Alkantara Fest, XXI Edizione, Catania e Zafferana Etnea, 23 luglio – 2 agosto 2025

Ad aprire le danze, giovedì 24 Luglio, suoni dal Canada fino all'America Afro-Latina, passando per Senegal, Spagna e Lettonia. Si è iniziato con i vibranti The Calgary Fiddlers dal Canada! Questa talentuosa band giovanile, parte di un trentennale programma del Munto Royal Conservatory of Music, intraprende ogni anno un viaggio in Europa con una formazione diversa. Per la prima volta in Sicilia, con i loro costumi in stile “cowboy”, i giovani violinisti (7 ragazze e 5 ragazzi) hanno fatto ballare il pubblico a ritmo di brani tradfolk, bluegrass, country e persino sonorità big band spostandosi da un palco all’altro, trascinando il pubblico nei vari luoghi del festival. Una sorta di visita guidata musicale che si è conclusa davanti al World Stage per il primo concerto della serata. Stabilitosi a Barcellona, Momi Maiga, il giovane maestro della kora e cantante, collaboratore della star mondiale Youssou N'Dour, era accompagnato da Carlos Montfort al violino, Marçal Ayats al violoncello e Aleix Tobias alle percussioni. Insieme, il quartetto ha presentato i brani dell’ultimo album “Kairo”, offrendo un groove singolare, intessuto di compas flamenco, maqam poliritmici, back-beat jazzistici e sonorità mediterranee. Il risultato? Un raffinato folk da camera, leggero e avvolgente, con un delicato sapore africano. Con numerose date in Europa, il gruppo farà ritorno in Italia ad agosto con tre tappe a Milano, Bari e Pescara. A seguire, sul Nufolk Stage, sono arrivati i simpatici Rahu, un quartetto dalla Lettonia composto da Pēteris Narubins (voce, chitarra, mandolino,
armonica a bocca e kazoo), Lauma Bērza (voce e violino), Evita Bambāne (contrabbasso e voce), e Benny Goldsmith (sassofono, ukulele e voce). Il loro coinvolgente jugband style ha fuso in modo originale la musica tradizionale lettone e baltica con l’anima profonda del Mississippi Delta Blues. Qui, il pubblico si è divertito e ha ballato con allegria in un’atmosfera da vera festa di strada o di campagna. La serata è culminata sul Kaki Stage con  Mamarua, il duo composto da Lavinia Mancusi (Roma) e Denise Di Maria (Sicilia). Le due cantanti e polistrumentiste (violino, chitarra, charango e percussioni) hanno condotto il pubblico in un viaggio dall'Italia al Sud America con il loro folk afro-latino e mediterraneo pieno di energia festiva. Il cartellone di venerdì 25 luglio si è aperto sul World Stage con Airboxes XL , duo belga celebre nel circuito europeo del Bal Folk, composto da Bert Leemans (fisarmonica cromatica) e Guus Herremans (fisarmonica diatonica). Sostenuti dal pluripremiato produttore (Trad Records) e chitarrista Ward Dhoore e dal percussionista Ludo Stichelmeyer, hanno creato un’intesa perfetta, proponendo composizioni originali per una bellissima e potente esperienza sonora. La platea si è "incendiata" a passi di bourrée, polska, mazurka e altri balli della tradizione europea, in un'esibizione coinvolgente e irresistibile! Sul Nufolk Stage, è arrivato il turno delle Sutari dalla Polonia, un trio post-folk pluripremiato.
Le tre voci femminili si sono intrecciate in un’armonia musicale unica, accompagnate da violino e tamburi a cornice. Dal 2012, Basia Songin (voce, owl viella, percussioni e looper), Kasia Kapela (voce, violino e percussioni) e Joanna Kurzynska (voce, violino e percussioni), che possono vantare numerose collaborazioni internazionali, portano in giro per il mondo una musica che è una fusione di tradizione e modernità, arricchita da composizioni trance e polifoniche, intessute attorno ai temi della natura, della libertà, della femminilità e della sorellanza. Un viaggio sciamanico attraverso i brani del loro ultimo album di “Lullabies”. A chiudere in bellezza la serata sul Kaki Stage è stato l'Heather Ferrer Trio dal Regno Unito, già selezionati per l’edizione del WOMEX 2024! Con un suono inconfondibile e una presenza magnetica alla fisarmonica, Heather, accompagnata dal chitarrista Alasdair Paul e dal batterista Adam Stapleford, ha portato sul palco un progetto audace di alt-folk fatto di groove vibranti e melodie con armonie jazz che trascendono i confini della musica folk contemporanea, regalando un'esperienza indimenticabile. Quello di sabato 26 Luglio si è configurato come un viaggio sensoriale tra i Ritmi del Mondo! La serata inizia con il duo serbo Alice in Wonderband, formato da Ana Vrbaski e Marko Dinjaski, appassionati di natura, teatro, canto, body music e body percussion. Con loro, i ritmi e le
tradizioni dei Balcani hanno prendono corpo, voce e anima. Uno spettacolo interamente acustico sotto le piante di avocado. Veri maestri e grandi comunicatori, riescono a creare un'empatia profonda, unendo l'universo variegato delle minoranze linguistiche ed etniche della loro regione. Un itinerario sonoro dalla Serbia alla Romania, passando per Albania, Croazia, Slovenia, Ungheria e Bulgaria. La loro esibizione è stata una gioia contagiosa per grandi e piccoli! Sul World Stage segue il trio Zoord dall’Ungheria con un’esplosione di energia festiva e potentissima. Fondato nel 2014 da Áron Szilágyi – uno dei più rinomati suonatori di marranzano (doromb) al mondo –, il trio porta una trance etnica organica che ha conquistato i palchi dei maggiori festival europei, ma anche del Kazakistan e del Giappone. Il loro mix incalzante, con scacciapensierti, percussioni folk intense e l'emotività di violino e voce, sorprende anche gli amanti della musica elettronica! Uno spettacolo profondamente radicato nelle tradizioni transilvane. Sul Nufolk Stage, a farci viaggiare dalla Norvegia al Brasile, passando dal Mediterraneo e dal Giappone, sono le corde e le voci di Muramaki / Faerden. Luiz Murakami (chitarra, voce) ha origini giapponesi, italiane, portoghesi e brasiliane. La sua musica è una continua ricerca degli elementi culturali che compongono la sua identità di cittadino del mondo. Dal 2012 ha registrato oltre 8 album. In questo nuovo
progetto presentato nel 2024 al prestigioso Oslo World Festival, esplora nuove sonorità con Tuva Færden alla voce e violino. Sul palco, il duo è accompagnato da Ernesto Vargas Aguila al contrabbasso e Romina Adorno alle percussioni. Un concerto intimo attraverso paesaggi sonori ispirati alla bossa nova, al jazz e al folk nordico. La serata culmina con l’atmosfera festiva, portata da suoni e balli della Tarantella Night, orchestrata da un gruppo di suonatori di San Lucido (Calabria), in un certo senso in sintonia con l’anima viva dell'Etna, e coordinati del musicista e ricercatore calabrese Maurizio Cuzzocrea del Quartetto Areasud. Per il "concerto di mezzanotte" e per concedere alle anime un’atmosfera meditativa, Libero Reina presenta il suo “Electro-Mediterranean Live Set”: un viaggio sonoro ambient fatto di brani originali che ha unito l'anima della Sicilia con i ritmi del Maghreb, del Medio Oriente e della Persia. Gran Finale tra etno folk, noise-rock, swing-jazz e tradizioni del Sud Italia domenica 27 luglio! L'ultima serata è aperta dal gruppo franco-etiope Ukandanz sul World Stage. Guidati dal carismatico cantante Asnake Gebreyes, originario della vibrante scena musicale di Addis Abeba, dove è un artista molto richiesto, la band fonde ritmi e melodie etiopi con elementi noise rock un po’ jazzy, creando uno stile davvero unico che potrebbe richiamare i Van der Graaf Generator. Il cuore pulsante di questa
moderna “macchina da trance” rimane l'anima etiope, alimentata dalla voce elastica e potente di Gebreyes e dalle composizioni di Damien Cluzel alla chitarra baritono, che si dimostra sempre più a suo agio nel creare audaci crossover musicali e culturali. Con Lionel Martin al sax tenore, Fred Escouffier alle tastiere, e Guilhem Meier alla batteria, il concerto è energia pura da grandi palchi! Per concedere un momento di riflessione, sul Nufolk Stage segue la formazione interamente acustica ĽaĽa! (Slovacchia/Italia). Nata dall'incontro della cantante slovacca Eva Miškovičová con il chitarrista Sergio Aloisio Rizzo, accompagnati da Roberto Beneventi alla fisarmonica e Filippo Pedol al contrabbasso, la band esplora il folklore slovacco ridisegnandolo in chiave moderna, dal jazz allo swing, dalla musica latina fino alla musica tzigana. Non è soltanto un incontro fra culture ma piuttosto la ricerca di un linguaggio comune e condiviso, un continuo dialogo fra intimo e universale, umano e naturale, mantenendo intatto il messaggio originario della musica tradizionale. A chiudere questa intensa quattro giorni, sul Kaki Stage, si incontrano due voci autentiche del nostro Meridione: quella “giovane antica” di Hiram Salsano (già disco dell’anno 2023 di “BlogFoolk Magazine, con l’album d’esordio “Bucolica, ndr), che incanta con il canto e la maestria dei tamburi a cornice, e quella “contemporanea” di Marcello De Carolis alla chitarra battente, che porta un altissimo livello di virtuosismo. La loro performance intitolata “Fronni d’alia” è una vera
sperimentazione sonora che si addentra in un nuovo repertorio, tessendo insieme canti della tradizione e composizioni originali, anche grazie all'uso innovativo della loop station. I suoni evocano i colori vibranti della macchia mediterranea, simbolo di una resilienza organica e virtuosa che resiste persino ai cambiamenti climatici. Un richiamo potente alla forza intrinseca della natura e dell’arte. Oltre ai concerti, è fondamentale segnalare i numerosi workshop e laboratori, molto apprezzati da grandi e piccoli, sia per la loro valenza educativa che per la preziosa opportunità di avvicinare artisti e pubblico. Tra le attività proposte: body percussion, folklore slovacco, tarantella lucana, balfolk, tamburello siciliano, maranzano ungherese, disegno dinamico e kidimpro, dedicato alle famiglie con bambini. In coincidenza con il festival, si è tenuto Ethno Sicily, che ha accolto quest'anno trenta giovani musicisti da vari paesi europei, dall'Argentina e dal Brasile. Il repertorio creato durante la residenza, con brani ispirati alla musica tradizionale di Spagna, Grecia, Lettonia, Estonia, Croazia, Francia, Brasile, Argentina e Italia, è stato presentato al pubblico del festival e alla cittadinanza di Acireale. Come sempre, un bellissimo esempio di peer-to-peer learning, scambio interculturale e co-creazione musicale dinamica. Non da ultimo, va evidenziata anche la performance della MIC Band, un'orchestra inclusiva di Roma che mira a riabilitare il disagio psico-fisico e sociale attraverso il potere curativo della musica, che si è esibita come opening act di Ethno Sicily. L'Alkantara Fest si conferma un evento imperdibile per chi cerca un'esperienza che va oltre la semplice fruizione musicale, offrendo un vero e proprio abbraccio tra culture e un'immersione profonda nelle radici e nelle nuove espressioni della musica folk mondiale. 


Eric Van Monckhoven
Foto di Nadia Arancio e Alessia Spampinato © Alkantara fest 2025

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