Saagara, Mixitè 2025, PARC Performing Art Research Centre, Firenze, 25 maggio 2025

Pubblicato da Tak:til (label collaterale della Glitterbeat Records) nel 2024, “3”, terzo lavoro discografico del gruppo indo-polacco Saagara, guidato dal polistrumentista Wacław Zimpel, virtuoso del sassofono e del clarinetto e soprattutto abile manipolatore di strumenti elettronici, prosegue l’esplorazione e reinterpretazione della musica carnatica. Per farlo, Zimpel lavora a fianco di musicisti indiani particolarmente talentuosi: Giridhar Udupa (ghatam, cajon e percussioni), Aggu Baba (khanjira, talking drum e percussioni), K.Raja (thavil e percussioni) e Mysore N. Karthik (violino). Nelle sei tracce che compongono il disco si fondono musica indiana carnatica, sonorità progressive electronic e strutture cromatiche nu jazz. La musica carnatica dell’India meridionale, ha tradizionalmente un rilevante aspetto devozionale e religioso, nel quale la vocalità assume un ruolo centrale. Nel terzo disco dei Saagara viene reinterpretata in senso laico e privilegiandone soprattutto l’aspetto ritmico, pur non abbandonando del tutto il valore trascendentale e mistico. In questo métissage,
Zimpel utilizza un sequenziatore di suoni sia elettronici che acustici e li fonde in modo tale da renderli quasi indistinguibili, in questo modo la musica suona come un unico, vitale organismo. In “God of Bangalore”, ad esempio, i suoni sinuosi orientali del violino si uniscono ai synth e alle percussioni pulsanti, mentre le stratificazioni poliritmiche di “The Rite of Rain” trasformano i riferimenti tradizionali in esplorazioni futuristiche, arrivando poi a “Sunbeam Spirits”, dove l’insieme di queste sonorità insegue i fiati di Zimpel, donando al flusso del disco un sapore erratico e cangiante. L’album respira una vitalità fluttuante che in molti paragonano ai lavori di Terry Riley degli anni Settanta del secolo scorso, una sorta di trance cosmica nella quale composizione e improvvisazione magicamente si fondono. Forti di questa eccellente, nuova produzione discografica i Saagara sono stati protagonisti della serata di domenica 25 maggio al PARC Performing Art Research Centre di Firenze, per la chiusura della quarta edizione della rassegna Mixitè, curata da Toscana Produzione Musica. La sala del PARC è piena e i Saagara si sistemano
sul palco seduti su tappeti e stuoie orientali, un setting che ci trasporta già in India. Al centro vediamo il leader del gruppo Wacław Zimpel, polistrumentista polacco definito dal New York Times “camaleonte musicale”, Giridhar Udupa, uno dei più importanti percussionisti indiani di ghatam (percussione tipica della musica devozionale indiana), Aggu Baba, al khanjira (percussione a cornice), Mysore N. Karthik al violino. Oltre ai musicisti, colpisce la quantità di strumenti sul palco, microfoni, synth, campionatori, elaboratori elettronici. Quando la musica comincia, il pubblico viene immediatamente sommerso da una fusione di suoni acustici ed elettronici magistralmente combinati, nell’ordito free jazz e percussioni tradizionali ipnotiche. I brani si susseguono con una varietà ritmica incredibile, combinata a un’energia progressiva che alterna quiete a distensione e nella quale il virtuosismo dei musicisti mantiene sempre viva l’attenzione. Un incontro stilistico che incanta e riconcilia e che Zimpel stesso definisce folk interstellare. Monto interessanti gli intermezzi in cui la tradizione indiana prende spazio e i musicisti
improvvisano con la voce sulla scala modulare dei raga indiani (sistemi musicali indiani). La ricerca dei Saagara tende da sempre a connettere passato e futuro, la tradizione con quanto di nuovo sta accadendo nella musica contemporanea. Il risultato è una ronzante, ipnotica, giustapposizione di densi ritmi indiani e pulsanti pattern elettronici, in un incrocio tra musica indiana e minimalismo. “Mixitè compie un nuovo viaggio tra artisti simbolo del nomadismo artistico e suoni che dalla tradizione abbracciano il mondo attuale”, spiegano i direttori artistici Maurizio Busia e Francesco Mariotti: “Toscana Produzione Musica fa della voglia di condividere musiche come immaginari la sua cifra, e in questa rassegna ogni pianeta sonoro prende senso sia singolarmente che nel suo insieme. Cadono ulteriormente gli steccati tra i generi e dai ritmi e dalle armonie e melodie di Africa, Sudamerica, India, si arriva a territori meno battuti, dal Nord Europa alla Polonia, dalla Romania fino alla Corea del Sud. Un invito al viaggio da fare nel cuore del Parco delle Cascine di Firenze la domenica pomeriggio, quasi come una rassegna cinematografica ma da vivere attraverso la bellezza della musica dal vivo”. In questo quarto anno di Mixitè ci sono sicuramente riusciti e noi ascoltatori, cultori e più semplicemente curiosi attendiamo con interesse la quinta edizione. 


Layla Dari

Foto di Giuseppe Flavio Pagano

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