“Sirkulu” è il primo lavoro di lunga durata del visionario quartetto svedese-danese Bitoi, acronimo per Bass Is The Original Instrument, combo fondato da Cassius Lambe, notevole bassista elettrico etiope-svedese, con le ugole cristalline di Alexandra Shabo, Lise Kroner e Anja Tietze Lahrmann. Bitoi hanno messo un punto esclamativo lo scorso marzo nel loro concertomarsigliese a Babel Music XP, mentre questo nuovo album, che segue l’EP (“-O-“), è stato presentato al Rewire Festival di Den Haag in un live culminato con una standing ovation. In Svezia hanno ricevuto il riconoscimento di “miglior artista emergente” agli International Folk Award del Paese scandinavo. Cantano in una lingua inventata, i cui testi riproducono i suoni della fonetica degli uccelli (come racconta il bassista nelle note di presentazione: l’ispirazione primigenia è stata un libro, regalato a Cassius dal nonno, in cui i richiami degli uccelli erano trascritti in caratteri latini). Cosicché fonemi, sillabazioni, fischi, uso percussivo delle corde vocali, stili vocali folklorici e colti che spaziano nei luoghi e nel tempo, fruscii del vento, intersecano le trame del cordofono, producendo una tessitura narrativa davvero unica e originale. Le tre cantanti spaziano dal tratto vocale potente a quello etereo ed evocativo, dai momenti giocosi ai passaggi quasi sacrali. Dichiara Lambe: “Abbiamo cercato di unire basso elettrico e voce in un unico e più ampio strumento, ridefinendo i ruoli e i timbri tradizionali degli strumenti. La musica potrebbe sembrare semplice, ma è incredibilmente impegnativa, pone domande che raramente
vengono poste, che ci fanno scoprire nuove risposte e alimentano nuova musica che non avremmo mai incontrato prima. […] La voce è sempre stata parte di noi, è uno strumento che esiste ovunque, il che la rende lo strumento più vario, utilizzato e studiato che abbiamo. Il basso elettrico, al contrario, è uno strumento molto giovane e viene spesso inserito sempre nello stesso contesto, a prescindere dal genere. Il mio obiettivo e la mia ambizione con questo progetto sono di fondere queste due entità così diverse in un unico grande monolite, mescolando prospettive e ruoli di ciò che questi strumenti possono o non possono fare”.
“Sirkulu” si presenta con un impianto sonoro minimale ed essenziale, eppure le nove tracce che lo compongono dischiudono scenari dall’immaginario ricco e stratificato. L’apertura, “TI-RI-MA”, parte con il basso protagonista sia sul piano ritmico sia su quello melodico, mentre le voci percorrono diverse forme di dialogo timbrico e fonico. La composizione manifesta pienamente l’abilità del quartetto di lavorare sull’improvvisazione strutturata. Le voci stratificate si dispiegano in “KE-TO-RO”, che avanza iterativa, con posatezza, accompagnata dalle trame inattese del basso, dal contrabbasso di Jesper Nordberg e dalle percussioni di Mårten Hillbom, queste ultime presenti anche nell’arioso motivo successivo, “FI-O-IO”, segnato dall’uso di vocali prolungate e condotto dall’ostinato del basso, fino al crescendo finale. Cambio d’atmosfera con “DE-RU-BIM”, in cui prevalgono toni scuri su armonizzazioni vocali che richiamano atteggiamenti sacrali. Passaggi dirompenti affiorano nella potente “MI-RO-SE”, in cui la versatilità stilistica del trio di
vocalist emerge con forza, evocando espressioni polifoniche baltiche e balcaniche. Dalle armonie vocali avvolgenti, appoggiate su un basso profondo, di “BU-RU-SE” si passa a “PA-SIPA”, la traccia più concisa, che si sviluppa in poco meno di tre minuti. Qui le voci entrano rapidamente, producendo sillabe incisive a punteggiare il ritmo del basso. L’uso di clic, schiocchi ed effetti percussivi conferisce alla traccia un andamento perfino danzante, con una sorta di call&response tra basso e voci. A seguire, “SEKOMITSE” ha un incidere meditativo, crepuscolare, eppure non privo di solennità. L’album si risolve in “MA-A-GOA”, altro brano che induce una nota riflessiva, costruito su un melodiare morbido, accompagnato da tocchi misurati del basso.
Con “Sirkulu”, i Bitoi costruiscono un organismo sonoro densamente minimale, elaborano un’espressività musicale in cui voci e basso si confrontano senza gerarchie, dando forma a un flusso che vive nell’interazione performativa.
Fin dagli esordi nel 2023, le esibizioni dal vivo dei Bitoi si sono imposte come momenti di intensa comunione sonora ed emotiva con il pubblico. Un’esperienza concertistica immersiva che si configura quasi come un rituale collettivo. Le prime date italiane annunciate per i prossimi mesi rappresentano quindi un’occasione per assistere a una delle più interessanti esperienze live della nuova scena musicale nordeuropea. Bitoi saranno il 25 luglio a Corato (Ba) per il Secolare Festival e il 4 ottobre a Modena, ospiti del Belcanto Festival. È probabile che ulteriori date si aggiungano in corso d’opera. Segnatevi le date!
Ciro De Rosa
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