Alessandro Lanzoni Trio feat. Francesco Cafiso – Reverse Motion (Jam/UnJam/Universal, 2024)/Alessandro Lanzoni – Bouncing With Bud (Fresh Sound New Talent/I.R.D., 2024)

Pianista fiorentino, classe 1992, Alessandro Lanzoni è uno dei talenti tra i più luminosi espressi dalla scena italiana nell’ultimo ventennio, tanto per le sue doti di compositore ed improvvisatore, quanto per la sua profonda conoscenza del jazz in tutte le sue diverse sfumature. Formatosi al Conservatorio “Cherubini” di Firenze, successivamente si è dedicato al suo percorso artistico, mettendo in fila prestigiose collaborazioni e diversi album come leader, tra cui ci piace segnalare “Mirage”, inciso in trio con Thomas Morgan al contrabbasso e da Eric McPherson alla batteria e nel quale rileggeva, attraverso la sua personale cifra stilistica, alcuni grandi classici del passato. A tre anni di distanza da quest’ultimo, lo scorso anno, il pianista fiorentino ha dato alle stampe due album di grande pregio: “Reverse Motion” registrato con il suo trio, e “Bouncing With Bud”, omaggio per piano solo a Bud Powell, nel centenario dalla nascita di uno degli artisti più rivoluzionari della storia del jazz. Si tratta di due album diversi sotto il profilo concettuale, ma accomunati dalla medesima vitalità nella ricerca sonora e timbrica, a rappresentare due parti complementari della visione del jazz del pianista fiorentino. “Reverse Motion” arriva a undici anni di distanza da “Dark Flavour” (Cam Jazz, 2013), brillante esordio in trio con la stellare sezione ritmica composta da Matteo Bortone al contrabbasso ed Enrico Morello alla batteria, e vede la partecipazione speciale di Francesco Cafiso al sax alto. Se con il trio, nell’arco di dodici anni, si è cementata un’intesa perfetta, la conoscenza tra il pianista fiorentino e il sassofonista siciliano è più recente. Dopo aver suonato insieme al Premio Massimo Urbani, hanno incrociato in più occasioni i loro percorsi, finché un anno fa, Lanzoni lo ha chiamato ad arricchire il suo trio per una serie di concerti. Dopo, due tour di grande successo, i quattro strumentisti hanno deciso di cristallizzare la loro esperienza su disco e, così, nell’arco di due sessions tra il 15 e il 16 aprile 2023 al Cicaleto Recoding Studio di Arezzo, hanno registrato nove brani inediti, di cui quattro composti dallo stesso Lanzoni, uno da Bortone, e due a testa da Morello e Cafiso. Sebbene, i quattro musicisti abbiano uno stile compositivo molto differente tra loro, sono riusciti ad imprimere ad ogni brano una eccezionale organicità. Accolti dalla bella copertina che ritrae una ruota panoramica di un luna park mentre gira, immergendosi nell’ascolto si scopre un universo sonoro che abbraccia bop, hard bop e cool jazz, dipanandosi tra le impeccabili esecuzioni delle parti scritte e superbe aperture all’improvvisazione. I quattro strumentisti costruiscono architetture sonore dirette e coinvolgenti in cui trovano spazio fasi dialogiche, caratterizzate da un perfetto interplay e momenti in solo, il tutto conservando una ben precisa identità sonora del gruppo. A spiccare è tanto la cura riposta nelle timbriche, quanto il dinamismo ampliato dagli interventi al sax di Cafiso che si muove abilmente tra registri timbrici differenti. Ad aprire il disco è “Mad Bog” in cui spiccano i continui cambi di tempo e la perfetta interazione tra pianoforte e sezione ritmica, mentre il sax interviene ad impreziosire il tutto. Si prosegue con la brillante “No Hay Bando”, firmata da Morello” in cui spicca la tessitura sonora del piano di Lanzoni e il sontuoso solo di sax di Cafiso, e “Arturo’s Bull” il cui originale tema si apre alle ardite esplorazioni sonore dei quattro strumentisti. “Duke Clouds” è una elegante ballad che rende omaggio a Duke Ellington con il piano di Lanzoni a guidare la prima parte, nella seconda entra in scena il sax che apre il brano ad un inaspettato cambio di ritmo. Se “Waiver” di Lanzoni è un’altra ballad bluesy dal tratto intimistico, la successiva “Tension and Intention” cambia l’atmosfera del disco con aperture improvvisative tra raffinati echi latin e cambi ritmici. “Gondry” e “Salon Malaga” spiccano per la cantabilità del tema melodico, ma il vertice del disco arriva con la conclusiva “White Count” nella quale Lanzoni ci consegna un saggio della sua capacità compositiva con una serie di tessiture armoniche di grande impatto. “Reverse Motion” è, dunque, un album maturo di una formazione in grado di combinare virtuosismi tecnici e improvvisazione, mantenendo integra la compattezza del suono e l’armonicità delle melodie. 
A pochi mesi di distanza da “Reverse Motion” è arrivato anche il disco in solo “Bouncing with Bud - Tribute to Bud Powell”, che il pianista fiorentino ha pubblicato, per la prestigiosa etichetta spagnola Fresh Sound New Talent, in occasione dei cento anni dalla nascita di Bud Powell, genio del bebop e strumentista che ha rivoluzionato il pianoforte jazz. Il disco prende le mosse dalla ben precisa scelta di rileggere per piano solo, dieci brani del pianista americano, puntando ad esaltarne la cifra compositiva, piuttosto che il virtuosismo strumentale. In effetti, non potrebbe essere diversamente essendo lo stile pianistico di Lanzoni più vicino a Bill Evans e Keith Jarrett piuttosto che a quello di Powell, ma questo non è in alcun modo un limite, ma anzi diventa il quid pluris di questo album. Le sue interpretazioni sono, infatti, molto personali, dirette, asciutte e ben strutturate, spaziando dalla destrutturazione degli originali, a passaggi più evocativi, in costante equilibrio tra ricostruzione filologica, traduzione poetica e reinvenzione. Ad aprire il disco è “Hallucinations” nella quale il pianista fiorentino si diverte a decostruire e ricostruire il brano, senza mai cadere nelle secche della rilettura calligrafica. Sullo stesso piano si pone anche “Un Poco Loco” giocata sulla rielaborazione delle ritmiche e la dilatazione della linea melodica, mentre la successiva “Time Waits” è trasformata in una ballad densa di lirismo poetico. Se la title-track si dipana tra accelerazioni, spaccati rarefatti e variazioni sul tema, “Bud on Chopin” è un brano originale in cui Lanzoni rende omaggio a Powell. La gustosa sequenza in cui ascoltiamo “Glass Enclosure”, “Monopoly” e “Parisien Throughfare” ci conduce alle intense versioni di “Tempus Fugit” e “Dusk In Sunday”, ma soprattutto a quella “Dance On The Infidels” che sembra vivere di nuova vita attraverso le mani del pianista fiorentino. Chiude il disco “Powellerie” alla quale Alessandro Lanzoni affida la propria versione contemporanea della grammatica bebop, mettendo in luce tutta la sua personalità artistica. “Bouncing With Bud” è un disco ispirato e non scontato che declina al futuro la musica di Bud Powell, tenendosi lontano sia dalle rielaborazioni forzate, sia dalle riletture didascaliche. Come scrive Aaron Goldberg nelle note di copertina, Lanzoni suona con “un linguaggio swing personale, radicato ma capace di librarsi in volo”, accompagnandoci con in un viaggio sonoro di assoluto fascino. 


Salvatore Esposito

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