Cantante e compositrice di straordinario talento, dotata di un timbro vocale inconfondibile, Vanessa Tagliabue Yorke ha improntato il proprio percorso artistico alla costante esplorazione di nuovi linguaggi e territori sonori. Per comprenderlo basta ascoltare i suoi dischi come solista a partire dal debutto con il “Racine Connection” del 2012, per passare a “Nocturnes” dedicato al songbook di Édith Piaf e “We Like It Hot” in cui rileggeva il repertorio di Annette Hanshaw per giungere ai più recenti “Diverso Lontano Incomprensibile” del 2020 e “The Princess Theatre” del 2021. Ognuno è caratterizzato non solo da un particolare concept, ma ha preso vita a corollario di un percorso di ricerca su repertori e sonorità differenti. Non fa eccezione il nuovo album “Princess Of The Night” nel quale ha raccolto dodici brani di cui otto originali e tre riletture, incisi con l’immancabile Mauro Ottolini (trombone e conchiglie), Francesco Bearzatti (clarinetto), Giulio Scaramella (piano), Eva Impellizzeri (viola) e Salvatore Maiore (violoncello). Accolti dalla bella copertina firmata da Roberto Cifarelli che la ritrae come Principessa della Notte, il disco ruota intorno al tema della notte e i suoi misteri, i suoi silenzi e l’oscurità fatta di inquietudini e di pensieri e non è un caso che tanto la copertina quanto la confezione non riportino nessuna informazione. La ragione, tuttavia, la spiega la stessa autrice nei ringraziamenti finali quando spiega nel dettaglio la realizzazione del disco e nasce dall’esigenza di offrire una riflessione sulla musica liquida ai tempi dello streaming in cui passano in secondo piano i titoli, gli autori e le storie. Durante l’ascolto si contemplano attraverso la musica e la voce di Vanessa Tagliabue Yorke le diverse forme di oscurità e, così, si attraversano sfumature, atmosfere, colori e lingue differenti. Ad aprire il disco è l’eterea “I wish for the cloths of Heaven” sulle liriche di William Butler Yeats, con il pianoforte e i fiati ad avvolgere la voce che si muove elegante cantando il desiderio del poeta di donare le stelle della notte alla persona amata. Si prosegue con il terzo movimento del concerto grosso “Night creature” dal repertorio di Duke Ellington che ci introduce alle suggestioni di “Iridescence” con il pianoforte di Scaramella che tesse la linea melodica mentre Vanessa Tagliabue Yorke canta il tema in versione di vocalizzo. La raffinata “Here and there” ispirata al “Thème de Dieu” di Olivier Messiaen è un brano dai tratti mistici in cui la voce della cantante veneta viene esaltata dalla elegante tessitura melodica del piano di Scaramella. Il vertice del disco arriva con la “La conga de media noche” di Ernesto Lecuona con il testo originale firmato dalla Tagliabue Yorke e il piano di Scaramella ancora protagonista. Se densa di lirismo è “La Scomparsa” con il tema suonato dal pianoforte che dialoga con le conchiglie di Ottolini, “Berceuse” di Ettore Pozzoli è colorata di atmosfere cubane, mentre la struggente “Don’t leave me” vede il pianoforte dialogare con i fiati e la voce della cantante veneta regalarci una raffinata interpretazione. Si prosegue con la swingante “Johnny Come Lately” di Billy Strayhorn racchiude il monologo di Lucky tratto da “Aspettando Godot” di Samuel Beckett, e la sinuosa “Ever” che ci introducono alla superba versione dal vivo ad Umbria Jazz di Mood Indigo di Duke Ellington. Chiude il disco “I’ve stolen a dream” con il pianoforte di Scaramella ad incorniciare un'altra interpretazione magistrale di Vanessa Tagliabue Yorke. Insomma, “Princess Of The Night” è un disco superbo da ascoltare con grande attenzione, magari in cuffia, per coglierne ogni sfumatura, ogni atmosfera, ogni minimo dettaglio.
Salvatore Esposito
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Suoni Jazz