Ensemble Symballo. Canti e musiche calabresi con strumenti a corda, Museo e Giardini di Pitagora, Crotone, 11 Gennaio 2025

Symballo è un termine greco che invita alla collaborazione e a mettersi insieme, un'espressione della quale oggi si sente l’esigenza, in un momento storico dove tutti vogliono governare il mondo come cantavano i Tears for Fears a metà degli anni '80, si avverte l’urgenza di una partecipazione attiva in tutti i campi dell’attività umana. Il progetto musicale, nato dall'idea di Francesco Domenico Stumpo e Salvatore Megna, va in questa direzione, è infatti un invito a ricercare e a percorrere la vie più intime di una musica tradizionale, quella calabrese, che spesso viene letta in superficie e che invece rappresenta la punta di un iceberg, secondo la nota metafora di Nino Pirrotta, che nasconde aspetti antropologici musicali molto interessanti, come dimostra anche l'eredita lasciata nel tempo da molti etnomusicologi che hanno raccolto un'innumerevole quantità di canti della tradizione popolare meridionale, molti dei quali riguardano proprio la tradizione musicale calabrese. Citiamo solo Ernesto de Martino, Alan Lomax e Diego Carpitella, Raffaele Lombardi Satriani, questi ultimi due anche nati in Calabria. Il concerto dell'Ensemble Symballo si è tenuto al Museo dei Giardini di Pitagora di Crotone, con la collaborazione del Consorzio Jobel da sempre impegnato nelle attività culturali della città. Una grande
partecipazione di pubblico, molti i giovani presenti e questo fa ben sperare per il futuro della musica popolare calabrese. Il progetto mette insieme personalità ed esperienze musicali diverse e l’unione è attuata in nome della musica calabrese e degli strumenti cordofoni eredi diretti del Monocordo pitagorico messo a punto proprio a Kroton e risalente al V sec. a.C. In scena Sasà Megna (voce, chitarra battente, marranzano, tamburello e zucu), Francesco Domenico Stumpo (chitarra classica e flamenco), Francesco Turrà (basso e lira calabrese) e Antonio Manica (chitarra classica). La presentazione dei brani a cura di Francesca Loria si rivela un'ottima guida all'ascolto del concerto. La misura del progetto si concretizza in corso d'opera, si ascoltano brani della tradizione musicale calabrese, la potenza timbrica della voce di Sasà Megna ci fa rivivere la quotidianità di un tempo passato con i suoi colori, i suoi odori e i suoi ritmi, in cui l’ordinario del passato diventa lo straordinario di oggi. Il Symballo ci offre anche le composizioni di Francesco Domenico Stumpo che da molti anni dedica il suo tempo alla ricerca didattica, musicologica ed etnomusicale. In queste sue composizioni, impreziosite dagli arpeggi armonici del chitarrista classico Antonio Manica, Stumpo è più attento al suono che alla fisicità
del ritmo, ci propone un valzer calabrese dedicato ad Antonio Lauro, compositore venezuelano con radici a Pizzo calabro e successivamente “Tyleriana” un brano per due chitarre dedicato al nonno di Steven Tyler (leader degli Aerosmith) Giovanni Tallarico nato a Cotronei in Calabria, immaginando il momento della partenza verso gli States; un brano in cui si respirano i sentimenti contrastanti di chi è affranto dal dolore per il distacco dagli affetti ma carico di speranza per la ricerca di condizioni di vita migliori. Symballo è un progetto ambizioso – ci dice Francesca Loria – che si pone l'obiettivo di riappropriarsi della nostra musica di tradizione orale e del nostro dialetto e di farli rivivere facendolo conoscere ai giovani. Noi sottoscriviamo e ci auguriamo che altri innesti possano rafforzare questo progetto e dare un senso di continuità a tutta la musica ispirata alla tradizione orale calabrese. 

 
Nicola Coniglio

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