Andrea Sanfilippo torna a parlare e a scrivere di Francesco Guccini, questa volta però da un altro punto di vista, quello dei Musici che per anni lo hanno accompagnato. Lo possiamo affermare tranquillamente che raramente un artista ha avuto un rispetto verso i suoi musicisti come Guccini; infatti, il pubblico da sempre conosce i loro nomi e ai concerti venivano acclamati con grandi applausi. Ellade Bandini (batteria), Antonio Marangolo (sax e percussioni) Juan Carlos “Flaco” Biondini (chitarre) e Vince Tempera (pianoforte e tastiere) vantano partecipazioni come turnisti sia nei dischi, che nei tour, con i più grandi della musica italiana e non solo. Bandini e Tempera già nel 1970 collaborarono agli arrangiamenti nel disco “L'isola non trovata”, Biondini arrivò nel 1976, ma iniziò subito a suonare nei concerti, Marangolo prese il posto di Claudio Pascoli nel 1984, un anno dopo che Guccini aveva deciso di presentarsi in pubblico con la band al completo.
Sanfilippo sceglie di raccontare le loro storie dagli inizi, per capire come nasce la passione per la musica e come si sviluppa nelle loro vite. Quasi come in un'opera lirica, con un prologo e quattro atti, scopriamo aneddoti ed episodi veramente interessanti, narrati con fluidità e leggerezza. Qualche foto mai viste e dei qr code arricchiscono il volume che mette in luce il volto nascosto del successo, la costanza e la professionalità di questi quattro bardi delle sette note. La prefazione è a cura di Fausto Pellegrini, la postfazione ha la firma e la vena creativa di Gian Piero Alloisio, d’altronde sia il maestrone, che Giorgio Gaber, ci avevano visto lungo sul suo talento che lo contraddistingue da sempre.
Libro consigliato a chi vuole completare l'universo del cantautore di Pavana e per chi vuole conoscere nuovi percorsi. Una lettura avvincente dove Guccini è un semplice contorno, ma al tempo stesso linfa vitale per la loro amicizia, perché in fondo: “Contandoli uno a uno non son certo parecchi, son come i denti in bocca a certi vecchi, ma proprio perché pochi son buoni fino in fondo e sempre pronti a masticare il mondo”.
Marco Sonaglia
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