Vigüela – We (Mapamundi Música, 2024)

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Robuste voci nude, corde pizzicate, pelli e oggetti quotidiani percossi e scossi: da qui scaturiscono la bellezza, la densità sonora e il calore emozionale di Vigüela, ensemble di Castilla-La Mancha, nel cuore della Spagna, composto da Juan Antonio Torres (voce, percussioni, chitarra e ribecca), Carmen Menchu Torres (voce e percussioni), Mari Nieto (voce e percussioni), David Mollón (chitarra, voce e percussioni) e Jonatan Mateos (violino e rabel). Per la neonata label Mapamundi Música, Vigüela ha pubblicato il decimo album, “We”, titolo polisemico che Juan Antonio Torres spiega così: “Volevamo che questo disco parlasse di noi, di Vigüela, di questo momento, ed è per questo che abbiamo scelto questo titolo: ‘Noi’, “We” in inglese. Inoltre, abbiamo sfruttato l’interiezione “we”, che compare anche nell’ultima traccia dell’album, dove interpretiamo delle seguidillas sevillane corraleras”. Torres aggiunge: “Il lavoro di Vigüela è uno studio e un apprendimento continuo dei codici e dei modi di interpretazione tradizionali. Il disco rappresenta il nostro momento attuale di maturità, raggiunto dopo diversi anni di lavoro. Speriamo che questo percorso di dedizione alla musica tradizionale continui ancora per molto tempo”. Il progetto si concentra su uno dei generi meno esplorati della musica tradizionale spagnola: il son. La parte centrale del disco è basata sui sones tradizionali della zona centrale della Penisola Iberica, in particolare del centro e dell’ovest della provincia di Toledo. “Abbiamo voluto creare un lavoro dinamico, in cui si possano apprezzare diversi generi e stili significativi della musica delle nostre regioni più vicine. Inoltre, includiamo anche qualche brano proveniente dal sud della Penisola Iberica, in particolare dalla zona occidentale dell’Andalusia. La
costruzione dei brani è il risultato di un lavoro approfondito sulla melodia e sui modi tradizionali di interpretarla. Per noi è fondamentale che l’interpretazione di queste melodie trasmetta la forza e la vita che desideriamo, affinché non lascino indifferenti coloro che le ascolteranno”
, chiosa ancora il musicista e frontman del gruppo. L’approccio di Vigüela è una mediazione e uno scavo che mirano alla trasmissione di un corpus musicale acquisito con esperienza diretta o ripreso da documenti sonori originali, come le storiche registrazioni di Alan Lomax (1952-53). Con un’attitudine “ostinata e contraria” rispetto ad altre esperienze revivalistiche della penisola iberica, Vigüela restituisce un profondo senso di umanità, intrecciato con segni vivi di significato sociale e politico. In trent’anni di carriera, il gruppo si è assunto il compito di portare alla ribalta espressioni musicali poco conosciute, spesso a rischio di scomparsa. Nel nuovo disco, tuttavia, non si limitano a fissare il passato: tessono una tela creativa, come dimostrano le coplas della parranda murciana iniziale “La Tía Pitita”, contraddistinta dal sinuoso fraseggio del violino, e le seguidillas e rondeñas di “Herenciana y Garterana”. Altro episodio di punta è la coralità di “Sones Garteranos con Tumbao”. Qui il rabel, suonato nello stile del costruttore e musicista Heliodoro Pulido,
produce una sequenza di armonici e incorpora passaggi che richiamano il concetto di tumbao nella musica cubana. Non meno potente è “El Dote de Inesilla e El Brillante”, che rielabora melodie raccolte da Lomax a Cáceres nel 1952, rispettando le fonti ma reinterpretandole con uno stile unico. Voci e oggetti percussivi domestici caratterizzano “Caminan para Alemania”, mentre “La Pava” è un canto cumulativo di grande forza vocale e ritmica dal repertorio per zambomba, il tamburo a frizione. Tra i motivi danzanti spiccano “Bailables al son e Seguidillas van por tu calle”. Bell’impasto di voci, chitarre, nacchere e palmas in “El Fandanguillo de Infantes”.  Gran finale affidato a “We”, derivato dal segmento musicale del film di Carlos Saura “Sevillanas” che include “Las Corraleras de Lebrija”, meglio conosciuta come “La Liebre”. Il gruppo ha tratto ispirazione da questa melodia e dal testo della seguidilla per creare le proprie corraleras, con voci, mortaio, tamburello e palmas nello stile tradizionale del canto e della melodia, mescolando testi originali e altri tratti dalla tradizione. I Vigüela ci trasmettono, con passione, competenza e profonda padronanza dei codici popolari, un repertorio di canti e danze che, attraverso la loro interpretazione, si rinnova. 




Ciro De Rosa

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