Markku Lepistö – Duos (Rapusaari Records, 2024)

“Duos” è il nuovo progetto musicale di Markku Lepistö, e giunge al termine di due anni di elaborazione, nel corso dei quali l’apprezzatissimo organettista finlandese ha incontrato altri quattro suonatori di organetto, provenienti da altrettanti diversi paesi europei: Leija Lautamaia dalla stessa Finlandia, Riccardo Tesi dall’Italia, Xabi Aburruzaga dai Paesi Baschi, Eva Parmenter dal Portogallo. Con ognuno di loro Lepistö ha registrato due brani inediti, e per questo ha scelto di recarsi presso i luoghi e gli spazi in cui i suoi quattro colleghi vivono e creano: quindi Nokia (Lautamaia), Zamudio (Aburruzaga) Lisbona (Parmenter) e Pistoia (Tesi). In tal modo “Duos” è anche diventato un diario di viaggio, i cui singoli capitoli raccontano le emozioni e le suggestioni derivanti dagli incontri tra esperienze musicali diverse, tutte comunque accomunate dalla capacità di coniugare la tradizione con l’innovazione, quello che appartiene al proprio orizzonte culturale con altre espressioni. Ed è così sin dal brano d’apertura dell’album, “Balcan Breakfast”, il cui titolo è coerente con la sua componente ritmica, che però si intreccia a passaggi più lenti e meditati. La stessa modalità la ritroviamo nella successiva “Frosty box”, dove la trama è costituita da una danza dal sapore finnico, e dai brani che Lepistö esegue con Riccardo Tesi. La prima è una giga, “White and blue”, che al contempo sembra richiamare i colori della bandiera finlandese e quelli che nell’immaginario di tutti identificano il Grande Nord e il Mare Mediterraneo. E lo stesso calore si sente in “Streets of Pistoia”, uno dei pezzi più coinvolgenti dell’album, che inizia con un suono di campane e prosegue come una danza, ora lenta, ora più vivace. Xabi Aburruzaga invece porta in “Duos” tutta la vivacità della musica da mantice dei paesi baschi. Ed anche in questo caso i titoli ben rappresentano il loro carattere: “Riverside reel” e “Euskadi express”. Dolci nel loro distendersi sono infine “Seven hills” e la conclusiva “The last of the night”, con la portoghese Eva Parmenter, dal cui strumento scaturiscono passaggi intensi ed emozionanti, arricchiti dagli interventi vocali della stessa Parmenter. “Duos” è uno dei più interessanti e riusciti album dedicati all’organetto degli ultimi anni; per la qualità d’esecuzione, la varietà dei brani e l’efficacia con cui Lepistö e i suoi colleghi mostrano la duttilità dell’organetto diatonico e la sua capacità, nelle giuste mani, di raccontare luoghi, culture, sentimenti diversi nel tempo e nello spazio. 


Marco G. La Viola

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