È morto all'età di 73 anni a San Francisco, domenica 15 dicembre 2024, Zakir Hussain, dopo un ricovero di un paio di settimane per problemi cardiaci. Una perdita incommensurabile per la musica. L’ultimo appuntamento con “Blogfoolk” è dell’anno scorso, in occasione della pubblicazione di “As We Speak”. Nato a Mumbai, suo padre e suo maestro di tabla Alla Rakha (per tre decenni, collaboratore di Ravi Shankar) già alla nascita gli bisbigliò nell’orecchio alcune sillabe di una sequenza metrica. Hussain ricorda così i suoi esordi di bambino prodigio insieme al padre (che chiamava Abba): “Sono stato molto fortunato. Dall'età di sette anni, mi sono seduto sul palco con Abba mentre lui suonava con tanti grandi. È stata un'esperienza che mi ha permesso di assorbire tutto ciò che ascoltavo nel corso degli anni”. Più tardi avrebbe suonato in duo con il padre, Ustad Alla Rakha, a sua volta aperto a collaborazioni con altre musiche, in particolare il jazz, come nell’album inciso con Buddy Rich “Rich A La Rakha”. Oltre all’album “Zakir Hussain & Ustad Alla Rakha – Memorable Tabla Duet – Teental” (Indian Night Live Stuttgart 1988), qui si può ascoltare un esempio del loro duo di tabla, “Ektaal – Jugalbandi”, da Father & Son Duo del 1976:
“Quando ho accompagnato Pandit Ravi Shankar, tutte quelle registrazioni e quei concerti erano nella mia testa. Potevo chiudere gli occhi e vedere Raviji e mio padre che si guardavano durante un'esibizione, sorridendo, annuendo. Potevo visualizzare Abba che faceva qualcosa e Raviji che rispondeva con un'emozione meravigliosa, o viceversa. Questi ricordi mi hanno permesso di fornire il tipo di supporto che Ravi Shankar si aspettava da me quando suonavamo insieme. Lui era l'artista principale e io l'accompagnatore. Le mie risposte erano basate sulla mia familiarità con la sua musica - forse non erano le risposte che gli avrebbe offerto mio padre; erano destinate a essere leggermente diverse perché ho un temperamento diverso - il mio tono, la fraseologia e i suoni sono diversi. Probabilmente il mio modo di suonare aveva un elemento di sorpresa e questo può aver innescato una diversa catena di eventi”. Zakir Hussain iniziò ad andare in tour all'età di 12 anni e fra il 1970 e il 1972 collaborò con musicisti di primo piano da Vasant Rai, anche nell’album “Evening Ragas” (che avrebbe poi avuto un seguito, “Morning Ragas”, nel 1979), a Ustad Vilayat Khan. Lui lo ricorda così: “Intorno al 1972. Mi trovavo a Mumbai. C'era un festival chiamato Rasik Sangam. Ho suonato con la violinista N. Rajam. Dopo aver finito di suonare, mi sono seduto a Rang Bhavan con amici e artisti, in attesa dell'ultimo pezzo, che era di Ustad Vilayat Khan sahib. Non so cosa sia successo, ma uno degli organizzatori del concerto stava guardando verso il pubblico. Poi è venuto da noi, mi ha dato un colpetto sulla spalla e mi ha detto: “Ustad Vilayat Khan sahib ti sta chiamando”. Così sono andato dietro le
quinte. Venne fuori che il grande Kishan Maharaj, che avrebbe dovuto suonare le tabla con lui, non era riuscito a venire da Delhi. A quei tempi i concerti andavano avanti fino a tardi ed erano circa le 12.30 di sera. Ustad Vilayat Khan sahib mi guardò e disse: “Chacha, devi suonare con me”. È successo che quando sono nato, Ustad Vilayat Khan sahib era venuto a casa di mio padre con delle tabla giocattolo e le aveva appese sopra la mia culla. Mi aveva detto che sarei diventato un suonatore di tabla. Mio padre mi chiese di chiamarlo Chacha, ma io non lo feci mai. Allora Ustad Vilayat Khan sahib disse che mi avrebbe chiamato Chacha (significa fratello del padre, ovvero zio). E mi ha chiamato così fino alla sua morte. Così quel giorno disse: “Chacha sostituirà Pandit Kishan Maharaj”. Ho suonato per la prima volta con Ustad Vilayat Khan sahib e quel concerto è ancora ricordato. In seguito, diceva sempre agli altri: “Zakir ko bula lo. Cercate Zakir”.
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