A Castelfidardo la patria della fisarmonica torna il Pif, giunto alla sua quarantanovesima edizione con un programma come sempre ricco di validissimi appuntamenti musicali. Si sono esibiti artisti del calibro di Richard Bona, Renaud Garcia Fons, Jorge Pardo, Antonino De Luca, Gianluca Campi, Trad Plus Duo, Balarù. Di particolare interesse è stata “Maria de Buenos Aires”, l’opera-tango di Astor Piazzolla, narrata con intensità da Luca Ward e accompagnata dalla straordinaria Orchestra Filarmonica della Calabria diretta da Filippo Arlia. Il vincitore assoluto del concorso è stato Nurlanov Olzhas dal Kazakhstan, al secondo e terzo posto si sono classificati Mao Junhao and Zan Naixin dalla Cina. Madrina di quest’anno la cantante Tosca Donati che ha scelto la città marchigiana per una delle tappe del suo tour “La bella estate”.
Accompagnata da musicisti straordinari come Giovanna Famulari (violoncello, piano, voci), Massimo De Lorenzi (chitarra), Luca Scorziello (percussioni e batteria) e Fabia Salvucci (voci e tamburi a cornice) ha incantato il teatro Astra completamente sold out.
Un viaggio affascinante intorno al mondo iniziato con “Voglio una casa” di Lucilla Galeazzi e “La bocca sul cuore” dal fortunato album “Morabeza”. Dopo una bella versione di “Piazza grande”, cantata per metà in italiano
e per metà in spagnolo in coppia con Fabia Salvucci è entrato in scena l’ospite speciale della serata, il maestro Riccardo Tesi, uno dei più grandi suonatori della fisarmonica diatonica, più conosciuta con il nome di organetto. Si schiudono le porte del mondo popolare toscano con “La leggera” (nota per l’interpretazione di Caterina Bueno) e poi due brani strumentali tratti dall'ultimo lavoro di Tesi “La giusta distanza”, il delicato “Valzer d’aprile” e il robusto “Citrustango”. Il suono del suo Castagnari riesce ad essere perfettamente inserito nell’ensemble strumentale, donandogli un sapore folk autentico e fortemente evocativo.
Si prosegue con una versione asciutta e malinconica di “Romagna mia”, assai distante dalle caratteristiche proprie del liscio, genere che ha reso famoso il brano stesso e un arrangiamento quasi reggae de “La lega” (sebben che siamo donne), il famoso canto delle mondine. Tra i momenti più alti della serata ci sono “Vai saudade-Um a zero” dove Tosca ha mostrato grandi capacità virtuosistiche e una struggente “Alfonsina y el mar” interpretata con grande intensità. C’è anche un omaggio alla musica partenopea con “Te vojo bene assaje” e il “Secondo canto delle lavandaie” che chiudono momentaneamente lo spettacolo. Ma non possono mancare la bellezza di “Ho amato tutto” e la trascinante
“Torna”, che coinvolge tutta la sala in piedi a cantare.
Gran finale con il bis de “La lega”, dove gli applausi all'indirizzo di Tesi sono stati scroscianti, a testimonianza dell’affetto e della stima che il pubblico fidardense nutre per l’organettista pistoiese, da molti anni presente al Pif.
Un concerto energico e al tempo stesso elegante, dove ogni cosa è curata nei minimi dettagli, a cominciare dal palco colorato da immagini di Frida Kahlo e da un luminoso albero della vita al centro. Tosca incanta con la sua voce sempre impeccabile, mai sopra le righe, che si sposa bene con il timbro scuro e avvolgente di Fabia Salvucci, lasciando al contempo spazio ai virtuosismi di Giovanna Famulari, Massimo De Lorenzi, Luca Scorziello. Tra Tosca e i musicisti si coglie una grande complicità artistica ed umana e ciò produce uno spettacolo che diventa una vera e propria iniezione di vita.
Marco Sonaglia
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