Stefano La Via e Claudio Cosi (a cura di), Sergio Bardotti. Il poeta per musica, il traduttore, il produttore, Squilibri 2023, pp. 181, euro 20,00 Libro con Cd

La vicenda artistica di Sergio Bardotti appartiene alla storia della canzone d’autore italiana, essendone stato una delle figure centrali negli anni d’oro. A partire dagli anni Sessanta, infatti, fino all’ultimo decennio del secolo scorso, ha firmato i testi di numerosi brani di successo, alcuni dei quali diventati dei capisaldi del songwriting italiano come “Canzone per Te” di Sergio Endrigo, “Piazza Grande” di Lucio Dalla, “Occhi di Ragazza” di Gianni Morandi e “Quella carezza della sera” dei New Trolls. Di pari importanza è stata anche la sua attività di traduttore e produttore avendo dischiuso al pubblico di casa nostra lo scrigno delle meraviglie della musica brasiliana con quel capolavoro che è l’album “La voglia la pazzia l'incoscienza l'allegria” pubblicato nel 1976 da Ornella Vanoni dove spiccavano le canzoni di Vinícius de Moraes, Toquinho, Antônio Carlos Jobim e Chico Buarque de Hollanda. Quelle di Bardotti, però, non erano semplici traduzioni ma qualcosa di più, erano “transcreazioni” in grado di cogliere il senso profondo degli originali, conservandone intatto il legame inscindibile con la musica. A Sergio Bardotti è dedicato il pregevolissimo volume “Sergio Bardotti. Il poeta per musica, il traduttore, il produttore” curato da Stefano La Via e Claudio Cosi e che raccoglie gli atti del convegno che il Conservatorio “F. A. Bonporti” di Trento e dal Dipartimento di Musicologia dell’Università di Pavia, sede di Cremona, ha dedicato all’autore, traduttore e poeta in occasione del decennale dalla sua scomparsa. Si trattò di un evento unico nel suo genere, a metà strada tra il simposio scientifico tradizionale e una concerto tributo, il tutto permeato da un approccio interdisciplinare e multimediale che tratteggiò in modo efficacissimo il multiforme universo artistico e la personalità di Bardóci, ma anche la sua capacità di muoversi abilmente attraverso colto e popolare, abbattendo ogni confine. L’opera rispecchia fedelmente lo svolgimento del convegno con l’alternarsi di contributi scientifici, analisi e testimonianze, il tutto impreziosito da una discografia, materiali video raggiungibili con QR code e da un cd che cristallizza le performance musicali che intercalarono gli interventi nel corso delle tre sessioni. Ad aprire il libro è il saggio “Se tutti fossero uguali a te” firmato da Enrico De Angelis il quale, dopo averne ripercorso la formazione in ambito letterario e musicale, conduce il lettore nel cuore della produzione artistica di Bardotti, attraverso venti tappe fondamentali, scandite da altrettanti video , tratti da spettacoli televisivi e nei quali è possibile godere di performance straordinarie, tra le quali meritano una citazione quelle di Charles Aznavour, Mia Martini, Bruno Lauzi e Ornella Vanoni. Il contributo di Claudio Cosi ci offre, invece, un interessante focus sui “luoghi poetici” di Bardotti, mettendo a confronto tre indimenticabili canzoni scritte per Lucio Dalla negli anni Settanta: “Piazza Grande”, “Itaca” e “La Casa In Riva Al Mare”. Al Bardotti “transcreatore”, come lo difinisce l’autore, è dedicato il saggio di Stefano La Via “Gained in translation” nel quale emerge la capacità di saper rendere in italiano canzoni in portoghese, inglese e francese, reinventandone il testo ma senza tradirne il significato profondo, ma anzi esaltandone addirittura il fascino. Da ultimo, Serena Facci in “Costruire canzoni “leggere”” pone in luce un ulteriore aspetto della personalità artistica di Bardotti ovvero quello del produttore partendo dal suo lavoro alla RCA per giungere alle diverse partecipazioni al Festival di Sanremo. A completare il volume sono, poi, le testimonianze di parenti, collaboratori e amici come da Chico Buarque a Ornella Vanoni, da Vittorio De Scalzi a Dario Baldan Bembo, ma la ulteriore sorpresa dell’opera è il cd allegato. L’ascolto è l’occasione per scoprire le canzoni firmate da Bardotti sotto una luce diversa con le splendide versioni di “Piazza Grande” e “Canzone per te” interpretate magistralmente da Andrea Satta e i Têtes de Bois, le eleganti versioni di “Rotativa” e “Senza Paura” di Monica Demuru, accompagnata al pianoforte da Natalio Mangalavite e l’altrettanto superba “Valsinha” di Maria Pia De Vito con Stefano La Via alla chitarra. Onore al merito, dunque, a Squilibri per averci consegnato un documento così prezioso ed importante per la storia della musica italiana. 

Salvatore Esposito

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