“Entre dos Águas” significa “Tra due acque”, descrizione della città di Algeciras, affacciata su quella zona di mare in cui il Mediterraneo incontra l’Atlantico e dove Paco de Lucía nacque il 21 dicembre del 1947, per esservi poi sepolto nel 2014, nel vecchio cimitero municipale, nel Patio de San José. Era il più giovane dei cinque figli (fra di loro: il cantante Pepe de Lucía e il chitarrista Ramón de Algeciras) del chitarrista di flamenco Antonio Sánchez Pecino e della madre, portoghese, Lúcia Gomes.
“Entre dos Águas” è anche il titolo che venne dato a una delle improvvisazioni più famose e vendute della storia della musica, la “rumba” registrata da Paco de Lucía nel 1973 per l’album “Fuente y caudal”: insieme al chitarrista suonarono in quell’occasione Ramón de Algeciras alla chitarra, Eduardo Gracia al basso e Pepe Ébano ai bongó (al posto delle consuete “palmas”, il battito delle mani).
Pepe e Paco de Lucía hanno lavorato insieme fin da bambini: nel 1961 pubblicano i loro primi dischi come duo, los Chiquitos de Algeciras, e nel 1962 sono in concorso a Jerez de la Frontera; nello stesso anno la famiglia si trasferisce a Madrid e i due fratelli saranno negli Stati Uniti per il loro primo tour. Nel 1967 Paco incide il suo primo album da solista “La fabulosa guitarra de Paco de Lucía”. Fra il 1967 e il 1972 incide una decina di album, per la maggior parte condivisi col fratello Ramón de Algeciras. Del 1968 è l’incontro più importante, quello con il cantante Camarón de la Isla con cui inciderà dodici album.
“Fuente y caudal” arriva nel 1973, pubblicato da Fonogram, ed è il quinto album solista di Paco de Lucía. Anche in questo caso, ad accompagnarlo alla chitarra c’è Ramón de Algeciras. Gli otto brani sono tutti attribuiti sia a Paco de Lucía, sia al produttore del disco, José Torregrosa.
La storia di “Entre dos Águas” è semplice e Paco De Lucía la ricorda così: “L'ho improvvisata perché mi mancava un brano. A me piaceva l'improvvisazione, anche se non era comune nel flamenco”. Il contratto di registrazione con la Fonogram prevedeva la pubblicazione di otto brani. Una volta registrate le prime sette tracce, nacque l’idea di provare a completare l'album aggiungendo una rumba improvvisata (“Entre dos Águas”), occasione per sperimentare una sezione ritmica dalle sonorità allora inedite per il flamenco, basso elettrico e bongo.
In realtà, “Fuente y caudal” non ebbe particolare successo commerciale e le poche copie stampate andarono esaurite nel giro di pochi mesi. Al manager di Paco de Lucía, Jesús Quintero, così come a qualche giornalista, “Entre dos Águas” piaceva particolarmente e così convinsero la Fonogram a ripubblicarlo come singolo nel 1974. La Spagna viveva un momento storico e politico di “soglia”, a due anni dall'avvento della democrazia e “Entre dos Águas” mostrò un flamenco capace di cambiare e di dialogare con i più giovani. La stampa del singolo ebbe ottimi risultati: vendette oltre 300.000 copie e rimase per 22 settimane in cima alle classifiche, diventando "singolo d'oro" nel 1976.
Fu il punto di svolta nella carriera del chitarrista, portandolo il 18 febbraio 1977 a dare il suo primo concerto al Teatro Real di Madrid. A sua volta, il successo del brano spinse l'etichetta a pubblicare nuovamente l'intero album “Fuente y caudal” nel 1975 e, in cassetta, nel 1981, poi come CD nel 1987. È stato rimasterizzato nel 1990, poi nel 2003 e ancora nel 2014.
Negli anni, “Entre dos Águas” è stata più volte interpretata da altri solisti e con altri strumenti: fra i più noti, Paco Montalvo, dopo aver mostrato le sue doti di violinista classico, ha dedicato attenzione specifica al flamenco e a questo brano in particolare che ha inserito nel suo album del 2017 “Corazón Flamenco”, insieme ad altri brani noti come “Volando Voy” o “Volver”.
A cinquant’anni di distanza dalla sua prima pubblicazione, un tribunale di Madrid ha stabilito che Paco de Lucía (all’anagrafe: Francisco Sanchez Gomez) è l'unico autore di “Entre dos Águas” e di altri 36 brani fra cui “Gitanos Trianeros”, “El Tajo, Jerezana”, “Llanto A Cádiz”, “Punta Umbría”, “Recuerdo a Patiño”, “Viva la Unión”, “En la Caleta”, “Llora la Seguiriya”, “Abril en Sevilla”, “Al Conquero”, “Que viene el coco”, “El Vito”, “Fuente Nueva”, “Plazuela”, “Rumba improvisada”, “Serranía de Málaga”, “Temas del Pueblo” e “Barrio de la Viña”. Per giungere alla sentenza è stata decisiva una perizia di 36 pagine redatta dal musicologo Faustino Núñez: "Non ha senso che Torregrosa si sia fatto pagare per aver scritto le partiture, una pratica molto comune all'epoca. E bisognava porvi rimedio”. La sentenza ha messo un punto fermo a 14 anni di litigi tra gli eredi di Paco de Lucía e quelli del produttore José Torregrosa, morto nel 2005, impropriamente indicato come coautore. Il giudice Jorge Montull Urquijo ha affermato che Torregrosa ha approfittato dell'incapacità del chitarrista di scrivere spartiti per registrare anche a proprio nome brani interamente concepiti da de Lucía.
La sentenza condanna la vedova e le due figlie di Torregrosa a restituire – alla vedova e ai cinque figli di Paco de Lucía – le somme indebitamente percepite dal momento della registrazione delle canzoni, con i relativi interessi legali e a risarcire, inoltre, 10.000 euro per danni morali.
Aldilà delle dispute legali degli ultimi decenni, “Entre dos Águas” non mancò di provocare accese discussioni musicali già negli anni Settanta, “Improvvisamente il brano divenne popolare e rese popolare me”, ricordava de Lucía, “In Spagna la suonavano nelle discoteche, io ero considerato famoso, mi facevano interviste. Non era la vita che mi sarei aspettato”. Il ritmo e lo stile di rumba “palo” utilizzato per “Entre dos Águas”, per chi si considerava difensore della tradizione flamenca secondo la vecchia scuola, era uno stile “minore”, non proprio flamenco. Fra i critici, Agustín Gómez catalogò questo successo come “da circo", colpevole di “annacquare” la musica tradizionale. Altrettanto critico fu il maestro Sabicas che sentenziò: “Non si può mai abbandonare il flamenco. Se ti occupi di un altro stile, se vuoi fare qualcos'altro, perderai quello che hai... No, no, non so perché l'abbia fatto”. Paco de Lucía rispose senza mezzi termini: “Sabicas pensa che non ci debba essere evoluzione, che [il flamenco] debba essere monotono e suonare sempre antiquato”. Di fatto, “Entre dos Águas” divenne a sua volta un classico, frequentemente protagonista nel repertorio eseguito dal vivo da gruppi flamenco, a cominciare dai sestetti di Paco de Lucía, per esempio nei concerti registrati al festival di Montreux.
“Entre dos Águas” accosta alcuni brevi temi e offre spazio a lunghe improvvisazioni modali. La prima parte del brano suggerisce un andamento minore, dorico, alternando gli accordi di la minore settimo e si minore settimo. Nella parte centrale, gli accordi di mi minore, re, do e si settimo permettono di esplorare sia il modo minore eolio, sia la scala minore armonica. In chiusura si alternano solo gli accordi di mi minore e re gli, privilegiando il modo eolio.
Nelle parti improvvisate de Lucía dialoga con altre melodie: per esempio “Te estoy amando locamente” de Las Grecas, e “Caramba, carambita” de Los Marismeños (di cui de Lucía era co-autore). Le improvvisazioni “atterrano” su alcuni elementi tematici proposti dalle corde gravi o su “volate”, sequenze di note suonate in modo molto veloce, senza perdere l’energia la ritmicità che chiamano a ballare.
Alessio Surian
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