Frank London’s Klezmer Brass Allstars – Chronika (Borscht Beat, 2023)

“Chronika” è il nuovo e adrenalinico disco della Frank London’s Klezmer Brass Allstars che giunge come strenna natalizia a conclusione di questo 2023, dopo i precedenti e oramai lontani nel tempo, capitoli berlinesi d’inizio secolo, targati Piranha Records. I dieci brani sono tutti tradizionali arrangiati dal leader ad eccezione di “Unity (Carnival in Crown Heights)” composta dallo stesso London ma basata sul nigun “Rosh Kodesh Kislev” del rabbino Shraga Feitel Halevi Levin. La formazione attuale comprende Frank London (tromba), Susan Hoffman Watts (tromba), Michael Winograd (clarinetto), Brian Drye (trombone), Dan Blacksberg (trombone), Ron Caswell (tuba), Brandon Seabrook (chitarra) e Aaron Alexander (batteria). Pure numerosi gli ospiti, tra cui spicca la voce di Michael Alpert, considerato il miglior cantante yiddish della propria generazione e noto per le sue canzoni originali su temi contemporanei. Una delle prime figure del rinascimento della musica klezmer ebraica nell’Europa orientale che ha fatto parte, tra l’altro, di gruppi quali Brave Old World, Khevrisa e Kapelye. Il ripescaggio del vecchio stile delle bande di klezmorim d’est Europa ha fatto emergere degli straordinari musicisti di ottoni capaci di creare cocktail in memoria di quelle antiche tradizioni, facendo rivivere gli incantesimi di suoni dimenticati, se non creduti persi. Il vulcanico e instancabile trombettista/bandleader americano Sir Frank London sta oramai diventando leggendario. Dopo gli inizi all’interno della pioneristica Klezmer Conservatory Band degli anni ‘80 del secolo scorso e dopo essersi fatto internazionalmente conoscere grazie ai Klezmatics nel decennio seguente, ha creato e partecipato a una miriade di progetti collegati. Onnivoro imperituro ha suonato tra gli altri con John Zorn, Itzhak Perlman, Lester Bowie, LaMonte Young, Pink Floyd e David Byrne, spaziando dal folk al free-jazz, dalla tradizione ebraica all’elettronica, fino a comporre un’opera yiddish-cubana. La sua Klezmer Brass Allstars è una “festa consapevole” che trascende i confini, uno specchio che illustra l’ubriacatura che ha permeato sempre gli storici itineranti aspetti della vita ebraica. Soprattutto di quei musicisti d’est Europa, abilissimi (come i fratelli Rom, d’altronde) e sempre chiamati a suonare i loro furiosi tempi per rallegrare gli astanti con bulgars, freylekhs, khosidls, doynes e horas. Ma, rigorosamente, mai invitati a rimanere in compagnia. Un carnevalesco gruppo musicale, discendente da tradizioni millenarie, che può a buon diritto essere oggi chiamato a rappresentare moderne “trans-nazioni” che sulle cartine geografiche non esistono. Erede di lontane anime intrepide in quest’epoca di neo-medioevo perennemente intossicata da conflitti dettati da avidità e sopraffazioni, è una delle mistiche illusioni di utopica fratellanza. Gli arrangiamenti di London permettono all’esplosiva musica klezmer di mantenere un lato oscuramente glorioso, di esplorare cosa possa significare onorare il passato senza sorvolare sulle sue tristi verità. Su questa terra alcuni hanno prodotto enormi e devastanti depressioni globali di cui si sarebbe fatto volentieri a meno, al contrario c’è chi continua a confezionare singoli flaconcini sonori di ricostituenti vitaminico-sentimentali colmi di rigeneranti musiche estatico-emotive. Utilizziamoli a profusione. Queste musiche sono contro gli illusori cerimoniali social che oggi chiamiamo comunicazioni, contro le singole categorie di appartenenza, contro i falsi riti dello spettacolo standardizzato. borschtbeat.bandcamp.com/album/chronika 


Flavio Poltronieri

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