WOMEX, A Coruña, Spagna, 25-29 ottobre 2023

“Quando mi chiedono cosa è il WOMEX, l’espressione che trovo più esplicativa è proprio il ‘mondo che vorrei’ e a maggior ragione lo è stato quest’anno perché è una comunità che rappresenta davvero il ritratto di un mondo bello, che mi piace, con una splendida colonna sonora e animato dagli stessi valori. È il diciannovesimo WOMEX a cui ho partecipato. È stata un’edizione molto bella e spero sia piaciuta la scelta degli showcase: dal punto di vista logistico, in un’occasione del genere, la vicinanza delle venue è sempre significativa. La Coruña è una città stupenda e la Galizia è una regione ricca di tradizioni che ben si sposano con lo spirito di un evento del genere”
. Così commenta Magalì Berardo, imprenditrice e promoter italiana, che è stata una dei “Sette Samurai”, il nomignolo affibbiato tanti anni fa ai giudici che nel corso dell’anno hanno avuto il compito di selezionare gli artisti per questa XXIX edizione della fiera delle musiche del mondo, approdata nella città galiziana dal 25 al 29 ottobre. Il Palexco è stato il cuore della Fiera, come sempre un evento culturalmente e musicalmente eterogeneo, che si è concluso con questi numeri ufficiali: 2750 professionisti della musica (tra cui 220 artisti) provenienti da 105 Paesi, più di 60
showcase, distribuiti su sette palchi, 18 documentari musicali, 96 relatori e mentori che hanno partecipato alle conferenze, 703 aziende espositrici con più di 250 stand e uno studio radiofonico in loco. Va detto che, pur restando invariata la centralità del WOMEX, negli anni si sono diffuse fiere e festival esposizioni in paesi dell’Africa, dell’Asia, dell’America Latina e della stessa Europa. Cosicché le presenze degli addetti ai lavori non sono più quelle degli inizi, ciò anche di fronte alla mutazione del mercato musicale. Parliamo di una manifestazione lanciata quando la categoria ombrello di ‘world music’ era da poco entrata prepotentemente sulla scena musicale, il supporto fisico degli album era ancora imperante e non esistevano piattaforme digitali. Certo è che di fronte a una fase di passaggio e di trasformazione del mercato delle musiche, si avverte la prioritaria necessità e la responsabilità di costruire Reti tra istituzioni e interlocutori dello stesso Paese e tra differenti soggetti, pensiamo a SEWEM (Sino-European Women Entrepreneurs in Music), incentrato sul sostegno alle donne nel settore musicale, Upbeat, la piattaforma europea di showcase per la world music, a MOST, rivolto allo sviluppo professionale di artisti dell’area
balcanica o ancora a On the Move (i vincitori del WOMEX Award), l’organizzazione belga che sostiene artisti e professionisti, lavorando per ridefinire la mobilità in modo equo, sostenibile e inclusivo. In tal senso, la grande novità di questa edizione ha riguardato da vicino il nostro Paese: finalmente l’Italia è stata presente con un proprio padiglione, coordinato dell’ICE/Italian Trade Agency, nel quale si sono ritrovati sotto un unico brand istituzionale festival, promoters, agenzie di booking, imprese e network regionali e label. Davvero un impatto non da poco, che ha sorpreso e impressionato positivamente molti altri addetti ai lavori, alimentando i rumours su un futuro WOMEX ospitato, per la prima volta, in una città italiana.  Veniamo, dunque, alla musica, parlando della serata inaugurale del 25 ottobre al Palacio de la Ópera ha proposto “Resounding Picasso”, un simbolico viaggio dedicato all’artista spagnolo, dalla nativa Andalusia, passando proprio per la Galizia, dove Picasso iniziò il suo percorso artistico, arrivando infine nella Catalogna delle sue prime mostre e dell’incontro con le avanguardie artistiche. 

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