Elisa Ridolfi – Curami l’anima (Squilibri, 2023)

Esordio cantautorale per Elisa Ridolfi, da anni una delle voci italiane più belle del fado. “Curami l'anima” contiene dieci brani inediti scritti da Elisa Ridolfi (in compagnia con alcuni casi di Ylenia Pazienza, Antonio Canto, Stefania Paterniani), con la produzione artistica e gli arrangiamenti di Tony Canto. Al disco partecipa una messe di musicisti di talento come Gionata Costa, Christian Lisi, Marco Zanotti, Vince Valicelli, Stefania Paterniani, Alessandro D'Alessandro, Hilario Baggini, Massimo Valentini, Jacques Morelenbaum. Antonio Gramentieri, Riccardo Bertozzini, Andes Langer, Matteo Moretti e il ricco libretto contiene le note di Domenico Ferraro, Jorge Fernando, Ezio Nannipieri e le bellissime opere dell’artista Antonella Sabatini. Apre le danze “Curami l'anima” (“Se penso al giorno in cui ho provato a cantare, vedo un sole che esplode in fondo al cuore, ma non lo fa fermare”) con gli scoppiettanti fraseggi di chitarra classica sostenuti da contrabbasso e percussioni. La successiva “Dorme un poeta” (“Dorme un poeta, aspetta la bassa marea, vestito di acqua e di mare, ha reti di parole lasciate ad asciugare”) intreccia archi, voci e chitarra elettrica in maniera suggestiva. Un arpeggio malinconico di chitarra classica e una coda orchestrale sostengono la notturna “Erika e la luna”, invece pianoforte, chitarra classica e percussioni tratteggiano “Fili di fado” (“Sto liberando nell'aria un pentagramma di fili d'inchiostro e come corde di chitarra me li sento vibrare addosso per poi tornarmi tra le labbra a fil di voce e sentirli farsi corde della mia voce”). “Il tempo passa” (“Ma cos'è dopo tutto una notte? Un breve spazio, un pallido verde nell'incavo dell'onda” è contrappuntata dal basso acustico, sax soprano, siku basso e pianoforte, procede più incalzante “La febbre del mondo” (“Porto una borsa di dubbi soltanto e un amore fecondo, lascio vestiti, diamanti e tristezza, nuda mi offro a questa grandezza!”) con l’organetto diatonico, chitarra classica e sax. Sperimentazione, elementi teatrali, venature blues si colgono in “Q. Pensando a Gita al faro di Virginia Woolf” con pianoforte, sax baritono e le voci di Tony Canto e Hilario Baggini, quasi un tango macchiato di fado è “Tutte le lingue del mondo” (“Mare dalle troppe onde, senza terra io non so nuotare, dammi parole che suonino chiare e con un soffio di vento portale altrove”, cantata con passione insieme ad Eugenio Finardi). “Ho un addio” (“Ho un addio che non vuole andar via, stretto sul cuore ben ormeggiato, come una barca al suo porto, quel cuore saggio che sa che nonostante la tempesta arriverà, deve lasciare il suo addio”) è un flamenco colorato dal violoncello e dalla chitarra classica. Chiude il disco “Plurifollie”, tema dall’atmosfera sognante con improvvisazioni vocali sporcate dalla chitarra elettrica. Un lavoro raffinato ed elegante, dove ogni parola ed ogni suono viene curata nei minimi dettagli. Il canto è avvolgente, intenso, vero, cullato da arrangiamenti calibrati ed incisivi. Elisa Ridolfi ha deciso di curarci l'anima e lo ha fatto nel migliore dei modi. 


Marco Sonaglia

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