Amada – Nove piccoli sorsi di mare (Soundfly/Self, 2023)
0
Annalisa Madonna in arte Amada, dopo importantissimi progetti e palchi prestigiosi, giunge al suo debutto da cantautrice. Ha un sapore world, “Nove piccoli sorsi di mare”, cantato in ben sei lingue diverse. Per parte letteraria Amada ha scritto le nove tracce, invece le musiche sono di Giacomo Pedicini, che oltre ad aver suonato vari strumenti, ha prodotto e arrangiato l’album, aperto magnificamente da “Beatriz e o Beijaflor” (in portoghese). La voce declama intensità ed è sottolineata dal violoncello e dalla fisarmonica, lasciando spazio alla vitalità e alla gioia della successiva “Minha sereia” (sempre in portoghese), con un intreccio di chitarra acustica ed elettrica, percussioni (dove emerge lo zabumba). L’atmosfera si fa più bohemien con fisarmonica, clarinetto e contrabbasso in “Cache Cache” (cantata in francese). “Mirabilis”, invece, è l’unica traccia in italiano, molto magica, ricamata da chitarra classica, fisarmonica e clarinetto. Le chitarre dialogano con il contrabbasso nel canto disperato di “Amor cruel” (in spagnolo) e ci portano al siciliano catanese di “A festa de morti” colorato da riqq, darbuka, flauto e fisarmonica. Si ritorna allo spagnolo con “Milonga inglés, tra arpeggi di pianoforte, chitarra elettrica e note strozzate di fisarmonica, e con “La mujér de mi mujér”, più sostenuta musicalmente tra claps, Rhodes, tromba e shaker. Sopra al tappeto di percussioni, la chitarra elettrica si incontra con il violoncello in “Canta um tango”. Un personale omaggio a Cesaria Evora con una cover di Lura e dei Kantango in creolo capoverdiano.
Amada ci porta in un viaggio che è un vero e proprio caleidoscopio fatto di suoni, di lingue, di colori e di stati d'animo. Lo fa con un canto passionale, malinconico, brillante e giocoso. La tecnica sicura è sottolineata dagli arrangiamenti sempre raffinati e coinvolgenti. Un disco dove il popolare incontra il moderno, dove i sorsi di mare diventano oceani di giuste vibrazioni.
