Quello andato in scena la sera del 21 dicembre 2022 al Fuori Binario di Verona non è stato un semplice concerto per celebrare i cinquant’anni di storia del Club Tenco, ma è stato piuttosto l’occasione per riannodare i fili del tempo e, per una sera, ritrovare lo spirito e l’entusiasmo che ne animò la fondazione ad opera di Amilcare Rambaldi nel 1972 e, a lungo conservati con amore, passione e dedizione da Enrico de Angelis che ne è stato il direttore artistico fino al 2017. La storia del Club Tenco racconta di anni gloriosi, serate indimenticabili e di un costante lavoro per la valorizzazione della canzone d’autore italiana, un universo che si regge sulle spalle di giganti della musica di casa nostra e che si riflette nella straordinaria, seppur breve, vicenda artistica di Luigi Tenco. Gli ultimi anni, hanno visto questa istituzione mutare la sua natura nella affannosa e forse anche utopica rincorsa alle musiche del momento, nella convinzione di modernizzare e rinverdire qualcosa che per sua natura era sempre attenta ai mutamenti del cantautorato. Il rinnovamento, se doveva esserci, avrebbe richiesto cura, attenzione, radici ben salde e una lungimiranza diversa,
sicché ci siamo trovati ad assistere, con qualche turbamento, ad una perdita di direzione inesorabile. In controluce, però, resiste e continua ad esistere chi tiene vivo il solco tracciato nel 1972 e per comprendere tutto questo basta ascoltare “Tenco per il Tenco. Live”, brillante disco dal vivo che documenta quella magnifica serata del 21 dicembre dello scorso anno e che ha visto protagonista Natalia Sales, giovane cantante italo-brasiliana con la bossa nova e la samba nel sangue e una grande passione nel cuore per la musica cantautorale italiana, come dimostrano i tanti concerti in tutta Italia e i due album “Nathalia Sales Canta L’Italia” del 2022 e “Prendere il cielo con le mani – Omaggio a Lucio Dalla” del 2023. Ad accompagnarla per l’occasione, gli Amigos, trio composto dagli eccellenti e versatili strumentisti veronesi Claudio Moro alla chitarra, Marco Pasetto ai fiati e Luca Pighi alla batteria che hanno confezionato un elegante veste sonora ai brani dell’indimenticato cantautore genovese. Significativa e per nulla scontata è stata proprio la scelta della setlist della serata con gli immancabili grandi classici e una alcune gemme dimenticante che sono tornate a brillare sotto una nuova luce. Nelle riletture di Nathalia Sales & Amigos non c’è retorica, né l’enfasi tipica dei tributi, ma piuttosto un lavoro profondo di interiorizzazione delle canzoni di Luigi Tenco con la cui ispirazione sembra crearsi una osmosi profonda. L’intensità espressiva, la cura per le melodie e le ricercatezza dei timbri si concretizzano in un perfetto interplay tra i tre strumentisti a comporre una cornice sonora perfetta in cui si inserisce la voce della Sales. Durante l’ascolto si spazia, così, dalla bossa nova della superba versione di “Lontano Lontano (Muito Longe)” che incrocia la versione originale con la traduzione che ne fece Gilberto Gil alla toccante “Un giorno dopo l’altro”, già sigla di apertura dello sceneggiato RAI “Il commissario Maigret”, dalla dolcissima “Mi sono innamorato di te” alla bella sequenza con “Angela”, “Una brava ragazza” e il canto antimilitarista “Li vidi tornare” che diventerà poi “Ciao Amore Ciao”. Ed ancora non mancano perle meno note come la rara rilettura di “Vita familiare”, “Se sapessi come fai” e “E se ci diranno”. Verso il finale arriva l’immancabile “Vedrai vedrai” a cui seguono “I padroni della Terra in medley con “Le déserteur” di Boris Vian e “Io Sì” che conclude un disco prezioso non solo per il valore musicale, ma soprattutto per l’importanza di quella serata, la celebrazione di dieci lustri di storia che hanno segnato in modo indelebile la canzone d’autore in Italia.
Salvatore Esposito