Renato Morelli, Voci del sacro, Nota 2021, pp. 232, euro 30,00, Libro + DVD/Renato Morelli, Dame, rondini, amanti, guerrieri, Nota 2023, pp. 440, euro 30,00, Libro + CD

Renato Morelli (Trento, 1950), straordinaria figura di etnomusicologo, regista, musicista e accademico (www.renatomorelli.it) che ha raccolto numerosi riconoscimenti e premi, ci consegna il volume bilingue (italiano e inglese) “Voci del sacro”, accompagnato dall’omonimo film in formato DVD, che porta come sottotitolo “Due generazioni di canto a cuncordu alla settimana santa di Cuglieri”. Il lavoro offre un’analisi diacronica di una delle manifestazioni più rappresentative della musicalità della Sardegna, la polifonia accordale religiosa confraternale denominata ‘cantu a cuncordu’, che a Cuglieri, nel Montiferru (parte centro-occidentale dell’isola), è eseguita nei tre giorni più intensi della settimana santa, quando il cuncordu (il coro), formato da quattro cantori specializzati, esegue il “Miserere” (salmo 50) e lo “Stabat Mater” in latino. Va riconosciuto all’etnomusicologo Pietro Sassu il merito di aver colto pienamente la rilevanza culturale e musicale di questa tipologia polifonica, precedentemente raccolta da Giorgio Nataletti. Non mancano di sottolinearlo, nelle brevi introduzioni, i cantori stessi e Simone Sassu (Presidente Archivi Sassu), mentre Paolo Mercurio (che per Blogfoolk ha pubblicato tre interventi su Morelli: Renato Morelli, i canti del Tesino e il ricordo di Pietro Sassu; Renato Morelli, due documentari dedicati all’amico etnomusicologo Pietro Sassu; Renato Morelli, anima libera e voce di spicco dell’antropologia visiva) nel suo saggio introduttivo inquadra il sodalizio produttivo e l’amicizia tra il compianto l’etnomusicologo sassarese e lo studioso trentino, il quale in “Voci del sacro”. Filmare polifonie complesse in Sardegna. Note di antropologia visiva” ricostruisce le fasi della ricerca, con un’attenzione riservata agli aspetti metodologici e alla fase esecutiva del documentario realizzato nel 2015, dalle riprese audio con sonoro in presa diretta alle interviste fino al montaggio differenziato e all’uso museografico. Nel suo contributo, invece, Piera Perria (“Et tenebrae factae sunt”) si rivolge ai riti paraliturgici della settimana santa di Cuglieri, considerandoli un “fatto sociale totale” e proponendo una comparazione tra l’osservazione tardo ottocentesca di Felix Despine, intendente del Re di Sardegna, e le ricognizioni contemporanee, con un passaggio finale in cui mette a confronto i legami tra riti e mondo della natura. Più avanti, Oliver Gerlach (“Il canto a cuncordu nella settimana santa di Cuglieri. Un approccio modale”) analizza il “Miserere” e i due “Stabat” (Stabat Mater semplice e Stabat Mater sequentia) sulla base della grammatica della salmodia a più parti. In appendice troviamo un piccolo glossario e le trascrizioni musicali riportate su pentagramma e utilizzando il software Elan. 
Il secondo volume, “Dame, rondini, amanti, guerrieri”, è la più recente fatica del poliedrico studioso trentino, “La ballata e il canto epico-lirico narrativo in Trentino”, prefato da Emilio Jona e accompagnato da un CD audio contenente ben 240 documenti sonori. Qui, Morelli si cimenta con un primo studio sistematico sul canto epico-lirico narrativo nella regione settentrionale italiana. Nel lavoro è presentato il corpus poderoso, a partire dalle prime fonti a stampa del XIX secolo fino alla documentazione sonora della tradizione orale contemporanea. La ricerca sul campo è stata condotta in un arco temporale di circa cinquant’anni (1977- 2021). Sulla base del modello classificatorio di Nigra sono state analizzate trentuno ballate per complessive 240 varianti, come detto riportate interamente nel CD allegato, registrate in varie località della regione: Val dei Mòcheni, Val di Fassa, Val di Cembra, Val di Non, Giudicarie, Rendena, Alta Valsugana, Tesino, Brentonico, e nei comuni di Vermiglio, Mezzano, Faedo, Chizzola. Il volume è articolato in quattro sezioni, prefati dalla presentazione di Ezio Amistadi (Presidente del Museo degli usi e Costumi della Gente Trentina) e da quella davvero preziosa di Emilio Jona, che della ballata epico lirica in dimensione europea è un profondo conoscitore. La prima sezione, “La ballata e il canto narrativo epico-lirico”, propone un inquadramento della pratica del canto. La seconda, “I fiumi ‘carsici’ di una ricerca trentennale” opera una storicizzazione della lunga stagione di ricerca. La terza sezione analizza il repertorio, con testi e trascrizioni. Infine, la quarta parte contiene le appendici bibliografiche, discografiche e filmografiche, nonché la tavola sinottica delle campagne di rilevamento e la tracklist dei documenti sonori del CD. Grande documentazione, forti sollecitazioni metodologiche in due lavori compiutamente condotti, tali da costituire fonti preziose di studio, conoscenza e pratica della ricerca. 

Ciro De Rosa

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