Solomane Doumbia – Ségou to Lagos (Mieruba – ML, 2023)

#CONSIGLIATOBLOGFOOLK
 

Tidiani Koné è figura chiave nella storia della musica maliana. Nato nel 1926 a Sansanding nella regione di Ségou è cresciuto suonando strumenti tradizionali – ngoni, flauto – per poi far propri chitarra, tromba, clarinetto e, soprattutto, sassofoni con cui è stato protagonista negli anni '60, dell'Orchestra San. Il punto di svolta avvenne nel 1969: il capostazione della stazione ferroviaria di Bamako, Aly Diallo, chiese a Tidiani Koné di dotare il buffet della stazione di un’orchestra stabile. Tidiani Koné riunì i membri della Dar Band, chiamò Salif Keita e dette vita nel 1970 la Rail Band de Bamako. Nomade instancabile, Tidiani Koné si unì anche alla T.P Poly Rythmo de Cotonou e nel 1978, tornò nella sua regione natale, Ségou, dove diresse la Super Biton de Ségou. La copertina di “Ségou to Lagos” lo ritrae mentre suona la tromba, il sax a tracolla e, a scontornare il suo profilo l’itinerario che dal Mali attraversa l’Africa occidentale passando per Costa d’Avorio, Ghana, Togo e Benin prima di raggiungere la capitale della Nigeria. Gli otto brani dell’album sono stati composti da Solomane Doumbia che li ha registrati a Bamako a gennaio 2020 coinvolgendo Rokia Kouyate e Mahamadou Sidibe alle voci, Nathaniel Dembele (ex Songhoy Blues) alla batteria, Drissa Bagayoko alle percussioni, Sekou Kante o Mohamed Sayon Nafi al basso, Fabian Engwicht alla tromba, Oliver Fox ai sax e al flauto, Oumar Kouyate al jeli ngoni. 
Le registrazioni sono avvenuto perlopiù di notte: con la chitarra Solomane Doumbia ha creato i riff e le melodie di base; al computer ha realizzato ritmi e arrangiamenti che poi sono stati interpretati e arricchiti dagli altri musicisti maliani sotto la sua direzione. Gli strumenti a fiato sono stati poi registrati a Berlino da Fabian Engwicht e Oliver Fox (Omniversal Earkestra). Solomane Doumbia viene da una famiglia di musicisti della regione del Wasulu, trasferitisi nel quartiere di Baco-Djikoroni a Bamako all'inizio degli anni Sessanta dopo più di cinque anni in viaggio durante i quali il padre balafonista e le sue due mogli cantanti ebbero modo di partecipare alle cerimonie dei diversi villaggi visitati lungo il percorso. Solomane era già un formidabile polistrumentista a quindici anni. Nei primi anni '80 decise di raggiungere il fratello maggiore Madou Fakoly Doumbia ad Abidjan, seguendo il percorso già tracciato da molti musicisti mandinka prima di intraprendere una carriera internazionale. Nel suo caso, questa sfociò nell’amicizia e nella collaborazione musicale, soprattutto come percussionista, con Salif Keita. L’album propone un distillato del viaggio musicale dal Mali alla Nigeria e ritorno e l’omaggio a Tidiani Koné ne evidenzia
l’importanza di musicista “ponte” verso l’afrobeat con la sua ventata di ritmi e riff di fiati. La scaletta degli otto brani ne sono una splendida testimonianza con l’intima “Baga Kanjo” che mette a fuoco il “cuore” compositivo centrato sull’intersezione degli arpeggi di corde, percussioni e voci, per poi passare, con "Diarabi" ad arricchire la miscela con le linee dei fiati e arrangiamenti armonici più vicini al jazz su cui improvvisa il flauto. "Ségou to Lagos" dà il nome all'album e riprende una melodia della tradizione Wasulu abbinandola alla batteria dagli accenti afrobeat di Nathaniel Dembele. Di fronte all’assenza del jely ngoni, è la voce di Mahamadou Sidibé (Niarela Papou) a mettere in evidenza la componente musicale maliana con i versi in bambara che accomunano diverse regioni dell'Africa occidentale e portano l'attenzione sulle migrazioni, invitando chi è partito a tornare a casa, ad abbeverarsi alla fonte. Gli arrangiamenti di Solomane Doumbia e l’abilità dei musicisti coinvolti sanno mettere in risalto arti vocali, fiati, corde e percussioni, rendendo ogni brano un gioiello unico all’interno dell’ennesimo, splendido mosaico sonoro dall’Africa Occidentale. solomanedoumbia.bandcamp.com/album/s-gou-to-lagos


Alessio Surian

Posta un commento

Nuova Vecchia