Federico Marchesano|Fabio Giachino – MIZU (Felmay, 2022)

Il kanji giapponese 水 “mizu” racchiude diversi significati associati all’acqua, intesa sia nella sua essenza elementale, sia nel suo significato simbolico che rimanda alla vita, allo scorrere sfuggente del tempo e al cambiamento. Intorno a questo ideogramma e alle sue molteplici letture ruota il progetto “MIZU” nato dalla collaborazione tra il contrabbassista, compositore e didatta Federico Marchesano e il pianista Fabio Giachino, strumentisti tra i più apprezzati della scena jazz italiana dal diverso background musicale, ma accomunati dalla formazione accademica e dalla medesima visione del musica. Laddove Marchesano, nel corso della sua carriera ha attraversato generi musicali ed ambiti artistici differenti, mettendo in fila una lunga serie di prestigiose collaborazioni e alcuni pregevoli album a suo nome come “The Inner Bass” del 2013 e il più recente “Atlante” del 2020, Giachino vanta una intensa attività concertistica e discografica con i T.U.N. e il suo trio, nonché numerosi riconoscimenti e premi a livello nazionale e internazionale. Pur vivendo entrambi a Torino, le loro strade non si erano mai incrociate artisticamente, ma complice un incontro casuale al Café des Arts, avvenuto qualche anno fa, si erano ripromessi di suonare insieme, incuriositi dalle rispettive differenze di approccio stilistico. Finalmente nel 2021 ha cominciato a maturare l’idea di dare vita ad un duo con l’obiettivo di esaltare le possibilità timbriche e melodiche del pianoforte e del contrabbasso, partendo da un repertorio di composizioni originali. Inizialmente, il lavoro è stato focalizzato su brani dalle strutture complesse e di non semplice esecuzione, man mano, però, i due strumentisti hanno cominciato a lavorare per sottrazione, semplificandone le architetture e lasciando più spazio all’improvvisazione, territorio comune ad entrambi. Suonando insieme l’interplay si è fatto più intenso, così come il suono si è diventato sempre più fluido, sinuoso e cristallino come l’acqua evocata nelle loro composizioni. Il lavoro compiuto insieme è stato cristallizzato nell’arco di due giorni di sessions, tra il 5 e il 6 marzo 2022, al Riverside Studio di Torino durante i quali hanno registrato i tredici brani che compongono “MIZU”, album di grande fascino che li vede abbattere ogni steccato stilistico per dare vita ad un flusso sonoro di grande suggestione. Benché in passato abbiano spesso sperimentato l’utilizzo dell’elettronica, in questo caso hanno scelto un approccio rigorosamente acustico per esaltare il dialogo tra i rispettivi strumenti con il frequente interscambio di ruoli tra pianoforte e contrabbasso nell’esporre il tema e nell’accompagnamento. I due strumentisti, insomma, escono dai sentieri comunemente battuti dal jazz classico per addentrarsi nei territori dell’avanguardia e della musica contemporanea. Per comprendere tutto ciò basta ascoltare la title-track nella quale si susseguono atmosfere differenti dal solo di pianoforte inziale al segmento cameristico centrale che si evolve in un blues notturno. Il sinuoso dialogo tra pianoforte e contrabbasso che evoca le onde del mare di “Hado” ci introduce alla malinconica “Mar Nero” e alle atmosfere desertiche di “Gobi”, per giungere alla sorprendente “Le dune di Tottori” in cui sul ritmo percussivo delle corde del contrabbasso di Marchesano si inserisce il pianoforte a tessere la melodia. Se la poetica “Oasi” è giocata su strutture jazz più classiche, la successiva “Cieli muti” ci svela una costruzione armonica minimale per lasciare il posto alle esplorazioni sonore di “Percorsi”. Nella parte finale, le composizioni si fanno ancora più immaginifiche rimandando alla mutevolezza del tempo atmosferico, con il lirismo di “Dal vento” a schiuderci le porte agli echi balcanici della ripresa di “Cieli muti”, la melodia sospesa di “Gocce” e l’acquerello sonoro di “Pioggia”. L’omaggio al regista giapponese Yasujirō Ozu di “Ozu” chiude un disco di alto profilo artistico, un viaggio sonoro di grande potenza espressiva tra jazz e musica contemporanea che non mancherà di appassionare gli ascoltatori più attenti. marchesano.bandcamp.com/album/mizu


Salvatore Esposito

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