Blick Bassy – Mádibá (InFiné, 2023)

Nella regione di Bassa, nel Camerun meridionale-orientale si trova Mintaba: è in questo villaggio che, quasi cinquant’anni fa, in una famiglia numerosa, è nato Blick Bassy. Cresciuto nella capitale Yaoundé, a dieci anni è tornato a Mintaba. Lì, per due anni ha vissuto con i nonni e ha avuto modo di familiarizzare con le attività agricole, di caccia e di pesca e con le tradizioni culturali e musicali locali, imparando i ritmi e i canti Bolobo e l'Assiko, danza accompagnata da chitarre e percussioni. A 22 anni ha fondato il gruppo Macase, miscela di influenze bantu, jazz, soul che lo vede protagonista alla voce e alle percussioni. Nel 2009 ha registrato il primo album a suo nome “Léman” nello studio di Salif Keita a Bamako, seguito da “Hongo Calling” (2011) ponte fra la cultura Bassa e le musiche afro-brasiliane memori della schiavitù. Al bluesman Skip James, nel 2015, ha dedicato l'album “Akö”, per poi rendere giustizia quattro anni dopo alla statura di Ruben Um Nyobe, eroe della resistenza anticoloniale camerunense, con “1958”, l’anno in cui venne ucciso dai militari francesi: Grand Prix Musique du Monde della Sacem e miglior album africano ai Songlines Awards. Il suo impegno politico è ora ribadito con “Mádibá” che significa “acqua” in douala e raccoglie dodici canzoni in forma di favole, parabole dedicate al tema dell'acqua. E’ toccato al singolo "Hola Mè" ("Aiutami") lanciare l’album, denunciando i danni causati dal mancato accesso ad acqua pulita e sicura e dalle attività antropiche di inquinamento. Insieme a questa musica Blick Bassy veicola anche informazioni a sostegno di water.org (organizzazione co-fondata da Matt Damon), attiva sulla crisi idrica globale sui modi per garantire alle persone l'accesso all'acqua potabile e ai servizi igienici. A proposito del nuovo album Blick Bassy ci tiene a precisare: “Io non sono né un colore né una nazionalità, ma una delle diverse forme basate d'acqua. Il mio ultimo album, “1958”, parlava della guerra d’indipendenza combattuta dai nostri padri e dalle nostre madri contro l'esercito francese. Questo mi ha portato a interrogarmi sui sentimenti che possono portarci a dare, a volte, il peggio di noi stessi, a commettere crimini. Interrogarmi ha reso evidente la causa del nostro declino: il rapporto di subordinazione e sfruttamento che abbiamo stabilito tra noi, gli esseri umani e gli altri esseri viventi. Da questo rapporto malsano deriva la distruzione degli elementi viventi essenziali per la nostra sopravvivenza. Così mi sono detto che, per vivere in osmosi con ciò che mi circonda, forse dovrei iniziare a scoprire e ad amare tutti gli esseri viventi, qualunque sia la loro forma e la loro materia. Questa ricerca dell'amore è la ragione di questo album”. Musicalmente, la ricerca si è tradotta in una strumentazione più scarna e nel collocare la sua voce nel contesto di trame elettroniche registrate e prodotte tra Parigi, Biarritz e Quimper, in collaborazione – anche in ambito compositivo - con Romain Jovion e con Malik Djoudi per gli arrangiamenti. Il risultato è che i registri acuti della voce di Blick Bassy volano e incantano avvolti da trame accoglienti che legano chitarre, sintetizzatori, fagotto e sobri ottoni (tromba, flicorno, trombone), producendo una propria sintesi di elementi elettronici misti a una poetica soul e folk. Ogni, splendido, brano meriterebbe un approfondimento. Coì riassume “Nop”: "Celebra l'arrivo della pioggia di fronte ad una siccità ostinata e vendicativa. Chitarre brillanti e scintillanti su una melodia karibik accompagnano i miei ricordi che celebrano la gioia dell'infanzia all'arrivo della stagione delle piogge. Ricordo con affetto di aver ballato all'aria aperta con le mie sorelle e i miei fratelli, mentre grosse gocce di pioggia colpivano la mia pelle e la voce soffocata di mia madre ci avvertiva delle piccole sculacciate che sarebbero arrivate a chi di noi si fosse ammalato”.  blickbassy.bandcamp.com


Alessio Surian

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