Sassofonista di indiscusso talento, considerato uno degli artisti di punta della scena jazz italiana, Raffaele Casarano è una delle punte di diamante della Tǔk Music di Paolo Fresu di cui è stato complice in diversi album, oltre ad avere alle spalle numerose collaborazioni di prestigio, tra cui spiccano quelle con Malika Ayane e Giuliano Sangiorgi, e la più recente con Eugenio Finardi nel progetto “Euphonia”. Parallelamente, molto intensa è stata anche la sua attività discografica come solista con dischi pregevoli come “Medina” del 2015 e “Oltremare” del 2018. A quattro anni di distanza da quest’ultimo, il sassofonista salentino riprende il suo viaggio sonoro, attraverso il Mediterraneo, con “Anì” album frutto di tre anni di intenso lavoro e dedicato alla figlia Anita Maria, nata all’inizio del 2022. Rispetto ai precedenti, questo nuovo album segna una svolta non solo dal punto di vista dell’ispirazione e dell’ambientazione sonora delle sue composizioni, ma anche sotto il profilo del sostrato spirituale che le caratterizza. Determinante in questo senso è sta la scelta del sassofonista salentino di destreggiarsi tra diversi strumenti (sax alto, sax soprano, basso, programming, synth pad, electronic drum) per poi impreziosire il tutto coinvolgendo alcuni ospiti ed amici come il producer Bonnot degli Assalti Frontali che ha co-prodotto il disco oltre a curare l’elettronica, Mirko Signorile (pianoforte), Marco D'Orlando (batteria), Alessandro Monteduro (percussioni) a cui si aggiungono le partecipazioni speciali del maestro dell’oud Dhafer Youssef e di M1 dead prez. Accolti dalla bella copertina firmata dal fotografo e graphic designer, Marcello Moscara, il disco ci consegna otto composizioni originali che, nel loro insieme, compongono le diverse tappe di un viaggio immaginifico che, attraverso le acque del Mediterraneo si dipana dal Salento alle coste del Nord Africa e della Tunisia per far poi rotta verso nord e raggiungere le atmosfere rarefatte della Norvegia. Incrociando il jazz con la world music, il rap e l’elettronica, Raffaele Casarano ha costruito originali quanto ardite architetture sonore ad impreziosire le sue composizioni a cui affida le sue riflessioni personali, le sue riflessioni e le sue dediche appassionate. Ad aprire il disco è l’intensa “A piedi nudi” con il pianoforte di Signorile e l’elettronica che costruiscono una trama sonora di grande suggestione su cui si inserisce il sax di Casarano. Si prosegue con la magnifica “Fight Back” nella quale l’elettronica di Bonnot fa da cornice al rap di M1 dead prez, mentre il sax evoca le suggestioni delle coste che bagnano il Mare Nostrum. Il vertice del disco arriva con la superba “To Fly” nella quale Casarano dialoga con l’oud e la voce di Dhafer Youssef, ma non da meno è la rarefatta “Festa” che ci introduce alla dolcissima “Anita” che si apre con il battito del cuore della figlia a cui è dedicato il brano. Il pianoforte di Mirko Signorile e le percussioni di Alessandro Monteduro ci conducono dal Salento al Nord Africa con “Malaspina” dove ritroviamo protagonista l’oud e la voce di Dhafer Youssef. Completano il disco quel gioiellino che è “Julia” e l’ipnotica “Trance in space” che con la sua atmosfera rarefatta ci svela il lato più spirituale del disco. Insomma “Anì” è uno dei dischi jazz più belli ed intensi ascoltati negli ultimi tempi, tanto per il pregio delle composizioni, quanto per la ricerca sonora che caratterizza gli arrangiamenti.
Salvatore Esposito
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