“Ra memoria dra steila”. Concerto/incontro in memoria di Betti Zambruno, Museo Etnografico della Gambarina, Alessandria, 12 febbraio 2023

In occasione della ricorrenza del secondo mese dalla scomparsa della cantante Betti Zambruno, i Tre Martelli hanno organizzato un concerto/ incontro con alcuni dei tanti musicisti che con lei hanno collaborato durante la sua lunga carriera, che l’ha vista impegnata non solo come voce della band alessandrina, ma come ideatrice e motore propulsore di molti progetti, non solo in ambito folk. Un incontro pomeridiano che si è rivelato un ritrovo tra amici prima ancora che tra colleghi, per ricordare una delle voci più interessanti e particolari della musica italiana. La serata è aperta dal video del brano “Ra memoria dra steila”, in cui compare la sola Zambruno a cantare un brano toccante, che ascoltato in questa occasione diventa ancora più commovente. Stempera la commozione l’introduzione di Franco Castelli, ricercatore, storico, figura centrale della riscoperta del folk in Piemonte negli anni settanta (più avanti nella serata, Beppe Greppi ammetterà che “siamo tutti figli di Castelli”), che attraverso la proiezione di foto d'archivio racconta il percorso di Betti Zambruno dagli inizi di studentessa impegnata all’Istituto Storico della Resistenza alle ultimissime avventure musicali, dipingendo il ritratto di una figura fuori dagli schemi. Non solo una cantante sempre aperta alla sperimentazione, ma anche una studiosa puntigliosa e seria ricercatrice, definendola infine unica erede di Teresa Viarengo. 
Il primo contributo musicale della serata è la conferma di questa sua capacità di confrontarsi con repertori differenti che la portarono a creare il progetto InsoliteInsieme, con un repertorio che passava dal classico al jazz, e di cui questa sera ci hanno dato un esempio il soprano Marzia Grasso e Silvia Belfiore al pianoforte, con brani di Händel e Gershwin. Con Fulvia Maldini e Giorgio Penotti si torna agli inizi della carriera, quando muoveva i primi passi con il Collettivo di Cultura Popolare. Da quel progetto ascoltiamo classici come la ballata popolare “Donna lombarda”, “Le rose rosse” di E. A. Mario, e “La ballata di Mackie Messer” dall’Opera da Tre Soldi di Brecht. Dimostrazione del particolarissimo percorso di Betti Zambruno nel mondo della musica, che la portò a collaborare anche con la rock band degli Yo Yo Mundi in due dischi. Paolo Archetti Maestri, voce della band acquese, ha portato il suo commosso ricordo citando un toccante passo di Eduardo Galeano e proponendo due canzoni in versione acustica chitarra e voce, “Chiedilo alle nuvole” e “Alla bellezza dei margini”. Molto interessante e divertente il ricordo di Beppe Greppi, che ha parlato della figura della Zambruno prima dalla prospettiva del collega musicista e poi da quella del discografico: dall’incontro negli anni Settanta e la sua interpretazione unica nella ballata “Re Gilardin”, ai tanti progetti pubblicati con la sua etichetta Felmay. 
Ma i musicisti arrivati ad Alessandria per ricordare Betti Zambruno non sono solo piemontesi. Dal Molise arriva Silvio Trotta (Musicanti del Piccolo Borgo) che insieme a Piercarlo Cardinali portano il pubblico in un viaggio nella musica popolare del centro e sud Italia con una versione intensa di “Pacienza nenna mia” e “Ritorno dalla transumanza”, e un canto toscano, “La violina”, che avrebbe dovuto finire in un futuro progetto con Betti Zambruno. E poi ci sono i liguri, con la splendida voce di Laura Parodi, in un inedito quartetto con la fisarmonica di Giulio Fortunato e due componenti dei Birkin Tree, Fabio Rinaudo alla cornamusa e Luca Rapazzini al violino, per un set di tre brani di canzoni cantate spesso insieme dalla cantante genovese con la Zambruno (“Io voglio andare in America”) o che avrebbero voluto eseguire insieme (“Il bersagliere ha cento penne” e il trallallero “Baccìcìn”). Per chiudere, i due Birkin Tree regalano anche un breve set di musica irlandese. Si arriva al finale con l’ingresso sul palco di Bruno Raiteri e dei Tre Martelli al completo, per
quello che si appresta ad essere un gran finale, con un breve escursus nella musica popolare piemontese, partendo dal repertorio dei Tendachent, passando per i classici “E Cavour” e “Galantone”, il celebre “Sbrando”. Si chiude con tutti i venti musicisti sul palco per una versione gioiosa e divertita di “Guarda la luna”, trasformando l'incontro-concerto in una grande festa di musica e di celebrazione dell'amicizia. E forse questa chiusura rappresenta il vero significato di questa serata, e il modo migliore per ricordare Betti Zambruno. La serata “Ra memoria dra steila” verrà replicata il 5 marzo ad Asti (ore 17.00 Foyer delle famiglie - Via Milliavacca, 5) con La Ghironda, Gianni Coscia, Tre Martelli, Ricky Avataneo & Piercarlo Cardinali, Ponente Folk Legacy, Bruno Raiteri, Cristiana Voglino, Paola Lombardo & Valeria Benigni, InsoliteInsieme (Silvia Belfiore – Sara Giolo - Marzia Grasso). 


Giorgio Zito

Foto e video di Giorgio Zito

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