Luigi Lai: “Che a parlare siano le launeddas”

Intervistato qualche giorno fa dall’Unione Sarda riguardo alla Laurea ad honorem proposta da Domenico Staiti e conferitagli dall’Università di Bologna, Lugi Lai aveva detto: «Non farò tanti discorsi, lascerò che a parlare siano le launeddas. Farò finta che davanti a me ci siano gli allievi»
E così è stato, eccole (dal minuto 38:15) le launeddas di Lai a dar lezione a Bologna il 14 febbraio in chiusura della cerimonia di Laurea 


A novantuno anni le sue mani e le sue guance continuano a danzare insieme alle canne come fossero un unico agile strumento, un corpo impastato della spiritualità e delle danze della sua isola, la Sardegna. Una terra che nel XX secolo aveva decisamente messo da parte le launeddas. In un’intervista rilasciata dieci anni fa a Giuliano Marongiu, Lai ricordava: “La prima volta che le ho ascoltate avevo dieci anni. Le suonava un mio compaesano, Vincenzo Piroddi. Rimasi folgorato. Corsi subito a casa per chiedere a miei genitori di comprarmi lo strumento. Inizialmente non furono d’accordo: ‘Ti morisi’, mi dissero, per la convinzione allora diffusa nel mio paese, che chiunque diventasse suonatore di launeddas dopo un po’ moriva”. Le canne si sono dimostrate, invece, un elisir di lunga vita, irrigata dall’incontro con i due maestri Antonio Lara e Efisio Melis: “Con Lara andavamo spesso a pranzo a casa di Melis, in via Barcellona a Cagliari. Ho preso un po’ dall’uno e un po’ dall’altro, ma non sono né l’uno né l’altro. Melis mi voleva un gran bene. È morto nel 1970, poco prima del mio rientro dalla Svizzera e purtroppo non ho fatto a tempo a dargli l’ultimo saluto”. Fu proprio durante il soggiorno in Svizzera, nel 1963, che Lai ebbe l’occasione di registrare per la prima volta per una casa discografica (l’Élite Special): un 45 giri con due balli - i cuntzertus ispinellu (in sol) e mediana a pipia (in do). In Italia la sua prima registrazione (per La strega Record su 45 giri) dovrà aspettare la metà degli anni ’70: “Luigi Lai Ballo sardo e Fiorassiu”.
Di lì a poco, siamo nel 1977, è protagonista de “Il poeta di corte”, brano emblematico del disco “La pulce d’acqua” di Angelo Branduardi e dei suoi concerti dal vivo.


Il suo repertorio è altrettanto attento alla dimensione sacra: dall’accompagnare la processione per Sant’Efisio (come fa da oltre cinquant’anni) a brani come “Deus ti salvet Maria”, incluso in “Canne in Armonia” (1977).


Nella sua isola è evidente la stima che hanno per lui tutti i musicisti e la volontà di coinvolgerlo nei progetti di spicco, da Paolo Fresu a Elena Ledda, passando per Totore Chessa: con quest’ultimo ha inciso (per la Felmay, 1996) “Ballu seriu (Passu torrau)”.


Al fianco di Paolo Fresu, Elena Ledda, Mauro Palmas. Antonello Salis, Carlo Cabiddu, Furio Di Castri, Federico Sanesi e Cuncordu 'e Su Rosariu Di Santulussurgiu, è protagonista del progetto "Sonos 'e memoria", cine-concerto ideato da Gianfranco Cabiddu e basato su un lungometraggio nel quale sono raccolte immagini d’archivio dell’Istituto Luce sulla Sardegna dagli anni Venti agli anni Cinquanta.


In Sardegna e nel mondo è stato chiamato a collaborare con musicisti attivi in una varietà di generi. Blogfoolk ha testimoniato alcuni di questi incontri: qui è in compagnia di Riccardo Tesi e Nando Citarella.


Da decenni le sue esecuzioni vengono selezionate nelle antologie più rappresentative della musica sarda: uno splendido “Ballu campidanesu” è incluso nell’album “Antologia di balli sardi Vol. 2” (Taranta, 2009)


Negli ultimi anni la sua “voce” è stata sempre più apprezzata nella sua dimensione spirituale, ambito in cui sa essere sia intenso solista, sia impeccabile nel dialogo con altri musicisti, forte anche della personale conoscenza e pratica di strumenti come la fisarmonica e il sax. Qui è in compagnia di Gavino Murgia con cui esegue “Goccius et Pregadorias” durante la Notte nel Sacro a Brescia, il 21 aprile 2012.


Non poteva mancare il suo contributo e non poteva essere che “A Sant’Efisio” in “Sacro Sud” realizzato nel 2006 da Enzo Avitabile. 


Alessio Surian

Foto Università Alma Mater di Bologna

Per un approfondimento relativo alla vita musicale e artistica di Luigi Lai, suggeriamo la lettura dei seguenti contributi, pubblicati su “Blogfoolk”, a partire dal 2015:

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