Ablaye Cissoko | Cyrille Brotto – Instant (Ma Case, 2022)

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Kora e organetto diatonico: che bell’incontro! Se poi a maneggiare l’arpa liuto mandinka e il mantice ci sono nomi di primo piano come Ablaye Cissoko e Cyrille Brotto, abituati entrambi a percorrere sentieri artistici insoliti, il dialogo si sviluppa a un livello nettamente superiore rispetto al mero accostamento, quantunque inedito, dei due strumenti. Cissoko, senegalese di Saint Louis, è un superbo strumentista e compositore: discendente da una famiglia di griot ha fondato una scuola di kora in patria, però è un frequentatore di disparati mondi musicali (jazz, musica medio-orientale, classica e barocca: qui, ricordiamo il suo sodalizio con il trombettista Volker Goetze e con Constantinople Ensemble. Altrettanto spirito libero nel suo approccio all’organetto è il francese Brotto, un polistrumentista cresciuto con i repertori occitani, ma che ha suonato in coppia con il flautista e cantante Guillaume Lopez, con Les Ogres de Barback e nel progetto The Groove Factory, convergenza di danze tradizionali ed elettronica. Così racconta questo sodalizio il maestro senegalese: “Penso che gli esseri umani siano chiamati a incontrarsi, così come gli strumenti. Non ce lo aspettiamo. Sono due culture diverse, due storie diverse, ma anche noi abbiamo storie in comune. E riusciamo ad andare d'accordo, a trovare un accordo comune”
La scintilla che ha portato alla collaborazione tra i due artisti la racconta l’organettista del Périgord: “Tutto è iniziato quando la mia dolce metà mi ha fatto conoscere l’album di Ablaye. Abbiamo avuto l’opportunità di invitare Ablaye per un concerto privato nel nostro salotto e abbiamo deciso di suonare un brano. Era una fotografia di quella condivisione in quel momento”. “Instant” è un titolo appropriato per questo album pubblicato per la label e agenzia di produzione di Tolosa Ma Case – segnalato dal periodico “Songlines” tra i migliori album del 2022 –, perché il tasso di intesa si presenta elevato da subito, a dimostrazione di un’alchimia istantanea che si manifesta fin dalla composizione di apertura, “Troisième Z”, musica di Brotto e voce vellutata Cissoko che canta di un bimbo che non ha mai conosciuto la madre che non smetterà di cercarla anche dopo che lei non è più (“Né la fatica né la sofferenza mi impediranno di cercarti, Madre”). Il loro adattamento reciproco di stili conduce a una conversazione sonora fluida, i due
giocano sugli incastri, sui passaggi tenui e sulle accelerazioni improvvise, perfino sui silenzi, seguendo la loro naturale predisposizione che ritroviamo nella sfavillante “N’na”. Il terzo brano, “Miliamba”, inizia con la sola voce dell’organetto per poi trovare sponda nella scintillante finezza degli arpeggi dell’arpa liuto, che procedono sontuosamente anche nella successiva “Signola”. Si snoda dolce e un po’ melanconico “Rencontre”, tema composto da Brotto, così come la title track dall’andamento valzereggiante s Invece, “Deme Deme” è una riflessione intima sulla tragedia dell’emigrazione, affrontata da molti giovani africani. Affabile l’interplay in “Kolda”, dal nome della città natale di Ablaye, mentre “Kano Mbifé”, già incisa da Cissoko nel suo album “Mes racines” del 2013, è incentrata sul sentimento dell’amore: “l’amore è una grazia, l’amore in sé è forza e magia; un sentimento al tempo stesso unico e universale. Può incarnarsi in una persona o al contrario non ha bisogno di nessuno per assumere la sua dimensione. L'amore come dolce veleno, come ossessione, come padrone che ci rende schiavi”. Lascia il segno anche la conclusiva “Pa Kaw”, dalla dolce vena neo-tradizionale. “Instant” è un terreno di scambio, un incanto che testimonia una bella avventura umana. 


Ciro De Rosa

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