Terzo disco per il cantautore napoletano Andrea Cassese. Dieci brani arrangiati insieme a Giacomo Pedicini che cura anche la produzione e la direzione artistica di un concept album incentrato sul tema del paesaggio e del paese. Arpeggi di chitarra elettrica che si intrecciano con quella acustica tratteggiano "Paesi semplici" che apre questo lavoro. Elegante dalle sonorità etniche è la successiva "Tarassaco" cantata insieme a Nino Buonocore. Una chitarra slide sopra ad una ritmica di chitarra acustica e percussioni scandisce "La fisica, la chimica, la campagna", impreziosita dalla splendida voce di Rita Botto. Fisarmonica, tammorre e flauti colorano di popolare "Primordi" dove nel canto interviene Brunella Selo. I fraseggi della tromba, del pianoforte e della chitarra acustica pennellano"Una bella lontananza". Un violoncello dialoga con i fiati e con la ritmica serrata della chitarra acustica in "I ragli e gli illusi". Un arpeggio morriconiano di chitarra classica e una malinconica fisarmonica sostengono "Beata la casa". Pianoforte, fisarmonica e percussioni movimentano "Dietro una curva". La chitarra classica e la Kora di Kaw Sissoko (Orchestra di Piazza Vittoro) vestono lo strumentale "Il sentiero" che ci porta alla dolcezza finale di "Una pausa" con la straordinaria partecipazione di Giovanna Marini. Un lavoro delicato e malinconico dove Cassese racconta un piccolo mondo antico attraverso tinte di acquarelli oppure con oli più incisivi come quelli nel quadro in copertina realizzato dal padre Francesco. Il folk e la musica popolare convivono insieme a Pavese, Silone, Levi, Scotellaro. "Io sono una forza del passato, solo nella tradizione è il mio amore" scriveva Pasolini e in questi versi è racchiusa l'essenza di questo disco genuino.
Marco Sonaglia
Tags:
Storie di Cantautori