Gal Costa (1945-2022)

Brasile, Bahia, Salvador, Av. Sete de Setembro, zona pedonale: la sera di sabato 22 agosto 1964: salgono sul palco del Teatro Vila Velha, ad inaugurarlo, sei ventenni guidati da Caetano Veloso e Gilberto Gil e due diciottenni, Maria Bethânia e Gal Costa che così ricordava nel programma Ensaio quell’esperienza: "Era la prima volta che salivo su un palcoscenico nella mia vita, con un pubblico davanti a me; cantai ‘Se é tarde me perdoa’ di João Gilberto e altre canzoni. Fu meraviglioso, incredibile". Un debutto creativo tanto più significativo se si pensa che in Brasile dal primo aprile 1964 aveva preso il potere una dittatura militare che sarebbe rimasta al governo oltre vent’anni. 


Il momento che rimane indelebile di quel concerto vede Maria Bethânia a un'estremità del palco, in abito bianco, e Gal Costa all'altra, in abito nero, con Caetano Veloso al centro che suona la chitarra: Maria Bethânia inizia a cantare “Sol Negro”, quindi lascia che sia Gal Costa a cantare, per poi cantare all’unisono: "Bethânia e Gal intonarono ‘Sol Negro’, la canzone che ho scritto per farle cantare insieme, in contrappunto, e vennero accolte con un’ovazione, come se si trattasse di due famose dive", ha ricordato più volte Caetano Veloso.


João Gilberto e la bossa ispirano i primi passi musicali di Maria da Graça Costa Penna Burgos, nata a Salvador il 26 settembre 1945 e, da sempre, “pensata” dalla madre, Mariah Costa Penna, come cantante e musicista: durante la gravidanza passa ore ad ascoltare musica classica, come in un rituale; fin da bambina la incoraggia a cantare e a suonare la chitarra, ad ascoltare concerti, a vedere film. Lei canta e incanta chi l’ascolta, incontra Caetano Veloso e con lui condivide il primo album “Domingo” (1967) e anche il secondo “Tropicalia ou Panis et Circencis” (1968) manifesto tropicalista firmato in compagnia di Gilberto Gil, Nara Leão, Os Mutantes e Tom Zé. Oltre che con Caetano, il rapporto con Gil e Bethânia attraverserà tutta la sua vita e genererà piccoli e grandi gioielli, sempre illuminati dalla sua voce cristallina.


Il suo album di debutto come solista, “Gal Costa” arriva nel 1969 per la Philips e la fa conoscere attraverso successi come "Baby", "Divino maravilhoso", "Que pena (Ele já não gosta mais de mim)" (scritta da Jorge Benjor) e "Não identificado" (scritta da Caetano Veloso). Nello stesso anno registra anche il secondo disco soloìista, "Gal", il disco “psichedelico”, con perle come "Meu nome é Gal" (di Roberto e Erasmo Carlos) e "Cinema Olympia" (di Caetano Veloso).


L’anno successivo va a Londra a trovare gli esiliati Gil e Caetano, a condividere le reciproche ispirazioni da cui nasceranno dischi emblematici e la collaborazione con Gil per “Índia”, pubblicato nel 1973 (nel 1974 registrerà l’album "Cantar", frutto della collaborazione con Caetano), con l’omonimo brano di Flores e Guerreiro e con "Volta" (di Lupicínio Rodrigues): ne nasce uno spettacolo ben accolto, diretto da Waly Salomão. Dalla partecipazione al festival Phono 73 ricavò le registrazioni per dischi amati in tutto il Brasile: "Trem das onze" (di Adoniran Barbosa) e "Oração de Mãe Menininha" il brano di Dorival Caymmi immortalato dal duetto com Maria Bethânia.


Il successo non ha più confini nel 1975 quando registra la canzone che viene resa popolare dalla telenovela della Rede Globo "Gabriela": "Modinha para Gabriela", altro brano di Dorival Caymmi, preludio all’album "Gal Canta Caymmi" (1976), con "Só louco", "Vatapá", "São Salvador" e "Dois de fevereiro". Ma il 1976 è soprattutto l’anno del nuovo spettacolo con Gilberto Gil, Caetano Veloso e Maria Bethânia: "Doces Bárbaros", immortalato in un disco e nel film omonimo, riferimento indispensabile della “controcultura” degli anni ’70.


Arriva così anche il primo Disco d’Oro, nel 1978: "Água Viva" raccoglie successi scritti dai migliori compositori brasiliani da "Folhetim" (Chico Buarque) a "Olhos verdes" (Vicente Paiva) a "Paula e Bebeto" (Milton Nascimento - Caetano Veloso). Il grande pubblico la riconosce subito come la cantante di “Gabriela”.

La sua popolarità è rimasta sempre molto alta e le è valsa un Grammy Latino alla carriera nel 2011 e continue collaborazioni con i migliori musicisti del suo Paese e di autori e strumentisti europei, compresi gli italiani. Nel 2017 ha condiviso il palco per un tour, “Trinca de Ases”, con Gilberto Gil e Nando Reis. 


La morte l’ha colta il 9 novembre mentre era in piena attività, con un’agenda fitta di impegni e concerti, lasciando profondamente addolorati amici ed estimatori. Recentemente, l’etichetta Biscoito Fino si era cimentata nell’impresa impossibile di riunire in un’unica raccolta i suoi maggiori successi con l’album “O Melhor”.


Alesio Surian

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