Francesco Diodati
(Sala M Via Asiago, Roma, 1 marzo 2022)
Foto di Valerio Corzani
“Più che un jazzista mi sento un musicista contemporaneo che fa improvvisazione e ricerca. Queste pratiche richiedono tenacia, insistenza, resistenza e una buona dose di spregiudicatezza: per mantenere una coerenza, investire sulle proprie idee e crederci fino in fondo non basta essere preparati. È una ricerca interiore, una identità tutta da scoprire e difendere con i denti, perché i musicisti, come tutti gli artisti sono scomodi in quanto mettono di fronte a qualcosa di sconosciuto. È anche un percorso che prevede spesso la condivisione: si instaurano equilibri, dinamiche umane, con le quali rapportarsi continuamente, fuori dal palco, sul palco, con chi ascolta, con i collaboratori e altri artisti. Fare il musicista vuol dire guardarsi attorno, essere continuamente attivo, muoversi, cercare e incontrare, fuori o dentro se stessi.”
Francesco Diodati
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