Musica Nuda – Girotondo De André (Fonè/IRD, 2022)

Sono trascorsi cinque anni dalla pubblicazione del live “Verso Sud”, il duo Musica Nuda composto da Petra Magoni e Ferruccio Spinetti torna con “Girotondo De André”, appassionato omaggio all’opera di Fabrizio De André. Una sfida non semplice considerando i numerosi tributi ed omaggi ascoltati nel corso degli ultimi vent’anni, ma che il duo ha affrontato con grande passione, rileggendo i brani del cantautore genovese nella ormai collaudata forma bass ‘n’ voice attraverso la quale li riscopriamo in una luce del tutto nuova con sfumature inedite e, a tratti, sorprendenti. Registrato dal vivo al Museo Piaggio di Pontedera (Pi) il 10 settembre 2021, il disco spicca per l’interessante scaletta, pensata esclusivamente per l’occasione con l’eccezione di “Disamistade”, già proposta nel precedente. Ad aprire il disco sono la toccante versione di “Ho visto Nina volare”, in cui spiccano le brillante evoluzioni vocali della Magoni, e la già citata “Disamistade”, proposta in un arrangiamento scuro e cupo ad esaltare la drammaticità del testo. L’atmosfera cambia con "La canzone dell'amore perduto", con gli splendidi armonici intessuti da Spinetti, ma il vertice del disco arriva con i due brani che De André riprese da George Brassens: “Il gorilla”, caratterizzata dall'incedere vorticoso delle modulazioni che ne scandiscono la progressione armonica, e “Morire per delle idee”, colorata dalle trame noir di un blues graffiato e fosco. A seguire troviamo il primo medley del concerto: "Primo intermezzo" e "Secondo intermezzo", direttamente da "Tutti morimmo a stento" attraversate dagli ostinati ritmici del contrabbasso e dallo scat al fulmicotone della Magoni. Eccezionalmente, Ferruccio Spinetti imbraccia la chitarra per una intensa e struggente rilettura de “La nova Gelosia” e “Girotondo” le cui trame latin della melodia sono impreziosite dall’ottovolante tonale della voce di Petra Magoni. Chiude il disco il secondo medley con la malinconica e sofferta “Preghiera in Gennaio” e la poesia di “Inverno” con il basso che fa capolino nel ritornello. Insomma “Girotondo De André” è qualcosa di ben diverso dai tanti omaggi di maniera a Fabrizio De André, è piuttosto un album in grado di dare uno slancio verso il futuro a canzoni che appartengono alla storia collettiva e alla grammatica civile della nostra nazione. Del resto, Musica Nuda è anche Musica Sanguinante. C'è dentro tutto il senso del sentire una canzone. Perché, alla fine, "suonare ti tocca, per tutta la vita"


Giuseppe Provenzano

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