Nati nel 2013 dall’idea di Mattia Dell'Uomo di riscoprire e rileggere il repertorio di canti e musiche da ballo della Ciociaria, i Trillanti, nell’arco di quasi dieci anni di attività, hanno dato vita ad un intenso percorso artistico, costellato da una intensa attività dal vivo in Italia e all’estero, nonché da due interessanti album l’esordio “Vèntô Aquilònê” del 2016 e “Bonì Bonanno” del 2017 dedicato ai canti natalizia della tradizione popolare ciociara. In questo contesto, determinante è stata non solo la costante attività di ricerca sul campo, a contatto con gli anziani cantori, ultimi depositari della tradizione, ma anche il progressivo ampliamento del raggio delle loro esplorazioni sonore che li ha condotti a definire la loro cifra stilistica, sintetizzabile in quel "tradizione 2.0" che li accompagna. Tradizione in movimento, dunque, che li ha condotti anche ad ampliare, via via, il repertorio con particolare attenzione verso le musiche dell’Italia Meridionale. Dopo qualche cambio nella line-up, la formazione laziale è attualmente composta da Mattia Dell'Uomo (tamburi a cornice e voce), Simone Frezza (fisarmonica, voce), Elisabetta Rossi: (voce), Valerio Frezza (chitarra classica e battente, mandolino), Alessandro Magnate (basso, flauto traverso) e Pierpaolo Rossi (viola e violino) ai quali, di volta in volta, si aggiungono ospiti d’eccezione, confermando la sempre viva natura di laboratorio a geometrie variabili, aperto ad interscambi e collaborazioni. A distanza di cinque anni dal precedente, ritroviamo i Trillanti con “Stornelli a Pandemia. Live” disco dal vivo che raccoglie dieci brani registrati ad Alatri in Piazza Santa Maria Maggiore durante le edizioni 2020 e 2021 della storica Fiera delle Cipolle, a cui si aggiunge la title-track registra in studio e composta durante il lockdown di marzo 2020. Si tratta di un interessante documento sonoro che cattura tutta l’intensità, l’energia e la passione che i Trillanti portano sul paco durante i loro concerti, performance coinvolgenti e nel quale, spesso, non mancano le danze del pubblico. Per l’occasione, ad affiancarli sul palco, non mancano alcuni ospiti: i Bottari di Macerata Campania "Suoni Antichi", Christian Di Fiore (zampogna), Danilo Zovini (zampogna e fiati), Daniele Campagiorni (batteria) e le voci di Alessia Tondo e Livia Giaffreda. Aperto dal breve frammento “Fiera” che evoca le atmosfere le voci del mercato nel giorno della festa del paese, il disco entra nel vivo con il saltarello in crescendo della corale “Stornelli Ciociari” guidata dai fiati e dalla chitarra battente e sostenuto dai tamburi a cornice. Dal Lazio ci si sposta in Campania con l’omaggio a Roberto De Simone con la suite “Attuorn a Napoli” con la complicità dei Bottari di Macerata Campania e caratterizzata da una peculiare cura per le ritmiche e le voci. Le voci sono ancora protagoniste dei “Canti a Mete” che ci riportano nella campagna ciociara durante la mietitura, mentre la successiva “Tarantella a San Michele” ci conduce sulle tracce dei pellegrini verso il Santuario di San Michele con la voce di Mattia Dell’Uomo a guidare il brano in cui spicca il bel dialogo tra mantici e corde. Il canto a dispetto “Simò” per sole voci e percussioni ci introduce alla sequenza dedicata al Salento con il medley tra “Pizzicarella” e la “Pizzica di San Vito” cui duettano le voci di Livia Giaffreda e Mattia Dell’Uomo e una bella resa di “Ferma Zitella” in cui brilla Alessia Tondo al canto e che spicca per un interludio improvvisato in cui si incrociano jazz, world e rock. Prima di giungere al finale arriva il singolo che ha anticipato l’uscita del disco “Stornelli a Pandemia”, brano originale nel quale il ritmo in levare si innesta sulle strutture tipiche dello stornello ciociaro. Chiudono il disco, una trascinante “Pizzica Pizzica” con ospite ancora Alessia Tondo e un imperdibile “Saltarello Spontaneo” con la voce antica di Gino Fiorini e quella di Mattia Dell’Uomo a duettare. Dodici minuti di genuino artigianato sonoro, una festa di mantici, corde, archi e percussioni. Sebbene la scelta (in vero, piuttosto ingenua) di inserire il singolo in studio poco prima del finale faccia perdere un po’ di tensione ed omogeneità al disco, “Stornelli a Pandemia. Live” è un bel lavoro che ci restituisce intatte le buone vibrazioni dei concerti de I Trillanti e con essi le loro interessanti intuizioni negli arrangiamenti e nelle soluzioni sonore. Insomma, un buon viatico per il futuro cammino della formazione ciociara.
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Salvatore Esposito
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