Non tutti i mali vengono per nuocere. Dall’incisione dell’album “Bossarenova” (2009) della cantante e percussionista carioca Paula Morelenbaum con la SWR Big Band di Stoccarda era venuta l’idea di un tour negli Stati Uniti. Problemi legati ai visti non permisero di portare dall’altra parte dell’Atlantico l’orchestra e spinsero a riconsiderare lo stesso repertorio in chiave cameristica. Ne è nato un trio con Ralf Schmid al pianoforte e alle tastiere e Joo Kraus alla tromba e all’elettronica che ha registrato due ottimi album, “Samba Prelúdio” nel 2013 e “Atlântico”. Quest’ultimo, terminato nel 2019, non era stato ancora presentato dal vivo a causa delle restrizioni legate al Covid. Ma fra febbraio e maggio 2022 il trio ha ripreso la strada dell’Europa cominciando dal Portogallo per terminare l’8 maggio nel bel teatro comunale di Chiaravalle, all’interno della rassegna Saudades do Brasil che chiude il 15 maggio con il trio di Barbara Casini con Roberto Taufic e Javier Girotto.
Fra i dodici brani di “Atlântico” spicca una brillante rilettura di “Samba de uma nota só” il classico scritto nel 1960 da Antônio Carlos Jobim e Newton Mendonça: è con questo brano che il trio ha aperto il concerto conquistando subito un pubblico attento e caloroso.
Fra i protagonisti del nuovo album ci sono anche due toccanti brani do Edu Lobo, proposti ad inizio del concerto (“Reza”) e verso la fine (“Vento bravo”), invertendo la scaletta dell’album per imprimere alla seconda parte del concerto un ritmo più sostenuto, ricorrendo anche all’uso del tamborim. Altro compositore amato dal trio è Carlos Lyra: le versioni di “Se é Tarde Me Perdoa” e “Influência Do Jazz” mostrano appieno l’affiatamento raggiunto fra i tre musicisti e la capacità di dosare le dinamiche di volume facendo letteralmente volare i brani. All’occorrenza, però, sanno anche arrestare il tempo, come avviene per “Que Reste-t-il de Nos Amours”, cantando i versi di Charles Trenet prima in francese e poi in portoghese (nella traduzione di Ronaldo Bastos). Il plurilinguismo abbraccia anche l’italiano con un brano che è divenuto un classico della bossa nova, “Estate”, e con “Blackbird” di cui Ralf Schmid sa mettere abilmente in luce la matrice bachiana della prima parte. È questo uno dei brani che i tre frequentano insieme fin dal 2009 e che interpretano fuori da qualsiasi routine, cogliendo l’occasione per ascoltarsi e farsi sorprendere a vicenda, a cominciare dall’imitazione del canto degli uccelli, così come il dialogo caratterizza un altro brano già inciso con la SWR Big Band:
“Águas De Março”, cristallino omaggio a Antônio Carlos Jobim con cui Paula Morelenbaum collaborò fra il 1984 e il 1994 e che ha ricordato anche con una versione di “Felicidade” messa da Ralf Schmid in connessione con armonie ispirate a Monteverdi, evidenziando la familiarità con questo brano, già inciso in “Samba Prelúdio”, come anche il poetico “Primavera Verao” di José Miguel Wisnik.
Il finale è una sintesi della musica popolare brasiliana che lega il Pixinguinha di “Um A Zero” alla “Samba de Verão” di Marcos Valle (omaggiato con João Donato anche in “Não tem nada não”) passando per Baden Powell e Vinicius De Moraes (“Berimbau”). Il finale in crescendo è a colpo sicuro sulle note di "Mas Que Nada" di Jorge Ben.
Se la voce, il contributo con piccole percussioni e la presenza sul palco di Paula Morelenbaum bastano da sole a trasformare il concerto in una magia fuori dal tempo, l’affinità con i due collaboratori ne accentua il senso di umanità e di poesia, con Ralf Schmid impeccabile nel gioco di incastri fra accenti samba, jazz e classici e Joo Kraus a proporre con la tromba, spesso sordinata, sia una seconda voce, sia magnifiche melodie, inserendo, al contempo, la giusta misura di campionamenti ed elettronica, specie quando si tratta delle linee di basso (che nel cd sono suonate da Guto Wirtti). Ma, come dimostra in “Samba de Verão”, sa far tutto anche con niente, con un semplice fischio, fra gli assoli più riusciti del concerto.
Alessio Surian
Foto e video di Alessio Surian
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