Arakne Mediterranea – La Venerdia Matina (Arakne Mediterranea, 2022)

Formazione storica del movimento della riproposta in Salento, Arakne Mediterranea nasce nel 1993 ad opera dell’antropologo e ricercatore Giorgio Di Lecce (1953-2003) che per lungo tempo ne è stato anima e motore propulsivo insieme ad Imma Giannuzzi che ne ha assunto la guida, dopo la sua prematura scomparsa. Proseguendo nel solco tracciato dall’indimenticato fondatore, il gruppo ha dato vita, nel corso degli anni, ad un articolato insieme di attività, non solo concertistiche con esibizioni in Italia ed all’estero, ma anche dedicate alla didattica, alla divulgazione e alla ricerca. Sotto il profilo prettamente musicale, il loro approccio alla musica tradizionale salentina si caratterizza per sonorità dirette ed essenziali, basate sull’utilizzo di strumenti prettamente acustici (tamburi a cornice, chitarre, violino, organetto e flauti) e per la cura riposta nelle voci. Le ricerche compiute da Giorgio Di Lecce, tanto in ambito etnocoreutico, quanto in quello musicale a diretto contatto con gli anziani cantori, hanno rappresentato e rappresentano un punto di riferimento fondamentale per il repertorio del gruppo nel quale trovano posto brani tradizionali in lingua grica, al centro del pregevole “Gramma” di qualche anno fa, così come i canti paraliturgici con particolare a quelli della Settimana Santa. A questo corpus di canti è dedicato il nuovo album “La Venerdia Matina” che abbiamo approfondito con Luigi Giannuzzi che si è occupato degli arrangiamenti, oltre a dividersi tra voce, percussioni, chitarra e violino.

Giorgio Di Lecce, fondatore di Arakne Mediterranea è stato per anni tra gli animatori della rassegna “Santu Lazzaru” a Cutrofiano. Come siete approdati all’idea di realizzare un album dedicato ai canti della Settimana Santa?
Quest’opera musicale “La Venerdia Matina” nasce in primo luogo per omaggiare il lavoro di tanti cantori che ci hanno tramandato i canti religiosi della Settimana Santa, un modo per consolidare il rispetto e l’amicizia di tante esperienze canore vissute insieme; in secondo luogo per sottolineare il nostro interesse per le tradizioni della nostra terra, valorizzarle e condividerle con tutti, è un lavoro che volevamo realizzare da anni per rispecchiare appunto il progetto ideato da Giorgio Di Lecce nel 1991 a Cutrofiano, la rassegna de Lu Santu Lazzaru, un vero e proprio evento culturale dove a raccontare questi canti, fossero direttamente i protagonisti della tradizione, un avvenimento che quest’anno giunge alla sua 32° edizione.

Con quale criterio avete scelto i brani da reinterpretare?
Più che scelta, il tutto è venuto in maniera molto naturale, siamo partiti dai due brani più conosciuti e maggiormente eseguiti: Lu “Santu Lazzaru” e la Passione in grico “I Passiùna Tu Cristù” e da lì abbiamo ampliato il lavoro con alcuni versi e orazioni cantate, raccolte da Giorgio Di Lecce con la sua campagna di ricerca nei paesi del Salento alla fine degli anni Ottanta, inizi anni Novanta.

Come si è indirizzato il vostro lavoro in fase di arrangiamento dei brani?
Siamo partiti sempre da quella che è la traccia originale, semplice e spontanea della tradizione, ascoltandola attentamente, e tenendo anche presente i contesti esecutivi di ogni brano abbiamo cercato di 
creare sempre un effetto sorpresa per ogni strumento o voce da inserire in quel momento preciso della traccia, per rendere queste preghiere ancora più poetiche e armoniose rimarcando al meglio il loro senso profondo di adorazione.

Al disco hanno preso parte anche alcuni ospiti come Gianluca Milanese che ha curato i fiati, Giorgia Santoro al flauto, Marco Dell’Anna alla fisarmonica e Valentina Marra al violino. Quanto è stato importante il loro contributo nella definizione del suono?
Tutti i musicisti che hanno preso parte a questo lavoro sono stati di rilevante importanza nella realizzazione dello stesso; ci tengo a precisare che sono tutti grandi professionisti, collaboratori di Arakne Mediterranea da anni, Gianluca, Giorgia, Marco e Valentina, hanno colto il messaggio che volevamo dare con questo disco; con i loro suoni e la loro professionalità, hanno completato e arricchito questo lavoro discografico, dando dapprima armonia, equilibrio e concordia tra i brani, così da ricreare quell’atmosfera intensa, profonda e di devozione raccontata dai testi, e poi con la loro maestria hanno messo in risalto l’intreccio tra melodie tradizionali ed originali. 

Uno dei brani più intensi del disco è "I Passiùna Tu Cristù” che arriva dalla tradizione grica, come avete approcciato la rilettura di questo brano?
Il brano “I Passiùna Tu Cristù” è il più antico fra i nostri canti religiosi, tramandato oralmente per secoli e secoli, fa parte dei nostri ricordi più cari, abbiamo a cuore le sue sorti; pertanto, la nostra rilettura è sempre 
stata e rimane fedelissima a quella tradizionale.  Nel cd riportiamo due versioni di questo canto: la versione più diffusa e conosciuta in tonalità maggiore, un estratto live interpretato dai nostri bravissimi cultori e cantori di Martignano: Italo Chironi, Giovanni Greco, Franco Esposito e Tommaso Chironi, da sempre impegnati nella valorizzazione di questo canto, e quella inedita in tonalità minore da noi eseguita e riproposta, grazie alla preziosa e diretta testimonianza del Professore Donato Tommasi di Calimera, che nel 1977 nei paesi della Grecia Salentina, accompagnò alla fisarmonica in questa variante, i Cantori dell’aerea ellenofona di Martano: Salvatore Russo, Pantaleo Stomeo e Cosimino Surdo, cantori dalla grande padronanza del canto e tra i più esperti esecutori della Passione di Cristo in lingua grica; a tal proposito ci tengo a precisare quanto sia stata fondamentale questa testimonianza perché ha messo in evidenza una versione meravigliosa di questo canto, sino ad oggi sconosciuta, e noi, inserendola nel disco, speriamo di riuscire a salvaguardarla e a diffonderla.

“Venerdia Matina” che da’ il titolo al disco è uno dei canti para-liturgici più intenso della tradizione salentina. Come avete impostato il lavoro su questo brano?
È il primo brano su cui abbiamo lavorato, cosa veramente bella è l’essere partiti da quel ricordo di Imma Giannuzzi direttrice della compagnia; dopo aver scritto sullo spartito il suo cantato tramandogli dai cantori, abbiamo cominciato a scrivere le parti degli altri strumenti sempre legate a quel motivetto di 
partenza, sino ad arrivare ad una composizione di quasi sette minuti, alternando le strofe agli intermezzi musicali.

Come si inseriranno i brani di questo nuovo album nei vostri concerti, anche considerando in considerazione delle preferenze del pubblico rispetto alla pizzica?
Questi sono brani legati alla Settimana Santa, ai giorni che la precedono, sono canti che esprimono i sentimenti più profondi del genere umano, la forma più antica e spontanea, è nostra linea di principio seguire la tradizione il più possibile e pertanto, la giusta esecuzione degli stessi brani è legata alle ricorrenze Pasquali.

Quali sono i progetti futuri di Arakne Mediterranea?
La speranza intanto è quella di riprendere la giusta armonia e serenità per poter  riprogrammare le attività artistiche dopo un lungo periodo difficilissimo che tutto conosciamo; speriamo perciò di riprendere la realizzazione di spettacoli dal vivo, ci manca tantissimo, a tal proposito posso confermare con gioia che il 1 Luglio 2022 torneremo a suonare proprio nel Salento, a Spongano, siamo nel programma di un bellissimo evento che si svolgerà in estate e che ne parleremo prossimamente; nel frattempo stiamo già lavorando ad un nuovo progetto discografico, un lavoro che si ricollega alle nostre prime discografiche, speriamo di riuscire  a definirlo e pubblicarlo al più presto; un altro mio sogno, è quello di portare in pianta stabile nei teatri, insieme ad un’orchestra sinfonica il nostro progetto spettacolo “Danzimania”, ci stiamo lavorando, vedremo in futuro cosa accadrà. Infine, posso anticipare che stiamo organizzando alcune giornate di studio e spettacolo per il prossimo anno, in quanto nel 2023 ricorre il ventennale della morte del nostro fondatore Giorgio Di Lecce. 

Foto di Christian Manno e Clara Zanoni

Arakne Mediterranea – La Venerdia Matina (Arakne Mediterranea, 2022)
L’iconica copertina, ispirata dal crocifisso della Madonna Addolorata conservato nella Chiesa Madre di Martignano (Le) evoca con grande efficacia il senso profondo de “La Venerdia Matina”, nuovo album di Arakne Mediterranea, dedicato al repertorio di canti para-liturgici della Settimana Santa della tradizione musicale salentina. Strettamente legati alle Sacre Rappresentazioni del XII, i canti della Passione rappresentano una delle più alte espressioni della poesia popolare, evocando le vicende della passione,  morte e resurrezione del Cristo. La vita del mondo contadino era scandita dall’alternarsi delle stagioni con il passaggio dalla primavera all’inverno che coincideva con la Pasqua, le cui celebrazioni liturgiche erano costellate dai simboli archetipali di morte e rinascita. Dismessi i panni di lavoro e lasciati i campi, i contadini si radunavano nelle aie delle masserie, per ascoltare i cantori - in genere due - che, accompagnati da un fisarmonicista o un organettista e un portatore di palma, rievocavano i misteri della Passione, alternandosi al canto. Quei canti racchiudevano, dunque, il senso del sacro del popolo, e allo stesso tempo facevano emergere i tratti umani del Cristo con le sue sofferenze e il dolore straziante della madre. Arakne Mediterranea in questo album è riuscita a cogliere tutto questo, proponendo riletture intense nelle interpretazioni delle voci Imma, Giovanna, Maria Assunta e Stefania Giannuzzi, e curate negli arrangiamenti, firmati da Luigi Giannuzzi (voce, percussioni, chitarra e violino) ed impreziositi dalla partecipazione di Marco Dell’Anna (fisarmonica), Valentina Marra (violino), Giorgia Santoro (flauto basso) e Gianluca Milanese (flauti a becco) con quest’ultimo che ha curato il mixaggio e la registrazione presso lo studio “La Fucina del Suono” di Cavallino (Le). Composto da sei brani, più una bonus track, il disco ha preso vita dall’esigenza di riannodare i fili del tempo e riprendendo le ricerche compiute da Giorgio Di Lecce e il suo lavoro fatto a Cutrofiano (Le) per la rassegna “Lu Santu Lazzaru”, dove dal 1991 si ritrovano gruppi e cantori della Grecìa Salentina per riproporre i canti della Passione. Ad aprire il disco è l’intensa “La morte di Gesù Maria Sant’Anna”, dal repertorio di Pino Zimba, con il flauto di Milanese, la fisarmonica di Dell’Anna e la chitarra di Giannuzzi ad accompagnare la voce solista. Si prosegue con il crescendo di “Ae quaranta giurni”, una “Matinata” registrata a Sannicola (Le) da Giorgio Di Lecce e la splendida versione de “La venerdia matina” canto sofferto ed intenso appreso da Imma Giannuzzi dalla voce di Uccio Bandello e a cui è affidato il racconto dello sgomento e del dolore della Madonna nel vedere il figlio Gesù flagellato e crocifisso. Il vertice del disco arriva con il canto para-liturgico della tradizione grica più noto “I Passiùna tu Cristù minore”, introdotta dalla testimonianza dell’anziano suonatore Donato Tommasi, mentre in sottofondo si ascolta una registrazione della versione di Cantori di Martano. Il brano è proposto da Arakne Mediterranea con le voci, ad alternarsi al canto, che ripercorrono la cattura, la condanna e il supplizio della croce di Gesù che lo conduce alla resurrezione per giungere alla richiesta finale di doni e ricompense da parte dei cantori. Non mancano il canto benaugurante “Santu Lazzaru” raccolta dagli anziani di Cutrofiano da Giorgio Di Lecce e lo scioglilingua in grico “Pai pai pai” che alterna tonalità maggiore e minore e qui riletto con le voci femminili a dialogare con quelle maschili. Chiude il disco la bonus track “I Passiùna tu Cristù maggiore” con le voci dei Cantori di Martignano, raccolto nel 2008 durante la rassegna “Canti di Passione”. Insomma, “La Venerdia Matina” è un album di grande spessore artistico e culturale, un lavoro necessario dedicato ad un repertorio da scoprire nella sua struggente intensità poetica.


Salvatore Esposito

2 Commenti

  1. un riga e tre pubblicità invasive e sgradevoli. Davvero illeggibile

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  2. Gentile Sig. Cangelli, la ringraziamo per la sua cortese ed educata segnalazione. Abbiamo provveduto a risolvere il problema, non certamente imputabile alla redazione di Blogfoolk ma unicamente alla piattaforma Google che ci ospita. La invitiamo a verificare se il problema si ripresenterà in futuro. Restiamo a disposizione per qualsiasi segnalazione che vorrà formulare a mezzo e.mail all'indirizzo della redazione blogfoolk@gmail.com.
    Cordiali Saluti
    Salvatore Esposito
    Direttore Editoriale di www.blogfoolk.com

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