Con cadenza ormai periodica, Mario Bonanno ci offre le sue acute analisi prendendo in esame, di volta in volta, ora dischi in particolare, ora figure cardine della storia della musica italiana, ora ancora ben precisi periodi o tematiche, come nel caso del più recente “Il nemico non è. I cantautori, la guerra e il conflitto sociale” nel quale ricostruiva il contesto storico-culturale in cui si è mossa la canzone d’autore tra gli anni Sessanta e Settanta, in relazione ai conflitti sociali e alla critica alla guerra. A distanza di poco meno di un anno ha dato alle stampe “Fenomenologia dell’altro Battiato”, saggio che segna il debutto nel panorama editoriale di Compagnia Nuove Indye e ci svela il lato meno noto del cantautore siciliano, quello più marcatamente radicale e sociale. Come scrive l’autore: “inquadrare la parabola artistica di Franco Battiato soltanto dalla prospettiva spirituale, significa trascurare clamorose e ulteriori evidenze. Ignorare cioè gli intenti provocatori, l’impronta libertaria, l’assoluta originalità, la radicalità - esteriore e, più o meno sottotraccia, contenutistica-altrettanto peculiari al suo specifico”. Accolti dalla bella copertina con lo scatto di Antonio Parrinello che ritrae Battiato in bianco e nero in una posa di profilo con lo sguardo sorridente rivolto verso una finestra, il volume si apre con la prefazione di Leonardo Lodato ed entra nel vivo con apre con due interviste rilasciate dal cantautore siciliano, rispettivamente a Gianni Minà per Storie nel 1997 e a Pippo Baudo per una puntata di DomenicaIN del 1980. Entrambe, a loro modo, mettono bene in luce quella peculiare capacità di Battiato di paludare il proprio Essere, giocando attraverso chiaro-scuri espressivi musicali e lirici, mutuata certamente dai suoi studi in ambito esoterico. Si prosegue con la puntuale e meticolosa disamina del momento di più alta ricerca sonora e compositiva di Franco Battiato che va dalle sperimentazioni nell’alveo delle avanguardie della musica contemporanea con “Fetus” all’approdo al pop de “L’era del cinghiale bianco” per giungere ai più recenti “Apriti Sesamo” e “Torneremo Ancora”. Bonanno ricostruisce il percorso artistico ed esistenziale del cantautore siciliano, procedendo tra personali analisi illustrate con la sua ben nota efficacia espositiva, intrecciate a riferimenti bibliografici e citazioni dei testi di cui viene contestualizzato il profilo storico e cultura in cui sono maturati. Ad impreziosire il tutto sono alcune interviste inedite con musicisti che hanno condiviso un lungo tratto della loro carriera con il cantautore siciliano come Filippo Destrieri e Gianfranco D’Adda con quest’ultimo che sottolinea la sua tensione sciamanica nel creare una inedita dimensione sonora e culturale, il ricordo di Giusto Pio che fu il collaboratore più stretto, oltre che musicista colto e raffinatissimo. Poco importa qualche refuso che non inficia assolutamente il pregio di questo saggio nel quale non manca una lunga chiacchierata tra l’autore e lo stesso Franco Battiato, una ricca e dettagliata appendice con bibliografia, discografia e filmografia e un QR code che rimanda alla playlist di Spotify che funge da utile sonorizzazione per la lettura. Insomma, “Fenomenologia dell’altro Battiato” è un volume che merita una lettura per guardare all’opera di Franco Battiato da una prospettiva diversa e certamente rappresentativa di una delle tante sfaccettature del suo articolato universo.
Salvatore Esposito
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