Èl Bés Galilì – In concerto 1981. Bootleg! (Autoprodotto, 2021)

La ristampa nel 2020 del disco omonimo, pubblicato nel 1980, ha ridestato l’attenzione sulla vicenda artistica de Èl Bés Galilì, seminale formazione, attiva tra la metà degli anni Settanta e gli inizi degli anni Ottanta, periodo nel quale il folk revival in Italia conobbe una fase di rinnovato vigore, dopo l’intensa stagione degli anni Sessanta, aperta dall’esperienza del Nuovo Canzoniere Italiano. In quegli anni, si era assistito alla ripresa delle ricerche sul campo e delle rielaborazioni di musiche e canti della tradizione, ma con un approccio diverso rispetto al passato e molto vicino al folk-rock di matrice inglese e francese. In questo senso, Èl Bés Galilì si rifaceva alle sonorità psichedeliche world-oriented della Incredible String Band al folk-rock inglese degli Steeleye Span, non senza echi di prog-rock e di musica antica che permeavano la loro cifra stilistica. Il gruppo aveva preso vita dall’esperienza dell’ensemble Il Paese delle Meraviglie dal quale provenivano il polistrumentista e compositore Guido Minelli (armonium indiano, bouzouki, mando-banjo, organetto diatonico e voce), Bernardo Falconi (dulcimer, ghironda, violino, voce) e Marisa Padella (voce, flauti diritti e traverso, tin whistle) e a cui si aggiunsero, poco più tardi, Luisa Pennacchio (voce, bodhran, percussioni, tin whistle) e Giuseppe "Beppe" Casciotta (chitarra). Al cambio di denominazione e di line-up era seguita una più incisiva ricerca sulle musiche e i canti della tradizione bresciana e, dopo un triennio di intensa attività live, nel 1980 aveva visto la luce il loro primo e, purtroppo, unico album. L’anno seguente seguirono decine di concerti e la partecipazione a diverse rassegne del circuito folk italiano, ma nel 1982 il percorso del gruppo si interruppe con lo scioglimento. Negli archivi erano rimaste, però, le registrazioni di quelle esibizioni e, così, a quarant’anni di distanza, sulla scia del grande apprezzamento riscosso dalla ristampa del disco omonimo del 1980, i fondatori del gruppo hanno deciso di pubblicare il bootleg live “In concerto 1981” che, per scelta, non è stato messo in commercio, ma destinato unicamente agli amici e agli estimatori. Dedicato alla memoria del chitarrista Giuseppe “Beppe” Casciotta, prematuramente scomparso nel 2007, il disco raccoglie quindici brani, selezionati, dai concerti di Milano (3 giugno), Pievedizio (31 luglio) e Gambara (2 agosto) e ci restituisce intatto il fascino di quegli spettacoli incentrati in larga parte su brani della tradizione musicale dell’area bresciana. L’ascolto si apre con il medley che incrocia, tra echi di musica antica e folk inglese, il canto delle seminatrici di lino “Gri o bèl gri” e lo strumentale “Èl dét del luf” ripreso dai francesi Sourdeline. Si prosegue con la ballata narrativa “Èl fiöl del Sior Conte”, raccolta a Vobarno in Valsabbia nel 1979 e riarrangiato per quattro voci, dulcimer, armonium indiano, chitarra, tin whistle e bodhran. Il trascinante invito al ballo con lo “Scòtis”, dal repertorio “fuori Carnevale” della Compagnia Sonadùr di Ponte Caffaro (Bagolino, Brescia), ci introduce alla ballata “Molinaro bèl molinaro”, raccolta da Roberto Leydi a Voghera (Pv) nel 1964, per poi tornare alle danze con il medley che intreccia “La Pollaiola” dal repertorio della Valtrompia, e “Girometta”, trascritta dal musicologo bresciano Giovanni Bignami a Breno, in Valcamonica, nel 1948, in occasione del “giöedé dè lé bèle” (“il giovedì delle belle”, l’ultimo giovedì di gennaio). Nell’alternarsi tra danze e ballate arrivano in sequenza “Donna lombarda”, “Norsk Mazurka “ e “Pasturèlá” per giungere ai canti non liturgici della Settimana Santa “La Passiù/Gesù Cristo”. L’elegante “Valzer per una donna” firmata da Guido Minelli apre un altro spaccato dedicato al ballo con “Bal Francés” che fa da preludio a “Moleta” e alla ballata narrativa “Söl Castèl del Monte Bèl”. Lo splendido medley con “Chei del Càrmen” e “Moretina” ci conduce al finale con “A fa 1 patós” che chiude un album prezioso, un documento prezioso dell’attività live di una delle formazioni di punta del folk revival dei primi anni Ottanta in Italia. Per quanti vorranno ascoltare i brani del disco, sul canale YouTube de Èl Bés Galilì, ogni mese verrà pubblicato un brano con il relativo approfondimento.


Salvatore Esposito

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