(a cura di) Donato Fumarola, Alan Lomax in Valle d’Itria, i Quaderni di Digressione 2021, pp. 120, euro 12,90

Situata nell’area meridionale dell’altopiano delle Murge, tra il territorio della città metropolitana di Bari e quello delle province di Brindisi e Taranto, la Valle d’Itria si estende tra gli abitati di Locorotondo, Cisternino e Martina Franca e, sotto il profilo prettamente etnomusicologico conserva un importante corpus di canti e musiche tradizionali, oggetto di diverse ricerche susseguitesi nel tempo, e documentate dal prezioso disco di ricerca sul campo “Tomma tommë – musiche e balli dalla Murgia dei trulli” di Massimiliano Morabito, pubblicato nel 2004 da Ethnica di Pino Gala. Il primo intervento di indagine sul campo in questo territorio risale all’ormai mitico “viaggio in Italia” compiuto da Alan Lomax e Diego Carpitella tra il 1954 e il 1955, quando attraversarono la nostra penisola, a bordo di un furgone Volkswagen T1, raccogliendo una straordinaria mole di fields recordings, ancora oggi, considerate un fondamentale punto di riferimento per quanti vogliono avvicinarsi allo studio della musica tradizionale italiana. A suggerire i luoghi dove effettuare le registrazioni era Giorgio Nataletti, allora direttore del Centro Nazionale di Studi di Musica Popolare dell’Accademia di Santa Cecilia, ma la natura indomabile, la curiosità e l’intuito di Lomax lo portarono a dedicarsi poco ai contatti ufficiali, prediligendo gli incontri con la gente comune e i contadini. Quella incredibile mole di canti, musiche, storie e luoghi, furono salvate dall’oblio e dalla modernizzazione che di lì a poco avrebbe svuotato le campagne, cancellando irrimediabilmente il lascito della tradizione ed oggi rappresentano una delle più ricche raccolte di documenti sonori della musica popolare italiana. In particolare, il 18 agosto 1954, Lomax e Carpitella fecero tappa a Locorotondo, fermandosi nella popolosa contrada San Marco dove raccolsero alcuni canti tradizionali, registrati con un Magnecord PT-6, e dei quali Lomax aveva annotato tutti i dettagli sui suoi inseparabili taccuini, tuttavia proprio quello relativo alla Puglia, gli fu trafugato poco tempo dopo, durante la sosta a Caggiano, in provincia di Salerno. I documenti sonori raccolti dai due ricercatori a Locorotondo è dedicato “Alan Lomax in Valle d’Itria”, volume curato dal ricercatore e musicista Donato Fumarola e che inaugura la collana editoriale “i Quaderni di Digressione”, edita dall’etichetta discografica pugliese Digressione Music. Nell’introdurci alla lettura, il curatore del volume scrive: “I semi germinali di questo mio lavoro attecchirono improvvisamente e in maniera inconsapevole, nella primavera 2016 quando, insieme al carissimo Giuseppe Tursi (Pinuccio), scoprimmo per caso che Alan Lomax insieme a Diego Carpitella, nei primi anni ’50 era venuto a Locorotondo per registrare e studiare il canto polivocale della Valle d’Itria. Io e Pinuccio (…) decidemmo di comune accordo che l'anno successivo avremmo iniziato il lavoro per un nuovo libro, sui canti registrati da Alan Lomax a Locorotondo”. Nonostante l’improvvisa scomparsa di Tursi nel febbraio del 2018, il progetto editoriale non è stato abbandonato: “Grazie al ricercatore Massimiliano Morabito, affiancato dall’associazione Il Tre Ruote Ebbro, il 28 aprile 2018 in contrada San Marco a Locorotondo, si è inaugurata la prima mostra fotografica del viaggio di Lomax a Locorotondo. In quell’occasione è stata invitata sua figlia, Anna Lomax Wood, che ha inaugurato la mostra e restituito alla comunità tutto il materiale su Locorotondo, consistente in audio e foto. Da quel momento in poi mi sono sentito fortemente motivato a trascrivere e far rivivere su carta quegli antichi canti che venivano dalla terra dei miei avi, un fortuito ma doveroso passaggio di consegne”. Proprio uno scritto di Giuseppe Tursi ci accompagna alla scoperta della Valle d’Itria della quale ne viene tratteggiato un profilo storico-geografico, mentre Fumarola nel secondo capitolo ricostruisce brevemente le vicende che caratterizzarono la permanenza di Lomax e Carpitella a Locorotondo. In particolare, viene evidenziata l’attenzione che, sin da subito, suscitò il lavoro dei due ricercatori con il sindaco di Locorodondo, Mario Conti che ringraziò personalmente Nataletti per l’iniziativa e chiese lumi su quando la raccolta sarebbe stata radiodiffusa e se il Comune avrebbe potuto averne una copia dell’eventuale disco. Il curatore si sofferma, poi, sulle registrazioni effettuate in Puglia, conservate sia presso gli Archivi di Etnomusicologia dell’Accademia di Santa Cecilia con la denominazione 24-b sia presso l’Association for Cultural Equity, fondata dallo stesso Alan Lomax nel 1983 a New York, (Ndr le registrazioni attualmente sono conservate, altresì, presso la stessa Library of Congress di Washington che ha acquisito tutti i materiali raccolti da Lomax, nonché presso il Centro Studi Alan Lomax di Palermo, diretto da Giorgio Adamo) ed oggetto di diverse pubblicazioni discografiche a partire dal primo doppio vinile del 1957 pubblicato negli Stati Uniti dalla Columbia, a cui seguì il doppio vinile uscito in Italia “Folklore Musicale Italiano” del 1973 e la serie di cd usciti tra il 1997 e il 2005 per la label americana Round Records, mentre l’intera documentazione di manoscritti e appunti di viaggio di Lomax, è visionabile in rete presso la Library of Congress di Washington. Il focus sul canto polivocale in Valle d’Itria del quale vengono analizzate le caratteristiche peculiari, ci introduce al cuore del volume rappresentato dalla trascrizione dei testi dei canti, suddivisi per categorie (Ninna nanna, canti di lavoro, ballate, canti d’amore-serenate, filastrocca, canto narrativo religioso, stornello a dispetto, canzone a ballo) e dal relativo commento, nonché dalle trascrizioni musicali. Di non minore interesse è il capitolo dedicato ai protagonisti, nel quale Fumarola, ricostruisce le registrazioni di Lomax e Carpitella, attraverso le testimonianze dirette di alcuni protagonisti. In questo senso, viene sottolineato il fondamentale incontro con il già citato Massimilano Morabito, il cui fondo documentale di registrazioni sul campo è parte dell’Archivio Sonoro della Puglia. Completa il volume l’appendice con le annotazioni di Alan Lomax su Locorotondo, rintracciate nell’archivio della Library Of Congress, l’approfondimento sulla puntata, dedicata a Campania, Molise, Puglia e Lucania, andata in onda il 2 giugno 1955 sulla BBC e La ninna nanna di Anna Palmisano, incontrata da Fumarola nel 2016. Sebbene privo di un supporto discografico che ne avrebbe rappresentato il più giusto complemento, “Alan Lomax in Valle d’Itria” è un utile riferimento per lo studio del corpus di musiche e canti della Valle d’Itria, area certamente meritevole di ulteriori ricerche sulle fonti tradizionali. 

Salvatore Esposito

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