International Day of Body Music, 6 febbraio 2022

In occasione dell'International Music Council (IMC) tenutosi in Canada nel 1975, Yehudi Menuhin, allora presidente dell'IMC, proclamò il primo ottobre Giornata Internazionale della Musica: la data in cui ovunque del mondo ci sarebbe stata l'opportunità di riconoscere il significato della musica nella vita di tutte le persone. L’idea di celebrare la musica con una giornata a lei interamente dedicata si fece strada in Europa negli anni Ottanta: nel 1982, Jack Lang, allora ministro della cultura francese, volle istituire la Fête de la Musique / Giornata della Musica in una data diversa da quella proposta da Menuhin, il 21 giugno - il giorno del solstizio d'estate. L’idea era quella di “portare in strada tutti i musicisti”. L’anno successivo la Giornata della Musica già contava in Francia 200.000 artisti fra dilettanti e professionisti. Nel 1985, dalla Francia, l’idea era giunta ad Atene, in occasione della prima edizione della Capitale Culturale Europea. In seguito, il Ministero della Cultura francese, con Jean-Francois Millier cominciò a mettere in rete le diverse iniziative di tutta Europa, promuovendo la Rete Europea della Giornata della Musica, con una carta comune dei principi della "Giornata Europea della Musica" firmata a Budapest nel 1995. Nel 2022 giunge un terzo appuntamento planetario. Vale la pena fare un passo indietro per capirne le premesse. 
Nel 2008, il batterista Keith Terry (www.crosspulse.com), aveva sviluppato un notevole repertorio di percussione corporea (body percussion) ed aveva stabilito rapporti con esperienze analoghe in varie parti del mondo: dal Brasile al Canada, dall’Indonesia alla Turchia. Nacque così un festival, l’International Body Music Festival (IBMF) che potesse contare su edizioni nella costa occidentale degli Stati Uniti, ma anche itineranti: è stato ospitato a San Paolo, in Brasile (2010), a Istanbul (2012), a Bali (2015), a Parigi (2016), a Dzodze in Ghana (2018). Il Covid ha imposto un’edizione online nel 2020 ed è nata così l’idea di trasformare la seconda edizione online in una nuova giornata della musica: il 6 febbraio diventa l’International Day of Body Music, con spazio per la percussione corporea, lo zapateo, il canto in circolo e stili diversi da ogni parte del mondo. Trenta appuntamenti sono già presenti nell’agenda online  Fra i primi, salvo Russo alle 11.00 e, alle 10.00, Andrea Pedrotti, che, oltre ad essere uno straordinario interprete di questo repertorio, ha costruito un efficace metodo didattico ricco di numerosi tutorial. 
La sua proposta per il 6 febbraio è rivolta proprio alle scuole e a chi insegna percussione corporea e vuol avvicinarsi anche a sistemi di scrittura della “musica sul corpo”. Sarà preceduto da una delle proposte che intendono ricordare il più straordinario compositore e didatta in questo ambito: Fernando Barba, morto l’anno scorso. Özgü Bulut interpreterà “Variation on Barbapapa’s Groove”, forse il brano più famoso di Barba, omaggiato nel corso della giornata anche da Simone Mongelli con “Per Fernando”, da Max Pollak con “Samba do Barba” e dal gruppo che Barba aveva fondato, i brasiliani Barbatuques di San Paolo. L’agenda della giornata è uno straordinario viaggio attraverso la geografia della body music: dalla jam organizzata a Playground (Atene) da Thanos Daskalopoulos alla viennese Anita Gritsch Rhythmus von Kopf bis Fuss, dai balinesi Cudamani con “Kalatalaraga” a Charles Raszl con due appuntamenti. Per maggiori informazioni: www.internationalbodymusicfestival.com


Alessio Surian

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