Chico Antonio, SMADJ, Rhodalia Silvestre – Maputo Electronico (pSChiit/Inouïe, 2022)

Giugno 2019: Chico Antonio ha prenotato gli studi Nzango per le registrazioni (quasi) conclusive di “Maputo Electronico”. Con lui ci sono SMADJ all’oud e come direttore artistico, responsabile degli arrangiamenti, e Rhodalia Silvestre, Best Voice of the Year agli NGOMA Awards del 2018. Con questo progetto avevano debuttato dal vivo a Maputo a dicembre del 2018, un laboratorio di sartoria sonora che cerca vesti future per le musiche tradizionali mozambicane. L’idea è partita da Marc Brebant che aveva diretto il Centre culturel franco-mozambicain a Maputo: arrangiare cinque brani di Chico Antonio per un festival di musica elettronica coinvolgendo SMADJ, già sui palchi di mezzo mondo con DuOud: "SMADJ è un folle, io pure: ci siamo trovati bene" fu il commento divertito di Chico Antonio. Sei mesi di scambi e collaborazioni a distanza, poi i primi dieci giorni insieme a Maputo insieme a Rhodalia Silvestre, originaria dello Swaziland. Ci sono voluti due incontri e ulteriori concerti, fra il 2019 e il 2020, per rifinire in studio i brani che poi SMADJ ha rielaborato da Lisbona: "Ho cercato di creare un forte contrasto fra i miei contributi e le versioni originali dei brani, agendo sui ritmi, cercandone di nuovi, abbinati a timbri elettronici. Ho dovuto lavorare molto per riuscire a 'elettronificare' gli strumenti musicali, il sassofono, la chitarra, le percussioni. Ho trasformato i sample e aggiunto un po’ di pazzia. E ho aggiunto un po’ di cosette sintetizzate e l’oud". Il canto e le linee melodiche sono il principale filo conduttore del lavoro, in tensione fra l’estensionea vocale di Rhodalia Silvestre, in evidenza in “Ice Cube On Your Back”. e i versi scanditi dalla voce grave di Chico Antonio, 63 anni compiuti, già vincitore del Prix Découvertes RFI nel 1990, testimone delle lotte che hanno segnato il periodo post-indipendenza e la guerra civile mozambicana (1976-1992): “Canto il quotidiano, la politica, la tristezza, la gioia, scrivendo in modo da non essere messo in prigione. Dire le cose per quello che sono è pericoloso, bisogna ricorrere a formule che possano essere lette in tre modi diversi. Siamo liberi di esprimerci, ma facendo attenzione". Chico Antonio canta in portoghese e in shangana come in “U Ta Phela”, emblematica del lavoro corale dei tre artisti, volentieri basato su chiamate e risposte: delle voci in gioco così come delle soluzioni timbriche e ritmiche, con un’elegante geometria di pieni e di “vuoti”. In “Mahanti”, Chico Antonio racconta un’esperienza vissuta in prima persona una decina d’anni fa. Dopo aver terminato il concerto che era stato invitato a tenere nella residenza presidenziale a Maputo, la sola cosa che aveva potuto mangiare per cena erano state le teste di gamberetti avanzate dagli invitati. I versi della canzone dicono all’ascoltatore che i gamberetti vanno mangiati tutti interi. Spina dorsale della canzone è il riff di basso elettrico di “Come Together”. Le strategie che pervadono gli arrangiamenti, fatti di abili “incastri” e di “mosse” a sorpresa rendono il lavoro di regia di SMADJ simile a un gioco di scacchi e in “Uma questão de tempo” è proprio agli scacchi che Chico Antonio paragona la vita. A chiusura dei dieci brani, arrivano “With” e “Without” i due brani strumentali e chill-out composti da tutti e tre gli artisti, esattamente 2’28” ciascuno, legati dai timbri dell’elettronica. Subito prima, c’è una memorabile “Tsika” che prende le mosse da riff di chitarra dalle regioni desertiche dell’Africa occidentale, sovrappone abilmente strati vocali e interventi elettronici, per poi cambiare passo a far spazio al lirismo di Rhodalia Silvestre. 


Alessio Surian

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