Margherita Abita
(Premio Andrea Parodi, Selargius, Maggio 2021)
Foto di Valerio Corzani
“Still Life è il nome originario del progetto. Generalmente quando suoniamo abbiamo un’infinità di oggetti sul palco, cavi, computer, pedali, tastiere collegate al computer, siamo circondati dalla tecnologia. Tutto questo hardware sul palco mi tiene sempre un po’ in stato di allerta, ma noi abbiamo trovato il modo di far prendere vita a tutte queste cose inanimate, questi soggetti da natura morta, con la nostra musica – violino e voce – con la nostra semplicità. Utilizziamo delle basi che non sono mai preregistrate, ma vengono create e suonate dal vivo da João: con la sua loop station; sono basi minimaliste, molto semplici, che ci aiutano a trasformare questi supporti tecnologici in qualcosa di vivo”
Margherita Abita
(Still Life)
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