Renaud Garcia-Fons – Le souffle des cordes (E-Motive Records, 2021)

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Dopo Henri Texier, nel 2006, e Patrice Caratini, nel 2007, il Grand Prix du Jazz SACEM 2021 è stato di nuovo assegnato a un contrabbassista francese. Renaud Garcia-Fons è, da oltre trent’anni, un virtuoso del contrabbasso (per il quale ha sviluppato soluzioni tecniche originali sullo strumento a cinque corde), un compositore originale e prolifico, un esploratore e connettore di mondi sonori, soprattutto intorno al Mediterraneo e attraverso le forme dell’improvvisazione. Il suo suono è immediatamente riconoscibile ed ha reso speciale ognuno dei quindici album registrati come leader. Guardando ad oriente, nell’ultimo decennio ha completato un trittico di progetti in cui sono protagoniste le sue composizioni e con cui ha progressivamente allargato l’organico strumentale: “Silk Moon” (2014) e vari concerti dal vivo lo hanno visto in duo con il virtuoso di kemenche Derya Turkan; per la trasmissione “Alla Breve” di France Musique ha realizzato varie composizioni per quartetto d’archi. Con “Le souffle des cordes” spinge ulteriormente l’orizzonte dell’incontro fra strumenti della musica classica occidentale (Florent Brannens Amandine Ley, violini, Aurelia Souvignet, viola, Nicolas Saint-Yves, violoncello), con la chitarra flamenca del fido Kiko Ruiz, con cui aveva registrato “Arcoluz”, e con la sponda orientale (“ottomana”) del Mediterraneo, con il kanun di Serkan Halili oltre all’amico Derya Turkan. Con questo favoloso ottetto Garcia-Fons ha già avuto modo di proporre le proprie composizioni dal vivo, a cominciare dal concerto che li ha visti in scena ad Istanbul il 28 April 2018 e delle cui prove hanno registrato alcuni momenti. I dodici brani nati dalla penna di Garcia-Fons sanno offrire diverse opportunità espressive a corde che fanno riferimento a diverse regioni del Mediterraneo. La base, in chiave di ensemble di musica da camera, la offrono Florent Brannens, Amandine Ley, Aurélia Souvignet e Nicolas Saint-Yves, forti di un invidiabile amalgama che rivela la comune appartenenza all’orchestra filarmonica di Radio France. Ma c’è spazio per molteplici sortite soliste che spaziano dai vivaci e armonicamente ricchi contesti flamenco di “Animame!” e “Jinete viento” alle sonorità rarefatte e proiettate in Asia di “Qi Yun” dove i modi orientali sanno intrecciarsi a sonorità e fraseggi memori della lezione blues. Nella transizione risalta il mondo ottomano in brani come “Le Bal des Haftan” e “Mamammouchi” che sanno far spazio alla poetica narrativa di Derya Turkan e al virtuosismo di Serkan Halili. Il contrabbasso di Renaud Garcia-Fons sa inserirsi magistralmente sia nelle parti d’accompagnamento, sia fornendo supporto percussivo, sia come strumento solista, grazie all’ampia gamma di sonorità e all’intelligenza di chi sa tessere sapienti orditi fra le parti scritte e quelle improvvisate, adattando anche scritture per organici ben più nutriti, come nel caso di “Skopje melodija”, nata nel 2019 per l’Orchestra Filarmonica macedone. Imperdibile. 


Alessio Surian

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