WOMEX 21, Porto, 27-31 ottobre 2021

È stata una fiera delle musiche del mondo un tantino “pallida” quella che ha toccato la bella città di Porto. Di certo, le restrizioni dovute alla crisi sanitaria hanno tenuto lontano molte realtà extra-europee, sia professional sia artistiche, tuttavia, sulla scorta dei dati definitivi trasmessi dagli organizzatori, la ventisettesima edizione del WOMEX, progettata da Piranha Arts in collaborazione con il partner portoghese AMG Music, raccolto comunque una vasta diversità musicale e culturale che ha contato 2.600 partecipanti, tra agenzie di promozione artistica, rappresentanti di festival, organizzazioni e partenariati istituzionali nazionali e regionali, e all’incirca 290 musicisti provenienti da 102 paesi che hanno suonato in più di 60 showcase. Ciò che più ha contato, però, è stata l’atmosfera della palpabile euforia avvertita tra i 200 stand allestiti e i luoghi di ritrovo dei cosiddetti Womexicans che, finalmente, si sono ritrovati, si sono ri-connessi in presenza dopo la precedente edizione tenutasi a Budapest, svoltasi interamente online, pronti a tracciare nuovi itinerari per quel crogiuolo sonoro eterogeno che va sotto la denominazione di world music, pure alla luce delle sfide globali di sostenibilità. Una bella novità è stata rappresentata dalla delegazione italiana che si è presentata sotto l’ombrello di Italia Music Export, segno di visione e finalità condivise. 
A dirla tutta, però di strada ce n’è da fare ancora in un Paese come il nostro che latita in quanto a politiche culturali verso le musiche tradizionali & world. Per di più, come sa chi ci legge, l’Italia ha molto da offrire musicalmente e non può essere “ridotta” alla sola, per altro fertile, scena pugliese. È consolidato da anni l’assetto dell’Expo che, dal mattino al pomeriggio, allestisce incontri formali e informali tra operatori, proiezioni di film, dibattiti e session di mentoring e due concerti diurni, dal giovedì al sabato. La sera sono programmati gli showcase della selezione ufficiale e quelli offWOMEX (a carico di istituzioni, consorzi o partenariati vari) e i DJ set (il Club Summit). La Casa da Música, principale sala da concerto della città, affacciata sulla centrale Praça Mouzinho de Albuquerque, conosciuta come Rotunda da Boavista, ha accolto la serata inaugurale (mercoledì 27). Di scena ReFolk Express, che ha inteso re-immaginare le tradizioni musicali portoghesi con dei brevissimi showcase nei quali abbiamo apprezzato soprattutto le fioriture polivocali delle Sopa de Pedra. Sul palco anche Seiva, l’interessante collettivo locale Retimbrar (che ha ospitato la cantate galiziana Uxia) e i paladini delle Terres de Mirandas, Galandum Galundaina, ai quali si sono aggregati i danzatori-acrobati Pauliteuiros de Miranda.

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