Talentuoso batterista abruzzese classe 1979, Nicola Angelucci si è segnalato, nel corso degli anni, come apprezzato sideman al fianco di musicisti di alto profilo internazionale come Benny Golson, Wynton Marsalis, Joey DeFrancesco, Dee Dee Bridgewater, Mike Stern, Bob James, oltra a collaborare stabilmente con Fabrizio Bosso, Dado Moroni, Rosario Bonaccorso, Max Ionata e Bebo Ferrara. Parallelamente molto intensa è stata la sua attività discografica con oltre settanta dischi all’attivo di cui sette come leader o co-leader. Laddove, in passato, la sua ricerca musicale era focalizzata sui ritmi e le sonorità afro-americane, nel nuovo album “Changes”, Angelucci inverte la prospettiva concentrandosi sulla melodia e la cantabilità dei brani e non è un caso che abbia scelto come complici di questa nuova avventura tre strumentisti di alto profilo come la talentuosa Olivia Trummer (voce, pianoforte e piano Fender Rhodes), Luca Bulgarelli (contrabbasso) e Gabriele Mirabassi (clarinetto) in grado di esaltare l’impianto lirico delle sue composizioni. Se il titolo sembra fare riferimento al cambiamento, ascoltando l’album si comprende come si inserisca perfettamente nel percorso sin ora tracciato dal batterista abruzzese, essendone la naturale evoluzione. Registrato in due giorni di sessions tra il 20 e il 21 gennaio 2021 presso il Cicaleto Recording Studio di Arezzo, il disco raccoglie undici brani originali attraverso i quali il batterista abruzzese ci svela i suoi paesaggi interiori in cui si rincorrono ricordi, suggestioni ed emozioni. L’ascolto si apre con la trascinante “Flowing” in cui contrabbasso, pianoforte e clarinetto danno vita ad un dialogo serrato, supportato dall’eclettico drumming di Angelucci. Gli echi di musica brasiliana di “Tempo Libero” ci introducono alla ballata “Love Is Never Ending Story” cantata magistralmente dalla Trummer che culmina in “EPZE” della quale spicca la brillante struttura armonica. Si prosegue con un'altra elegantissima ballata “Strolling” in cui la voce della Trummer è incorniciata dalle tessiture melodiche del pianoforte che si intersecano perfettamente con le ritmiche dettate da contrabbasso e batteria. L’evocativa “Cloud Ballet” che rimanda alla danza delle nuvole sospinte dal vento e quel gioiellino che è “Miles From Yesterday”, in cui spicca ancora una volta l’ottima Trummer alla voce e al piano, ci conducono alla solare “Very Nice” tutta giocata sugli incastri sonori tra contrabbasso, batteria e clarinetto. La sinuosa “Melody of the week”, ultimo brano cantato del disco ci schiude le porte al finale con “Morning Joy” e “Luigi” che completano un disco denso di buone vibrazioni dalla prima all’ultima nota.
Salvatore Esposito
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Suoni Jazz