Marco Vezzoso/Alessandro Collina/Trilok Gurtu/Dominique Di Piazza – Travel (Art In Live, 2021)

Il duo composto dal trombettista, compositore e didatta piemontese Marco Vezzoso e il pianista ligure Alessandro Collina nasce nel 2014 dal loro primo incontro musicale, evolutosi in breve tempo in una fortunata collaborazione che, sin ora ha fruttato ben cinque album e numerosi concerti in Italia ed all’estero a cui si aggiungono diversi tour internazionali in cui spesso hanno toccato l’estremo Oriente. Dopo la pubblicazione del live “Japan Live Tour: The Osaka Concert”, registrato dal vivo durante il primo tour in Giappone nel 2015 con il Marco Vezzoso Quartet, i due strumentisti hanno debuttato in duo con “Guarda che Luna … Again” nel 2018 a cui è seguito due anni dopo l’apprezzato “Italian Spirit” nel quale celebravano la canzone italiana in chive jazz rileggendo brani tratti dal songbook di cantautori come Vasco Rossi, Samuele Bersani e Lucio Dalla. Ad un anno di distanza da quest’ultimo, Vezzoso e Collina tornano con “Travel” nuovo album inciso con una inedita formazione a quattro, impreziosita dalla partecipazione di due maestri della scena jazz internazionale: Trilok Gurtu (batteria e percussioni) e Dominique Di Piazza (basso elettrico) che si sono ritrovati in studio di registrazione a distanza di trent’anni dalla loro storica tournée mondiale con il chitarrista John McLaughlin. Composto da otto brani originali scritti a quattro mani dal trombettista piemontese e dal pianista ligure, il disco è una sorta di diario di viaggio nel quale vengono evocate suggestioni, emozioni, ricordi e in cui si intrecciano tradizioni, generi ed esperienze musicali differenti, il tutto impreziosito da una cifra stilistica originale. A riguardo i due strumentisti scrivono nella presentazione: “Questo disco era per noi un passaggio obbligato, perché volevamo ricreare quelle atmosfere orientali tipiche di Canton o Giacarta, cercando di trasmettere al nostro pubblico i profumi che avevamo respirato durante i nostri viaggi mettendoli in musica ed in ogni caso riportandoli in un’espressione a noi familiare che è quella della composizione”. Determinanti in questo senso sono stati anche i contributi di Trilok Gurtu e Dominique Di Piazza: “Non nascondiamo che prima di pensare alla musica abbiamo pensato a loro, perché avevamo in testa di contaminare i nostri brani con una commistione di generi. Loro incarnano perfettamente ciò che stavamo progettando ed anche la nostra scrittura è stata fatta pensando a ciò che ci avrebbero proposto”. In studio si è creata immediatamente una perfetta alchimia tra i quattro strumentisti come ha sottolineato Trilok Gurtu: “Tra noi c’è stato subito un ottimo feeling in studio di registrazione. In un periodo difficile, come quello che abbiamo trascorso, è stata una vera boccata di ossigeno poter suonare di nuovo live con altri musicisti. “Travel” è un progetto discografico che racchiude musica originale genuina, onesta e innovatrice”. A fargli eco è Dominique Di Piazza che, nel sottolineare il piacere di ritrovarsi a suonare con Gurtu, sottolinea: “Marco e Alessandro hanno costruito la musica in modo interessante con un forte potere melodico e armonico. È un piacere aver fatto parte di questo progetto con Marco Vezzoso, che trovo avere un suono di tromba fantastico, e con Alessandro Collina per il suo modo così armonioso di suonare il piano”. Se il disco precedente guardava all’Italia, questo nuovo album apre vede Vezzoso e Collina allargare il raggio delle proprie ricerche verso la world music e la musica contemporanea. Ad aprire il disco è la splendida ballata “Breathing Istanbul”, primo singolo estratto, e nella quale viene evocata la natura cosmopolita della capitale turca, da sempre ponte tra Occidente ed Oriente. Si viaggia verso la Cambogia con la superba “A Tuk Tuk for Phnom Penh” in cui spicca il perfetto interplay tra le due voci strumentali, magistralmente supportate dagli incastri ritmici di Di Piazza e Gurtu. Se “Oslo No Light” è permeata dal rarefatto lirismo della tromba di Vezzoso e dai contrappunti di pianoforte di Collina, la successiva “Wake up in Manila” ci conduce nuovamente in Oriente con l’ottone ancora protagonista nel dialogo con il piano e le tabla di Gurtu. “Jakarta’s Skyline” con la sua dinamica trama melodica ci conduce alla romantica ballad “Moonlight in Prague”, ma è con le conclusive “Canton’s Mood” e “A foggy Tokio” che si tocca il vertice compositivo del disco, entrambe in modo diverso esaltano la capacità del duo di muoversi abilmente tra atmosfere poetiche e spaccati sperimentali, conservano intatta la cura melodica ed armonica. “Travel” è, dunque, un disco in cui immergersi e lasciarsi trasportare dalla sua carica emozionale, ponendo particolare attenzione alla costruzione musicale, solo apparentemente easy, ma dalle radici ben piantate nella migliore tradizione jazz internazionale. 


Salvatore Esposito

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