Tarantula Garganica – Come Staje (Studio Uno/Puglia Sounds Record, 2021)

Ensemble di base nella Puglia Garganica, in quella Monte Sant’Angelo in cui storia, devozione e leggenda si intrecciano indissolubilmente, i Tarantula Garganica nascono nel 2002 da un’idea di Peppe Totaro (voce, chitarra francese, chitarra acustica, chitarra battente, mandola, bouzouki, zampogna, pianoforte e percussioni) che raduna intorno a sé alcuni musicisti locali per dare vita ad un percorso di ricerca e riproposta attraverso i canti, le poesie e i balli della tradizione musicale della Capitanata. Nell’arco di ormai vent’anni di attività, il gruppo ha messo in fila una corposa discografia, tra cui spiccano “Chi Non Capisce l’Amore Abbastanza”, “'Nda Nu Litte D'Amore” e il più recente “Chi nasce e chi more: U timpe è fatte pe l'ammore”. A quattro anni da quest’ultimo li ritroviamo con “Come Staje”, nuovo album prodotto con il sostegno di Puglia Sounds Record e nel quale hanno raccolto nove brani, tra inediti e tradizionali, che li vedono proseguire il cammino tracciato nei precedenti lavori e, nel contempo, volgere lo sguardo verso il cantautorato. Dal punto di vista prettamente sonoro, rispetto al passato si coglie una tensione verso la sperimentazione negli arrangiamenti e in nuove soluzioni melodiche che si sostanziano in un originale approccio folk-rock di matrice prettamente acustica. Determinanti in questo senso appaiono i contributi dei diversi musicisti che si alternano nei vari brani: Marta Dell'Anno (voce, violino, viola), Luigi Guerra (oud), Andrea Stuppiello (tammorra, percussioni), Antonello Iannotta (tammorra, percussioni) e Matteo Merla (fisarmonica), a cui si aggiungono le voci di Roberto Menonna, Francesca De Miglio, Carmela Taronna e Francesco Notarangelo. Tarantelle, strapulètte e sunette della tradizione garganica sono diventate, dunque, la base di partenza per nuove composizioni che ruotano intorno ai temi dell’armonia, dell’empatia e dell’attenzione verso il prossimo. In questo senso, non è casuale la scelta della copertina con un cuore stilizzato e composto dall’abbraccio di due sezioni auree simbolo dell’equilibrio e dell’anima alla ricerca del divino. Allo stesso modo il titolo “Come staje” incarna l’espressione più immediata per metterci in relazione empatica con gli altri, del resto, come scrivono nelle brevi note di copertina, “è proprio questa la condizione necessaria per vivere in sintonia con l'universo: prendersi cura delle storie della nostra terra e diventare custodi della bellezza che ci circonda”. Dell’amore verso la propria terra si canta nel brano di apertura, la solare “Musica e colore” in cui il Gargano viene ritratto in tutto il suo fascino e la bellezza. A riguardo Peppe Totaro sottolinea: “E’ un omaggio alla musica, alla libertà, alle bellezze del paesaggio, con l’auspicio della vittoria dell’essenza sull’indifferenza, insomma abbiamo cercato di evidenziare i colori e le bellezze della nostra terra per combattere il grigiore della paura che paralizza e fa diventare ciechi”. La successiva “U sole m’abbagne” è un dolce canto d’amore in cui ritroviamo le sonorità della tradizione con la chitarra battente e la fisarmonica a guidare la linea melodica, mentre nella title-track si scopre la perfetta alchimia tra tradizione, poesia popolare e canzone d’autore. Se “Centemila” è proposta in una nuova e trascinante versione con protagonisti il violino e la voce di Marta Dell’Anno, la seguente “La notte è bella” è una serenata che arriva dal repertorio di Matteo Salvatore ed è proposta in una struggente rilettura per voce, corde e percussioni. La confessionale “Sona chitarra mia” di Todaro ci introduce alle nuove versioni dello strumentale “Tarantula garganica” e “Fidèle avima éss” ma è con la conclusiva “Transumante” che si tocca il vertice del disco. Si tratta, infatti, di un brano strumentale che rimanda alla transumanza tra il basso Molise e la Capitanata, il tutto magistralmente evocato dai tamburi a cornice di Antonello Iannotta, dalla zampogna e dalla chitarra battente che, sul finale, si pone al centro della scena. Insomma “Come staje” è un disco da ascoltare con attenzione per scoprire l’intrigante evoluzione della ricerca musicale di Tarantula Garganica. 


Salvatore Esposito

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