Si conclude la trilogia post-apocalittica di Jon Boden, iniziata nel 2009 con “Songs from the Floodplains” e proseguita nel 2017 con “Afterglow”. Di certo, nel frattempo l’autore, cantante e polistrumentista (chitarre, violino, concertina, piano) di Sheffield non se n’è stato con le mani in mano, realizzando un capo d’opera come “Rose in June".
e partecipando al concerto reunion dei Bellowhead nel dicembre 2020.
“Sono passati dodici anni da quando la prima di queste canzoni si è fatta conoscere e mi ha avviato sulla strada di “Songs From The Floodplain”. Da allora, per me, è stato un processo di sviluppo costante ma graduale, anche quando la mia attenzione era rivolta altrove”, così Jon Boden presenta il capitolo conclusivo della sua opera in tre parti.
In “Last Mile Home”, sotto la regia fonica di Andy Bell, Boden privilegia un sound acustico suonando in compagnia dell’ottima folk singer Mary Hampton (voce) e dei Remnant Strings: Marven Bryce (violino), Helen Bell (viola), Lucy Reid (violoncello). In più utilizza dei field recordings (Edison “Standard” Model B Phonograph wax cylinder machine, di Paul Morris). È la storia di una coppia di anziani che lasciano la loro casa appena fuori Sheffield per mettersi in cammino per 80 miglia, attraversando South Yorkshire e Lincolnshire Wolds in direzione di Mablethorpe, sul Mar del Nord, alla ricerca di una nuova dimora. Boden afferma che l’idea del viaggio è stata concepita prima del confinamento per la pandemia, anche se poi la scrittura e la registrazione sono avvenute nel corso del lockdown (primavera del 2020), che senz’altro ha influenzato lo spirito dell’album. Un disco intimo, registrato in parte da solo e in parte insieme ai musicisti. Un diario di viaggio che diventa meditazione sulla solitudine, la memoria e la natura, dalla brughiera ai rilievi fino alla costa.
Il disco è aperto dal cinguettio dei tordi di “Old Straight Track”, che segna il principio del cammino lungo i “ley line”, i presunti allineamenti della “rotta neolitica”
ipotizzata dall’archeologo dilettante Alfred Watkins negli anni ‘20 del secolo scorso.
Sul tema, portato da chitarra e violino, Jon canta: “We do not fear the storm/We do not fear the quaking /Our hearts are old and torn/We face endings without shaking”, rivelando il senso metaforico di rinascita insito in questo viaggio. L’incedere della coppia prosegue con “Into the Garden” e poi con “Honeysuckle Halo”, brano caratterizzato da una chitarra bluesy e la dominante sezione d’archi. Lasciato definitivamente l’ambiente urbano, “Cinnamon Water” ci porta sulle rive di un fiume: è uno dei motivi di punta dell’album, con la Hampton che duetta con Jon, mentre gli archi forniscono l’accompagnamento. Sulle corde della chitarra e del soffio di una concertina si srotolano i ricordi su chi non c’è più nell’intensa “Dream of the Ocean”. Il piano, il canto degli uccelli e il violino di “Under the Bough” segnano una pausa nel viaggio; segue “Lay My Body Down”, in cui sembra affacciarsi lo scoramento (“Why do we keep fighting on ?/ Why don't we lay our old bones down”). Il ritmo percussivo e i colpi d’archetto accentuano la tensione in “Flash Flood”, in cui la coppia di viaggiatori è esposta al pericolo di un sole cocente e di una tempesta estiva. Il tepore della successiva “Walking Song” fa da preludio alla gioia danzante di “Come Out Wherever You Are”, il tema più folkeggiante dell’album, dove si ascolta il bel dialogo tra violino e concertina. Il piano conduce “The Path is Winding”, che nel testo occhieggia a una rima infantile, mentre la title track (Jon ha preso il titolo da una vecchia canzone gospel) è una gemma che ci accompagna alla conclusione, rapiti dalla chitarra acustica e dal controcanto di Hampton: è il “journey’s end”, la fine del viaggio. Reale? Metaforico? Spirituale? È forse un nuovo inizio?
Jon Boden dimostra la sua forza di autore, narratore, nonché abile cesellatore di songs.
“Last Mile Home” è stato realizzato in formato di CD e LP, è disponibile in formato digitale. Inoltre, la traccia “Last Mile Home” sarà realizzata come singolo in edizione limitata su cilindro di cera.
Ciro De Rosa
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