Zazou/Bikaye – Mr. Manager (Expanded Edition) (Crammed Disc/Materiali Sonori, 2020)

L’incontro tra il produttore francese di origine algerina Hector Zazou e il cantante e compositore congolese Bony Bikaye risale ai primi anni Ottanta, quando incrociarono il loro cammino con quello dei CY1, maghi dei synth modulari, con cui diedero alle stampe “Noir et Blanc” nel 1983. Ristampato lo scorso anno dalla Crammed Disc, questo album è considerato uno degli esempi più interessanti di commistione tra la tradizione musicale dell’Africa centrale e l’elettronica analogica. Quella che sembrava una piccola rivoluzione per l’epoca e che si inseriva nella scia di quel capolavoro che è “My Life in the Bush of Ghosts” di Brian Eno e David Byrne, non ebbe il successo che avrebbe realmente meritato, nonostante ciò, negli anni successivi divenne un vero e proprio punto di riferimento per le generazioni a venire. A distanza di due anni, il duo franco-africano ci riprovò con “Mr. Manager”, un Ep di composto da cinque brani, dal taglio meno sperimentale e più orientati verso il pop con influenze afrobeat e afrofunk, incisi con la partecipazione di Luc van Lieshout dei Tuxedomoon (tromba e armonica), Vincent Kenis (chitarra), le percussioni di Chris Joris e Bigoune, le tre voci soul di Mwamba Kasuba, Nicole MT e M'Bombo K e Marc Hollander al sax. Come il precedente anche “Mr. Manager” è stato ristampato in una interessantissima versione espansa con ben nove brani provenienti dalle session del 1985 e dell’anno successivo a cui si aggiungono alcuni remix. Riascoltato oggi a distanza di oltre trentacinque anni si scoprono incroci ed attraversamenti sonori sorprendenti per l’epoca con la musica africana che incontra ora il pop, ora la dance, ora ancora l’elettronica. Aperto dalla brillante melodia della title-track che racchiude una durissima critica contro il potere e la dittatura dell’economia, il disco, come scrive Bony Bikaye nelle brevi liner notes: "riflette lo spirito di gioioso dissenso e ottimismo che regnava intorno a noi nel 1985”. Dal punto di vista prettamente musicale gli addentellati vanno ricercati nei dischi di Paul Simon come in quelli dei Talking Heads dello stesso periodo, ma laddove negli States la base di partenza era il rock, in questo album centrale è la musica del continente africano. Per comprenderlo basta ascoltare l’esuberante “Nostalgie”, con il synth e il coro che guidano la linea melodica facendone uno dei brani più trascinanti del disco, ma anche la superba “Soki Akei” tutta giocata sulle voci di Mwamba Kasuba, Nicole MT e M’Bombo K, e il funk pieno di groove di “(Little) Angel” guidato dalle chitarre e dai fiati. Sul versante dei brani inediti si spazia dalla lenta e sinuosa melodia di “Signorina” alla travolgente “Le Menteur (Mokosi)”, dal funky trascinante di “Sopa “Don’t Stand Back In Red” al caleidoscopio sonoro di “Nakangi”, per giungere alla dance di “Youndo” e “Dubby Music” e al remix acid house di “Get Back (Longwa)” firmato da Per Martinsen. Insomma “Mr. Manager” al pari di “Noir et Blanc” merita un attento ascolto per cogliere a pieno l’originalità e la creatività nata dal connubio tra Hector Zazou e Bony Bikaye che, negli anni successivi, produsse ancora un altro lp “Guilty” nel 1989 che, a questo punto, attendiamo per una prossima ristampa. 


Salvatore Esposito

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