Immediatamente la melodia del violino e l’arpeggio alla chitarra catturano l’ascolto, la voce rauca e sussurrata di Luciana Jury piano piano si dispiega e dolcemente diventa canzone: “Luz de luna” di Álvaro Carrillo apre con molta suggestione questo lavoro. Uscito nel mese di maggio del 2020, all’inizio del lockdown, interamente registrato in casa, l’ultimo CD della cantautrice e chitarrista argentina, dal titolo accattivante: “Abrazo”, già nella foto di copertina richiama l’urgenza di tornare ad essere vicini, di superare la distanza imposta e di ritrovare presto quel contatto e quella socialità di cui adesso, dopo otto mesi, si sente la mancanza più che mai.
Violino, chitarre e una voce espressiva, roca, che non si preoccupa di abbellimenti o della tecnica del bel canto ma giunge all’ascoltatore diretta, come un pugno ben assestato. Melodie sussurrate o cantate a voce piena, sempre con quel particolare timbro rauco e sfrontato, e con un piglio sofferto da cantadora della musica popolare e allo stesso tempo da rockettara che non perde mai il ritmo latino-americano, fil rouge di tutti questi brani .
Nata a Buenos Aires nel 1974, la Jury è figlia di una cantante e di un regista ed è cresciuta in un contesto che le ha insegnato ad apprezzare e a vivere la musica, in particolare quella delle radici, delle tradizioni popolari, espressioni di chi si oppone alla concentrazione dei poteri forti. La sua attività artistica si muove tra la musica delle tradizioni e la ricerca esistenziale.
“Abrazo” è il suo quarto album. Nel 2011 ha pubblicato il primo disco da solista, “Canciones brotadas de mi raiz”, che portò l’artista ad essere acclamata dalla critica come rivelazione dell’anno; nel 2013 è seguito “En desmesura”, in cui La Jury si è confrontata con il tragico tema della morte. Sono usciti nel 2014 “El veneno de los milagros” insieme a Gabo Ferro, raffinato musicista, scrittore e insegnante di storia, e nel 2016 “La madrugada”.
La sua scelta del repertorio per “Abrazo” si appunta su brani tradizionali e d’autore, composti cinquanta anni fa oppure da autrici emergenti dei repertori latino-americani. Tra i dodici brani che compongono “Abrazo” si incontrano tre canzoni di Chango Rodríguez, un autore del folklore argentino che Luciana ama molto – sue composizioni sono presenti anche in altri CD –, tra cui la celeberrima “Noches de carnaval” in una versione tiratissima e sofferta in cui le chitarre e la voce di Luciana creano una straordinaria atmosfera. A seguire, attraverso i due joropo venezolani, “Señora Monica Pérez” e “El gavilán”, l’atmosfera si apre e si dispiega festosa vibrando in tanti colori decisi. La festa tra danze e musiche chiamata joropo, nata nella regione venezolana dei Llaneros, ancora oggi rappresenta una delle espressioni più sentite della musica tradizionale, con le radici ben affondate nella musica creola, testimonianza della fusione tra nativi, africani ed europei, e nel 2014 è stato dichiarato Patrimonio Culturale della Nazione. Alle tracce cinque e otto due rutilanti cueca tradizionali: la boliviana “La caraqueña”, con cori che si intonavano in tempi di dittatura, e “Mi juana”m in posizione nove la cueca d’autore “Si cruzas por mi camino” della giovanissima sudaca cilena Camila Vaccaro, che con le sue proposte abbraccia i repertori dal Venezuela al Cile, all’Argentina. In sesta e settima traccia quelle che forse si possono considerare le “perle” di quest’album: il brano melodico e riflessivo di Rodríguez “La flor del jazmìn” per voce e chitarra, impregnato di malinconia e, ancora di Rodríguez, il “Guateque campesino” che Luciana intona con tono appassionato e sfidante. La ballata venezolana “Mi querencia” propone quel tocco di nostalgia immancabile, caratteristico dei repertori di questa zona del mondo. L’album si conclude con un brano dall’atmosfera sognante scritto da Isabel Parra, “Frente al espejo”, che negli interventi alla chitarra elettrica imprime un’impronta decisamente diversa.
Accompagnano la Jury (voce, chitarra, cuatro e bichito cordobés), in questo originale viaggio nella musica latino-americana, il polistrumentista Javier Casalla, che è anche arrangiatore (violino, viola, chitarra elettrica, basso acustico ed elettrico, percussioni, requinto jarocho, tiple colombiano, flauto dolce), Nicolás Rainone al contrabbasso, Sonia Álvarez all’arpa, Barbarita Palacios e Laura Laserna ai cori e al pandero.
“Abrazo” è un CD da ascoltare e da cui farsi subito prendere dalla voce viscerale e appassionata di Luciana Jury.
Carla Visca
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Sud America e Caraibi