

Mario Pio, sei stato il fondatore degli Indaco e successivamente della bella esperienza con i Nu Indaco. Come nasce questa nuova esperienza con Indaco Project? Quanto è stato importante l'incontro con Valeria Villeggia?
Mario Pio Mancini - Indaco Project, nasce dal mio incontro con Valeria Villeggia, in un concerto all'Auditorium del 2015, dove suonavo con Mauro Bassano e Felice Zaccheo, mentre lei era ospite dei Lamorivostri di Monica Neri, Lavinia Mancusi e Rita Tumminia. Dopo averla sentita suonare l'arpa e cantare, rimasi molto colpito e le proposi di scrivere un pezzo insieme. Di lì a poco è nato il sodalizio artistico che sfociò nella creazione degli Indaco Project, prosecuzione degli Indaco che avevo fondato nel 1995, insieme al grandissimo e compianto Rodolfo Maltese.
Il sound di Indaco Project è tutto giocato sulle corde: l'arpa di Valeria, il bouzuki e la mandola di Mario Pio e il contrabbasso di Bruno. Com'è nata questa alchimia acustica?
Valeria Villeggia - Le corde etniche di Mario Pio e quelle delle mie arpe folk hanno sonorità diverse ma una caratteristica comune: sono tutti strumenti acuti e brillanti. Abbiamo cercato quindi di completare lo spettro sonoro con un altro strumento a corde che potesse diventare la nostra pancia, la nostra profondità. E così è arrivato il contrabbasso di Bruno Zoia che avevo conosciuto suonando nell’orchestra etnica Takadùm Orchestra.

Quali sono le differenze e le identità tra l'esperienza degli Indaco e Indaco Project?
Mario Pio Mancini - Come dicevo, Indaco Project è la prosecuzione in chiave acustica degli Indaco. A me, Valeria Villeggia e Bruno Zoia si è in seguito aggiunto l'ex Nidi D'Arac Maurizio Catania. Insieme abbiamo cominciato a rivisitare alcuni brani storici degli Indaco, e a scrivere pezzi nuovi, che sono alla base dei nostri live, e di “Mediterraneo Expres”s. In questo album, gli arrangiamenti delle corde, si fondono con le percussioni di Maurizio, creando l'alchimia del nostro attuale sound.
Veniamo al disco. Come nasce "Mediterraneo Express"? Quali sono le ispirazioni alla base del disco?
Mario Pio Mancini - “Mediterraneo Express” è il nostro colorato viaggio a bordo di un treno impossibile che sfreccia tra le onde del Mare Nostrum, passando per la Grecia, i Balcani, la nostra Sardegna. Negli anni Indaco è sempre stato un progetto musicale pronto ad accogliere e ad armonizzare colori e suggestioni diversi tra loro. Ringraziamo la nostra etichetta Filibusta Records per essere saliti a bordo con noi.

Valeria Villeggia - Il bouzuki greco-turco che Mauro Pagani regalò a Mario Pio Mancini -passando prima per le mani di Fabrizio De Andrè- è l’emblema di questo nostro amore per le sonorità mediterranee. Dobbiamo a questo mare troppo dell’identità musicale italiana per non ricordarci che il Mediterraneo non è una serie di sponde ma un crocevia culturale millenario.
Valeria, hai composto la maggior parte dei brani dell'album. Ci puoi parlare del tuo processo creativo? Come nascono i tuoi brani?
Valeria Villeggia - Per gli aspiranti futuri compositori di Indaco posso consigliare una ottima ricetta, direi quasi infallibile: non dimenticare mai di comporre un riff fichissimo per la mandola di Mario Pio e tutto il resto verrà da sé. La sua positività in fase creativa rende tutto il lavoro sorprendentemente scorrevole, a patto però, che ci siano note giuste per il riff delle sue corde (vedi “Ballata Controvento” e “Lampi a Mare”)! In realtà, gli anni di studio della composizione sperimentale in Conservatorio mi hanno insegnato ad ignorare la preoccupazione per le singole note, ma a concentrarmi sulla ricerca di motori e stimoli autentici. Infatti in Mediterraneo Express mi sono divertita a comporre ognuno dei brani partendo da almeno una suggestione tratta dal vasto e colorato repertorio Indaco. In un caso ho citato una successione armonica, in un altro una cellula melodica oppure un groove particolare. In ogni brano che ho scritto c’è nascosto un elemento che proviene dal passato discografico Indaco. Forse questo segreto non lo sapeva neanche Mario Pio…

Mario Pio Mancini - I brani del passato non smetteranno mai di parlare al presente finchè ci saranno musicisti che hanno voglia di riarrangiare il repertorio tradizionale. Gli arrangiamenti di Mediterraneo Express sono il risultato di un lavoro corale, in perfetta sintonia con le proposte del nostro produttore artistico Jacopo Barbato, che ha curato con noi l’arrangiamento della maggior parte dei brani durante i mesi di lavorazione del disco nel suo Yellow House Studio.
Il punto di contatto con l'esperienza degli Indaco è la rilettura di "Soneanima" di Andrea Parodi e Rodolfo Maltese, tratta da "Amorgós" del 1999. Come mai avete scelto proprio questo brano?
Valeria Villeggia - La rilettura di “Soneanima” in “Mediterraneo Express” è una dedica molto personale di Mario Pio al suo amico Rodolfo Maltese e al grande Andrea Parodi che ne scrisse il testo in sardo. Dico sempre che questo testo parla dell’amore come solo un isolano può fare: se lei è la sabbia e lui è l’onda d’acqua, è solo insieme che possono essere il mare.
Tra i brani più interessanti del disco c'è certamente "Lampi A Mare". Come nasce questo brano?
Mario Pio Mancini - “Lampi a Mare” è uno dei pezzi che amo di più in questo disco. È stato scritto a 4 mani da me e da Valeria Villeggia.

Altro brano emblematico del disco è "Aeterna", dedicato a Roma. Ci potete parlare di questo brano?
Valeria Villeggia - Visto che ho rivelato di aver nascosto riferimenti ai mitici brani del repertorio Indaco in ogni mia composizione di “Mediterraneo express” dirò come è andata per “Aeterna”. Sono partita dall’incipit melodico di “Umbras”, bellissimo brano contenuto in “Terra Maris” del 2002, composto da Andrea Parodi e cantato con sensibilità da Gabriella Aiello. “Umbras” è un brano malinconico e intenso, di cui ho voluto raccogliere i chiaroscuri per raccontare le luci e le ombre della mia città: Roma, l’eterna sposa del Tempo, l’unico luogo al mondo dove Dio e il Diavolo si baciano le guance, e tutto sembra già accaduto, non una, ma mille volte. E’ un testo che tenevo dentro da molto tempo e aspettava il momento giusto farsi canzone.
Al disco hanno partecipato diversi ospiti. Quanto è stato importante il loro contributo nel definire ed arricchire il suono del disco?
Mario Pio Mancini - Come consuetudine, nei dischi e nei live degli Indaco sono spesso presenti molti ospiti. Mediterraneo Express è stato impreziosito dal maestro Nando Citarella alla voce e alla tammorra; dal maestro Marco Valabrega al violino e alla viola (già con Nour Eddin, Mish Mash, etc); Fabio Mancano al sax, Giustina Marta al flauto traverso e Domenico Amicozzi alle percussioni. Il loro contributo è stato importante per arricchire alcune tracce di questo lavoro
Concludendo. Ad agosto tornerete sul palco dell'Auditorium Parco della Musica. Come si evolve dal vivo il disco? Il repertorio sarà arricchito anche da altri brani?
Mario Pio Mancini - Non manchiamo mai di scatenare le dita sulle note dei grandi successi Indaco del passato, dando voce ai movimenti delle 3 splendide danzatrici che saranno con noi sul palco: Elisa Scapeccia, Amina e Samya. Ma soprattutto saranno con noi l’estro del grande Antonello Salis, la poesia del violoncello di Giovanna Famulari, la chitarra elettrica del nostro co-arrangiatore Jacopo Barbato e gli strumenti tradizionali sardi di Maurizio Puxeddu.
Indaco Project – Mediterraneo Express (Filibusta Records, 2019)

Salvatore Esposito