Nu Indaco, Casa del Jazz, Roma, 2 Febbraio 2013

Ci sono serate che non è facile dimenticare e siamo certi che chi era presente sabato 2 febbraio alla Casa del Jazz a Roma, difficilmente potrà cancellare dai propri ricordi il concerto di presentazione di “Hibuscus”, il nuovo album dei Nu Indaco, e questo non solo per gli ospiti d’eccezione che li hanno affiancati sul palco, ma anche e soprattutto per la quantità e la qualità della musica ascoltata. Nati come prosecuzione del progetto Indaco conclusosi nel 2007, i Nu Indaco ne hanno raccolto il testimone allargando, sotto la guida di Mario Pio Mancini, il loro raggio d’azione verso sonorità che dal rock toccano la world musica passando attraverso il jazz. Se il loro primo disco “Su Mundu” ci aveva mostrato una band il cui suoni era indirizzato verso la musica di confine, questo nuovo album punta invece ad abbatterli, alla ricerca di una rock world music, in cui Mediterraneo e suoni globali si prendono per mano. La loro capacità di sperimentare e ricercare attraverso i linguaggi diversificati delle tradizioni musicali del mediterraneo, e la particolare attenzione verso un sound tutt’altro che scontato in cui non mancano incursioni nella musica contemporanea e nell’elettronica, fanno dei Nu Indaco una realtà unica nella scena musicale italiana. 
Coniugando la continuità con il passato, attraverso elementi sonori quali il prog-rock che rimandano ai vecchi Indaco, e la ricerca sulle timbriche della musica tradizionale, il gruppo dal vivo si apre all’improvvisazione a tutto campo, schiudendoci le porte per un viaggio sonoro di grande suggestione ed intensità. Guida e alchimista sonoro del gruppo sono rispettivamente Mario Pio Mancini (bouzouki, violino) e Antonio Nastasi (antonizzatori, ferramenta, e arrangiamenti), ma determinanti sono anche gli altri strumentisti del gruppo ovvero Martino Cappelli (chitarra, bouzouki, oud), Alessandro Severa (fisarmonica), Christian De Gori (batteria), e Matteo Pezzolet (basso), e la bravissima Monica Cucca al canto. Ad arricchire la line-up per l’occasione si sono avvicendati sul palco artisti della scena trad italiana come Nando Citarella e Raffaello Simeoni, del jazz come Antonello Salis e Roberto Gatto, senza dimenticare gli amici di sempre ovvero Rodolfo Maltese e Francesco “Big” Di Giacomo del Banco del Mutuo Soccorso. 
Ad aprire il concerto è “Nu Saltarello”, riscrittura di un antico brano tradizionale risalente al medio-evo, ma è con “Blu Indaco” e "Cadenza Scadenza” che si entra davvero nel cuore del suono dei Nu Indaco, i quali ci conducono che attraversa in lungo ed in largo le acque del Mediterraneo spaziano dalle suggestioni di “Haif” alla potenza evocativa del tradizionale sardo “Deus Ti Salvet, Maria”, cantato magistralmente dalla Cucco. Incontriamo poi la potenza lirica della title track del nuovo album, dal quale sono tratte anche “6 Terra” eseguita con Nando Citarella e”Tharros” con la partecipazione al canto di Francesco “Big” Di Giacomo. Tra i momenti più intensi della serata va sottolineata una lunga jam con protagonisti Stefano Saletti all’oud e Roberto Gatto alla batteria, la bella versione di “Canto Di Primavera” dal repertorio del Banco del Mutuo Soccorso e “Juta” con la cornamusa di Raffaello Simeoni in grande evidenza. 
 Sul finale arrivano poi la suggestiva “Sal’entu”, composta da Mancini in collaborazione con Andrea Parodi e risalente al periodo degli Indaco, “Su Nuraghe” ma la sorprese più bella è la pizzica rock “Lord Pizzica” proposta come bis e alla quale hanno partecipato tutti i musicisti che nel corso della serata si erano avvicendati sul palco. Insomma non ci sarebbe stato modo migliore per tenere a battesimo Hibiscus per i Nu Indaco, che si candidano ad essere una delle più piacevoli sorprese di questo 2013. 


Salvatore Esposito
Nuova Vecchia