Mephitis Ensemble – Piccola raccolta di brani mortali (Autoprodotto, 2020)

“Le pozze bullicanti non sono mai secche. Si rigenerano, sempre. Fin quando gli animali andranno a dormire ai piedi della Dea, essa non smetterà mai di piangere la maledizione che l'affligge. Una solitudine beffarda e infame quella di Xoanon, la donna che soffocava i suoi affetti nel suo stesso pianto.” Così il Mephitis Ensemble ci introduce a “Piccola raccolta di brani mortali”, gustoso Ep ispirato alle storie dense di mistero legate ad un laghetto di acqua solforosa, situato poco lontano dall’abitato di Rocca San Felice (Av) in Irpinia, nel cuore Valle d’Ansanto. Avvolto nelle suggestioni del mito e raccontato anche da Varrone, Servio, Virgilio e Cicerone, quel luogo era considerato il punto di passaggio dalla vita alla morte e consacrato, in origine, a Mefitis, divinità femminile dalle contraddittorie prerogative che presiedeva ai riti di passaggio dalla nascita alla morte e, successivamente, entrata nel pantheon romano come Giunone Mefitide. Pescando a piene mani in tutto questo universo ispirativo, il quartetto campano, composto da Andrea Marchesino (chitarre), Davide Roberto (percussioni), Matteo Marseglia (sax tenore) e Giovanni Scamardella (contrabbasso/basso elettrico), ha dato vita ad un progetto artistico che conduce l’ascoltatore attraverso un viaggio senza tempo alla riscoperta di frammenti di storie di un mondo antico, echi di suoni ancestrali e paesaggi quasi incantati. Tutto ciò viene declinato attraverso una cifra stilistica che affonda le sue radici nella tradizione musicale campana e si apre ad influenze che spaziano dalla world music al jazz, componendo un universo sonoro di grande forza evocativa. A caratterizzare i brani è il perfetto interplay tra corde, percussioni e sax ma anche una particolare cura per le linee melodiche come nel caso dell’iniziale “Il cinghiale” in cui si avverte il profondo legame con la terra o della splendida “Xoanon” nelle cui trame è celebrata la dimensione sacrale della donna e con essa della natura intera. Il vertice del disco arriva con “La donna della Mefite” nella quale viene ritratto il lato oscuro della Mefitis che presidiava l’ingresso agli inferi avvolgendo il passaggio all’altra dimensione con i suoi gas tossici. “Volcano” chiude il disco con chitarra e sax che sembrano riportare l’ascoltatore al punto di partenza, quasi si chiudesse un cerchio, un’esperienza, un cammino iniziatico. “Piccola raccolta di brani mortali” è, dunque, un piccolo gioiello, un lavoro di spessore che ci auguriamo possa rappresentare il primo passo importante per il Mephitis Ensemble, un progetto musicale da tenere d’occhio. https://mephitisensemble.bandcamp.com/releases 


Salvatore Esposito

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